Vdc, il compratore c’è (e noi lo avevamo detto)

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L'offerta per l'acquisto di Videocon c'è. Esattamente come aveva anticipato AlessioPorcu.it Ora è ufficiale: 1,5 milioni per partire, più iva e oneri. Non si tratta di un gruppo logistico né di servizi. ma di un operatore nel settore produttivo. Mercoledì il bando.

L’offerta per comprare lo stabilimento ex Videocon di Anagni c’è. È nelle mani del consorzio industriale Asi di di Frosinone. Esattamente come AlessioPorcu.it aveva anticipato all’inizio del mese (leggi qui Videocon, c’è un nuovo bando e (forse) un imprenditore interessato)

 

Ad avanzare l’offerta, vincolante ed irrevocabile, è stato un gruppo industriale che opera nel settore produttivo. Non si tratta di logistica, né di servizi. Ma produzione: di cosa non può essere rivelato in questo momento. Lo prevedono le clausole inserite nell’offerta da 1,5 milioni di euro con la disponibilità a rilanciare se ci fossero altri interessati a rilevare lo stabilimento e l’area annessa.

 

Il vincolo di riservatezza inserito nel documento è totale sia sui dettagli dell’offerta e sia sull’identità del gruppo. Si sa che la proposta vincolante di acquisto è relativa all’intero complesso di 168mila metri quadrati dell’area industriale (come 22 campi di calcio), non solo ai 73mila di area produttiva coperta (cioè quasi 10 campi di calcio). L’ex Videocon di Anagni è la seconda area produttiva per dimensioni in tutta la provincia di Frosinone dopo la Fca Cassino Plant.

 

Il IV bando

I precedenti tre tentativi di vendere quel complesso industriale erano andati a vuoto. Si era partiti da una stima di 8 milioni di euro. Poi il prezzo era stato ribassato dopo ogni gara andata deserta.

Il quarto bando, quello svelato da AlessioPorcu.it nei giorni scorsi, è stato predisposto a fronte del documento depositato all’Asi dal potenziale acquirente. È stato ritagliato sulla base di quell’offerta per consentire di partire da lì.

In pratica, si tratta di quello che il Codice chiama ‘procedura competitiva al rialzo’: si parte da una base d’asta pari alla proposta ricevuta (il milione e mezzo) più accessori di legge ed oneri. Chiunque può rispondere con un offerta di rilancio che sia pari almeno al 10% del prezzo base (150mila euro).

I legali hanno ritenuto questa strada la più adeguata per assicurare una vendita competitiva, con un sistema incrementale di offerte, modalità trasparenti e regole prestabilite.

 

 

Il bando verrà pubblicato mercoledì 19 settembre e  i termini per la presentazione delle offerte scadranno il 22 ottobre alle 12.