Top e Flop, i protagonisti del giorno: venerdì 1 aprile 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo venerdì 1 aprile 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo venerdì 1 aprile 2022

TOP

ROMANO PRODI

Romano Prodi. Foto © Marco Cremonesi, Imagoeconomica

Mentre tutta Europa cercava disperatamente di capire cosa significasse la posizione di Putin di chiedere il pagamento in rubli del gas, Romano Prodi spiegava con competenza e pacatezza che in realtà i pagamenti sarebbero continuati in valuta pregiata (euro e dollari) per poi essere convertiti in rubli dalla società della Russia.

Sentirlo parlare ieri nel salotto di Corrado Formigli a Piazzapulita ha fatto capire la differenza tra i politici della sua generazione e di quella attuale.

Prodi ha pure aggiunto però che è stato giusto sostenere le Resistenza ucraina, senza la quale non ci sarebbe stato alcuno spazio di trattativa vero. Ma soltanto l’avanzata della Russia che avrebbe portato a termine ciò che Putin aveva in mente dall’inizio: vale a dire una guerra di annessione.

Romano Prodi si è confermato di un’altra statura politica.

Professore emerito.

MATTEO SALVINI

Matteo Salvini

Alla fine il Governo ha accolto la sua posizione sull’election day. Una sola tornata di votazioni, il 12 giugno, per comunali e referendum. In questo modo l’Italia risparmierà molti soldi in una fase estremamente delicata. Inoltre i referendum della Lega potranno usufruire dell’effetto traino per le amministrative e magari raggiungere il quorum.

Matteo Salvini, leader del Carroccio, ha bisogno di un episodio che inverta in trend di un periodo troppo lungo di retrovia. Le elezioni comunali potrebbero rappresentarlo se riuscirà anche a gettare le basi per una federazione con Forza Italia.

Intanto però è riuscito nella sua strategia di non legittimare la leadership di Giorgia Meloni all’interno del centrodestra, nonostante quello che ormai i sondaggi rivelano settimanalmente.

Segnali di risveglio.

FLOP

MATTEO RENZI

Matteo Renzi (Foto: Saverio De Giglio / Imagoeconomica)

Sul piano politico ha perfettamente ragione: tra Mario Draghi (da lui voluto a Palazzo Chigi) e Giuseppe Conte (da lui buttato fuori da Palazzo Chigi) c’è un abisso per quanto riguarda la capacità di governo del Paese. Ma continuare ad attaccare sempre e soltanto il presidente del Movimento Cinque Stelle finisce con relegare Matteo Renzi in un ruolo di grillo parlante della  politica italiana.

Un ruolo che sicuramente lo limita non poco. Certamente come leader di Italia Viva non può avere lo stesso peso politico che aveva quando guidava il Pd, ma in questo modo Renzi dà l’impressione di non provare neppure a far crescere il Partito.

Invece dovrebbe considerando che tra un anno si vota e che sarà inevitabile mettere in piedi pure una seria politica di alleanze.

Troppa rabbia.

GIORGIA MELONI

Giorgia Meloni (Foto: Carlo Lannutti / Imagoeconomica)

Sta preparando Fratelli d’Italia per una dimensione  e un ruolo di governo. La posizione atlantista serve esattamente a questo e Giorgia Meloni non ha guardato ai sondaggi che la danno in continua crescita perché unica forza di opposizione.

Da mesi sta provando con successo a portare Fratelli d’Italia su posizioni che possano rassicurare i Paesi europei e gli Usa. Però rimane il fatto che nel centrodestra gli alleati non gli riconoscono la leadership. Con Matteo Salvini (Lega) non c’è stato alcun chiarimento vero dopo lo strappo sull’elezione del presidente della Repubblica. Mentre con Forza Italia il gelo è permanente e Silvio Berlusconi continua a snobbarla.

A questo punto Giorgia Meloni deve trovare una soluzione, altrimenti corre il rischio di non capitalizzare il consenso e l’azione politica che oggi la premiano.

Incompiuta.