Top & Flop * Lunedì 17 giugno 2019

Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti di lunedì 17 giugno. Per capire meglio cosa ci attende domani.

TOP

MATTEO SALVINI

Come un coltello affilato nel burro. Matteo Salvini è a Washington per gli incontri con il vicepresidente americano Mike Pence e con il segretario di Stato Usa Mike Pompeo. Approfittando del “nullismo spinto” degli altri partners del Governo italiano (leggi Giuseppe Conte e Luigi Di Maio), il leader della Lega ha sconfinato dai ruoli di vicepremier e ministro dell’Interno, indossando i panni di responsabile degli Esteri e probabilmente anche di Presidente del onsiglio.

Foto: © Imagoeconomica, Benvegnu’ Guaitoli

Lanciando un messaggio di fuoco all’Unione Europea. Lodando la politica economica e fiscale degli Usa di Donald Trump, Matteo Salvini ha detto : “L’Italia è il più grande Paese europeo con cui gli Stati Uniti possono e vogliono dialogare, sono qui per aprire un canale che può essere enorme, e di grandissimo interesse per entrambi“. Spiegando che l’Italia ha bisogno di una manovra “trumpiana” e che la flat tax si farà. Insomma, ha sfidato l’Ue in maniera frontale, sconfessando sia il premier Giuseppe Conte che il ministro dell’economia Giovanni Tria. Con Luigi Di Maio ormai neppure si diverte più.

Qui comando io.

CIACCIARELLI (& the fab four)

Li hanno soprannominati “I Fantastici Quattro”. Domani pomeriggio i consiglieri regionali Pasquale Ciacciarelli, Antonello Aurigemma e Adriano Palozzi, insieme al vice responsabile nazionale degli enti locali degli “azzurri” Mario Abbruzzese, presenteranno una sorta di Laboratorio (nome da… Fantastici Quattro) per rigenerare Forza Italia.

Elaborazione: © IchnusaPapers

In realtà sanno perfettamente che Silvio Berlusconi non ha intenzione di cambiare nulla. Al massimo il solito congresso in stile predellino. In realtà l’iniziativa politica tende a spostare l’asse nella direzione del Governatore della Liguria Giovanni Toti. Pasquale Ciacciarelli è uno di quelli che ha preso l’iniziativa, in tempi non sospetti. Quando ha lanciato un ultimatum ad Antonio Tajani, facendo capire anche a Claudio Fazzone che in provincia di Frosinone Forza Italia non vuole piegarsi a diktat di qualsiasi natura. Stavolta però è diverso, perché in realtà si tratta del primo passo verso l’uscita. Anche se l’iniziativa viene dipinta come tentativo interno.

Strategia perfetta per farsi dire di no e per non avere più legami di sorta.

Napoleonico.

FLOP

ANTONIO TAJANI

In confronto a lui Carlo Alberto di Savoia, passato alla storia come Re Tentenna, era un decisionista spregiudicato, simile ad un ufficiale di alto grado degli incursori dei marines. Carlo Alberto ebbe diversi soprannomi, fra cui Italo Amleto, assegnatogli da Giosuè Carducci per il suo carattere cupo. Re Tentenna, invece, gli derivò per l’oscillazione tra la firma dello Statuto e il richiamo della foresta reazionario.

Forza Italia sta crollando, distrutta alla radice dal “cerchio magico” berlusconiano che ha ridotto il partito a percentuali sotto al 10%. Come se non bastasse in provincia di Frosinone, che dovrebbe essere il feudo di Tajani, stanno andando via tutti. Perfino Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli. Eppure Antonio Tajani fa finta di nulla, aspettando continuamente non si capisce bene cosa. Anche perché Silvio Berlusconi non lo ha indicato neppure come suo successore. In questa eterna attesa, il Partito non esiste già più. Ma in fondo Tajani la carriera politica l’ha fatta tutta. Altri no. L’importante però è resistere.

Ultimo giapponese.

ENZO SALERA

La prima seduta del consiglio comunale del suo mandato da sindaco sarà rinviata per un difetto di notifica della convocazione. E’ come se una squadra che vince la Coppa dei Campioni resta chiusa in bagno prima di sollevarla. La Coppa.

Foto: Roberto Vettese

L’impresa politica di Enzo Salera al ballottaggio è già stata consegnata alla storia. Il neo sindaco ha davvero vinto contro tutti, perfino contro una parte del suo stesso schieramento. Come se non bastasse, sul fronte della nomina degli assessori non riesce a trovare la soluzione sulle quote rosa. Segnali negativi che vanno colti al volo, perché alla fine governare un Comune come Cassino necessita di decisionismo, polso e pieno controllo della macchina burocratica oltre che politica.

Il difetto di notifica è una cosa che non si può sentire. Nastro da riavvolgere.