Top e Flop, i protagonisti del giorno: mercoledì 6 aprile 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo mercoledì 6 aprile 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo mercoledì 6 aprile 2022

TOP

LUIGI DI MAIO

Luigi Di Maio

Ha annunciato e proceduto all’espulsione di trenta diplomatici russi dall’Italia, definendoli “personale non gradito”. Facendo riferimento al fatto che la sicurezza nazionale è a rischio.

Il ministro degli Esteri, dall’inizio della guerra tra Russia e Ucraina, ha tenuto un comportamento completamente in linea con la linea dell’Unione Europea e della Nato. Luigi Di Maio ha saputo lasciarsi alle spalle certe posizioni che pure aveva condiviso nel Movimento Cinque Stelle. Dimostrando di aver ormai assunto un profilo governativo di buon livello, peraltro sganciato dalle posizioni della forza politica alla quale appartiene.

Siamo in un momento storico decisivo e completamente nuovo rispetto agli ultimi decenni. L’Italia ha una posizione finalmente netta e sia il premier Mario Draghi che il ministro Luigi Di Maio la stanno portando avanti.

Cresciuto.

SARA BATTISTI

Sara Battisti

Ha presentato una mozione alla Regione Lazio per calmierare i prezzi sulle mascherine chirurgiche e sui tamponi. La consigliera regionale del Pd da mesi è quotidianamente sul pezzo e ha colto un disagio che è stato segnalato in questi giorni.

Fra l’altro la pandemia non è affatto finita e si ha la sensazione di un calo di concentrazione su tutti i fronti. Siccome i casi continuano ad essere tanti, la fine dell’emergenza per decreto può avere un senso giuridico e forse perfino economico. Ma certamente le regole devono continuare ad essere rispettate e in ogni caso non si può gravare sulle famiglie italiane, già alle prese con l’impresa quotidiana di mettere insieme il pranzo con la cena.

Ancora una volta Sara Battisti, vicesegretario regionale del Pd, dimostra di essere sintonizzata sui problemi quotidiani e reali della gente normale.

Tempestiva.

FLOP

MARTA CARTABIA

Marta Cartabia (Foto: Carlo Lannutti / Imagoeconomica)

La riforma della Giustizia naviga in acque agitate e all’interno della maggioranza parlamentare stanno emergendo dei distinguo molto forti. Di Italia Viva di Matteo Renzi, di Forza Italia di Silvio Berlusconi, della Lega di Matteo Salvini.

Secondo il Partito Democratico c’è il serio rischio che la riforma possa essere affondata negli step dei voti parlamentari. Il ministro della giustizia Marta Cartabia ha fatto di questo provvedimento una bandiera e ha ragioni da vendere quando sostiene che l’unico modo per effettuare riforme di questo tipo in Italia è quello di procedere gradualmente.

Ma siccome in Parlamento la protesta sta montando, in un momento del genere (guerra in Europa) sarebbe importante evitare strappi di governo che avrebbero conseguenze serie. Probabilmente Marta Cartabia potrebbe valutare se aprire a qualche cambiamento per una superiore ragione di Governo.

Sulla graticola.

BERLUSCONI-GRILLO-SALVINI-CONTE

Beppe Grillo e Vito Crimi (Foto: Daniele Stefanini / Imagoeconomica)

Esiste un aggressore che ha scatenato la guerra: si chiama Valdimir Putin ed è il capo della Russia. Esiste un  Paese sovrano aggredito e si chiama Ucraina. In questi giorni stanno emergendo crimini di guerra indicibili che non hanno  bisogno di alcuna prova. La politica italiana, nella sua stragrande maggioranza, è schierata sulle posizioni del premier Mario Draghi. Ma non mancano dei distinguo che in questo momento non hanno alcuna ragione di esistere.

Beppe Grillo, fondatore dei Cinque Stelle, non ha ancora attaccato Putin per aver scatenato una guerra terribile. Silvio Berlusconi, fondatore e leader di Forza Italia, solo negli ultimi giorni ha pronunciato qualche mezza critica. Troppo tardi e troppo poco. Matteo Salvini continua a nascondersi dietro posizioni di pacifismo e di contrarietà all’uso delle armi che non gli appartengono e alle quali non crede. Giuseppe Conte sposta il discorso sulle spese militari ma non spiega come dovrebbe difendersi il popolo ucraino. Eppure abbiamo capito tutti che sterminio, stupri e torture sono all’ordine del giorno di questa guerra.

Le posizioni politiche sono tutte legittime, ma in questo momento la scelta migliore non è quella di cavillare.

Scivolate sugli specchi.