Frosinone e Roma, lì dove gli stipendi sono più alti

Perché gli stipendi sono diversi a seconda delle zone. Cosa influisce: a parità di lavoro e di esperienza. La situazione nel Lazio. Ed in provincia di Frosinone

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Zurigo, ristorante di buon livello: il cameriere ha uno stipendio di 6mila franchi svizzeri pari a circa 6.200 euro al mese. Nulla di straordinario: nella confederazione elvetica lo stipendio medio è di 6.665 franchi lordi al mese, ai quali vanno detratte le tasse. In media, in Danimarca ed in Norvegia lo stipendio è più basso ma si attesta sui 5.500 euro. In Italia ci sono posti dove mille euro al mese per fare il cameriere sono un miraggio.

LA PREMESSA

La domanda e l’offerta sono i fattori determinanti nel fissare il “prezzo” del lavoro, cioè la retribuzione. Variano in funzione del tessuto economico-produttivo, dei livelli occupazionali e del costo della vita. Insomma, gli stipendi cambiano su base territoriale perchè diversa è l’economia dei territori. Detta in un altro modo: il caffè preso dopo il lavoro a Milano costa 1 euro, a Zurigo è di 4,08 franchi mentre a Copenaghen è di 4 euro.

Allo stesso modo c’è differenza fra Milano e Reggio Calabria ed è per questo che ad esempio, possono così generarsi differenze significative non solo in termini di salario medio ma anche in termini di stipendio a parità di ruolo e di esperienza professionale. In questo senso le regioni e le province italiane rappresentano altrettanti “mercati retributivi“.

COS’E’ IL GEOGRAPHY INDEX

Foto Pixabay

Il JP Geography Index 2023 è il report annuale dell’Osservatorio JobPricing che analizza e valorizza le differenze retributive tra le varie regioni e province italiane. Sulla base di quei numeri restituisce una classifica puntuale sulla base dei livelli retributivi medi.

Il report contiene la graduatoria retributiva delle 20 regioni italiane e la graduatoria delle 107 province, con la retribuzione media e l’indice rispetto alla media nazionale. Le province sono suddivise in 3 “fasce“: le verdi dal primo al 36° posto, le arancioni dal 37° al 72° posto, le rosse dal 73° al 107° posto.

Viene dedicata una scheda ad ogni regione, contenente le retribuzioni medie complessive per ogni provincia, l’indice rispetto alla media regionale e la posizione nella graduatoria totale. Per ogni provincia viene inoltre indicata la posizione nella classifica del JP Geography Index che prende in considerazione la retribuzione media rilevata nel 2022, e il numero di posizioni guadagnate o perse in graduatoria (indicato come “delta“).

 IL DATABASE

Il Geography Index 2023 si basa sulle rilevazioni effettuate dal sito stipendiogiusto.it tra il 2014 e il 2022. JobPricing è stato utilizzato da oltre un milione di utenti ed il database di profili retributivi è costituito da oltre 600mila osservazioni. Le classifiche sono state elaborate tenendo esclusivamente come riferimento la Retribuzione Globale Annua Lorda (RGA), ottenuta dalla somma tra la Ral (retribuzione fissa annua lorda) e la Retribuzione Variabile effettivamente percepita dai lavoratori.

Per ottenere la retribuzione media di ogni provincia si è considerata la composizione di Dirigenti, Quadri, Impiegati e Operai all’interno della provincia stessa. Ottenuta tramite l’elaborazione dei Dati Trimestrali sulle Forze di Lavoro.

L’ANALISI

La retribuzione, in quanto prezzo del lavoro, è legata alla legge della domanda e dell’offerta: tanto più una determinata professionalità è richiesta sul mercato e tanto più è scarsa, tanto più il suo prezzo (il salario) tende a crescere.

Una delle linee Stellantis

Da questo punto di vista il territorio rappresenta una variabile fondamentale nella determinazione di quello che possiamo definire come “valore del lavoro“, ossia il valore di mercato di una determinata professione. Se in un territorio non ci sono elettromeccanici, le fabbriche dovranno prenderli da fuori offrendogli un salario ben più alto di quello che prendono dietro casa. Fenomeno che per anni le fabbriche della provincia di Frosinone hanno conosciuto.

Di conseguenza, è evidente che la dinamicità del mercato del lavoro (la competizione tra le aziende per accaparrarsi i profili ricercati) determini differenze di stipendio anche molto elevate. In particolare tra il Nord ed il Sud del nostro Paese, dove c’è una differenza media di stipendio superiore al 14% a parità di mansione ed esperienza.

In aggiunta, gap molto significativi si registrano anche tra province spesso limitrofe di una singola regione: Frosinone e Latina per esempio. Su determinate professionalità il settore cantieristico pontino offre molto più delle fabbriche ciociare.

MERCATI VICINI, PREZZI DIVERSI

Foto © Imagoeconomica

È la dimostrazione che mercati del lavoro territoriali molto vicini geograficamente possono essere molto differenti, in ragione della presenza di distretti o di poli industriali ad alta specializzazione. O di un tessuto imprenditoriale ricco e variegato, che rappresenta una calamita per professionalità di alto livello. Il che fa scattare in alto il livello degli stipendi. Sotto questo aspetto la Ciociaria ha perso un’occasione irripetibile quando ha lasciato andare via Catalent con i suoi 100 posti da ricercatore in campo farmaceutico che avrebbero dato vita ad un polo capace di competere a livello europeo.

Vale anche il ragionamento al contrario. Ci sono lavori che possono essere schiacciati verso il basso dalla presenza di filiere produttive a basso valore aggiunto, che non affrontano particolari problematiche né sul lato dell’offerta né sul lato della domanda di lavoro. L’esempio? Il periodo in cui le scuole di formazione sfornarono in Ciociaria centinaia di parrucchiere, estetiste, onicotecniche per le unghie. Erano talmente tante che il mercato si saturò, molte fecero il lavoro da casa, le tariffe crollarono.

LE PRIME 10 PER RETRIBUZIONE

Foto © Carlo Carino / Imagoeconomica

Il mercato retributivo del 2022, a partire dal secondo semestre, è apparso in netta crescita a confronto con un precedente periodo caratterizzato da una diffusa stagnazione degli stipendi. Nel solo 2022 le retribuzioni complessive (fisse e variabili) sono cresciute in media del 3,3%.

Questa dinamica ha inciso anche nel modificare certe differenze territoriali, con un leggero avvicinamento dei livelli salariali del Sud a quelli del Nord.

Al primo posto il Geography Index 2023 colloca la Lombardia con una Retribuzione Globale Annua Lorda (RGA) di €  33.452. Al secondo posto c’è il Lazio con €  32.360 di retribuzione mentre al terzo c’è la Liguria con € 32.156.

Poi a seguire, dalla quarta alla decima decima posizione ci sono il Trentino-Alto Adige con € 31.706; Piemonte € 31.448; Emilia-Romagna € 31.441;  Valle d’Aosta € 31.128; Friuli Venezia Giulia € 30.872; Veneto € 30.848;  Toscana € 29.884.

LA SITUAZIONE NEL LAZIO

La provincia di Frosinone si colloca al 71 posto assoluto tra le 107 prese in esame, guadagnando 9 posizioni rispetto allo scorso anno. La Ciociaria si attesta inoltre come la provincia più performante del Lazio in termini retributivi, dopo quella di Roma.

La provincia di Roma ha una retribuzione media di 33.472 euro e sta sopra alla media regionale (data 100 la media regionale, Roma sta a 103,4); è stabile nella classifica. La Ciociaria è a 27.816 euro di retribuzione media ed è sotto la media (86 su 100) ma è cresciuta salendo dall’80ma posizione alla 71ma guadagnando 9 posti in classifica.

Per fare un paragone: il pontino è a 27.447 euro di retribuzione media (84,8 su 100) ma è in calo e dalla 77ma posizione scende 81ma. La provincia di Viterbo ha una retribuzione media di 27.347 euro (84,5), come Latina perde quattro posizioni in un anno. La provincia di Rieti ha una retribuzione media di 25.885 euro (80) con una perdita di due posizioni.