Il rilancio di Fiuggi, una missione da… Camplone

Via alla missione del nuovo amministratore delegato di Acqua e Terme di Fiuggi, Marco Camplone. Da due mesi dorme in città. "Per respirarla e viverla, in modo da capirla più a fondo”. I progetti e la mission.

Da due mesi vive a Fiuggi. Una scelta di vita. Di vita lavorativa: “Stando qui respiro la città, ne apprezzo i suoi tantissimi pregi. Riesco ad individuare le cose in cui può migliorare. Entro in un modo di vivere, interpretare la quotidianità e capisco in maniera più rapida dove e come posso intervenire”. Marco Camplone è un manager, milanese di adozione e cittadino d’Europa: va dove lo porta il lavoro. Ha una profonda esperienza nel mercato ‘beverages‘ ed ‘acque minerali‘, conosce a fondo il mondo Horeca e cioè la distribuzione nel ramo hotellerie, restaurant e catering. Lo hanno voluto a Fiuggi per questo.

La presentazione di Salus per Aquam a gennaio

A chiamarlo è stata Salus per Aquam, la società che mette insieme il vice presidente di Confidustria Maurizio Stirpe, l’uomo che della componentistica in plastica per automotive ed Hi-Tec ha fatto un business mondiale; il vice presidente di Unindustria Francesco Borgomeo, il risanatore di aziende che s’è formato alla scuola di Romano Prodi ed ha inventato il gruppo Saxa Gres; Gianfranco Battisti, il manager che il Governo volle alla guida delle Ferrovie dello Stato italiane; Nicola Benedetto, l’editore che sta in società con Maurizio Belpietro in Verità e Panorama e conosce a fondo il mondo dell’accoglienza come dimostra il suo hotel cinque stelle lusso Gattini a Matera dove la produzione ci ha girato uno degli ultimi episodi della saga di James Bond.

Un paio di mesi come Direttore Generale tanto per respirare la città ed il suo tessuto economico. Ora è l’Amministratore Delegato che si occupa dello stabilimento di imbottigliamento e della commercializzazione di Acqua Fiuggi, delle Terme, dei campi da Golf. “Ho accettato di essere parte attiva in questo progetto di sviluppo perché si è manifestato da subito molto più complessa del previsto: è questo a galvanizzarmi”.

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Dottor Camplone, a gennaio nel presentare questo progetto i quattro soci misero in chiaro che i tempi della Belle Epoque fossero finiti Allora cosa è venuto a fare?
L’ingresso delle terme

Fondamentale è fare due passaggi che chiariscano il contesto. Bisogna avere obiettivi chiari, realistici e ben pianificati. Non si può fare questo se non si parte da un concetto semplice per quanto brutale: La Realtà è quella che è e non quella che vorremmo. Pertanto prima facciamo nostra la realtà che il turismo termale degli Anni ‘80 e ’90 non è più replicabile e prima riusciamo a vedere le grandi opportunità alternative da cogliere”.

Sta dicendo che in questi anni l’errore è stato quello di inseguire il mito degli Anni 20 del secolo scorso quando a Fiuggi venivano artisti e letterati di tutta l’Europa ed il mito del termalismo di massa dei successivi anni Ottanta.

Il tempo non torna indietro. Invece di impiegare energie per correre indietro nel tempo preferisco investirle per andare avanti. Questo è il tempo del Wellness, del poco tempo libero da vivere in modo che sia un’esperienza. È il tempo in cui ci si prende cura di se stessi dopo avere dedicato il resto dell’anno al lavoro. Fiuggi deve andare in quella direzione”.

È importante quindi attuare un modello di sviluppo rivolto a creare una offerta di prodotti e servizi in ambito industriale, sanitario, del benessere nella sua sempre più affermata concezione olistica. ma anche sportivo ed aggiungerei Culturale -Ricreativo mantenendo sempre l’acqua con le sue reali ed uniche caratteristiche al centro del modello”.

Prima sfida. Lei si trova a gestire Acqua, Terme, Golf: vede tutto messo a sistema o sono tre asset autonomi?

Gli asset vanno pensati in entrambi i modi. Sia come separati: oggetto di progetti industriali ambiziosi e con risultati economico finanziari in linea con lo sforzo che verrà richiesto e profuso. Sia in stretta connessione tra loro, all’interno di un circolo virtuoso che consenta di mettere Fiuggi ed il territorio circostante al centro di un necessario ritorno ad una crescita strutturale e sostenibile”.

L’acqua è il ramo che richiede più attenzioni.

Dobbiamo quindi partire dal prodotto Acqua di Fiuggi. A cominciare dal suo posizionamento che la pone al di sopra delle battaglie di prezzo. Ingaggiare una battaglia sul prezzo della singola bottiglia d’acqua serve solo a svilire i contenuti reali si ciò che sta dentro la bottiglia. Noi abbiamo a disposizione un’acqua unica, i cui pregi vennero scritti da Michelangelo Buonarroti che diede ordine di averne sempre una scorta in casa e venisse usata anche per cucinare. Noi non dobbiamo mai dimenticare il valore del brand”.

La capacità produttive delle nostre fonti è 85 milioni di litri che in confronto ai 15 miliardi di litri del mercato nazionale sono una goccia. Il nostro mercato è nelle ben note doti della Fiuggi: nella cura ma anche nella prevenzione della calcolosi e dell’ipertensione. Non dobbiamo avere paura di pensare a target di eccellenza per l’acqua e per le terme, come ci ricorda la recente visita fatta da Oprah Winfrey”.

C’è stata una stagione nella quale all’estero Fiuggi era sinonimo di salute: anche quei tempi non torneranno?

Al contrario: quelli del passato non erano i tempi migliori. Lo sono quelli che abbiamo davanti: perché oggi c’è più attenzione alla propria cura ed alla salute. L’Acqua di Fiuggi ha una forte vocazione per i mercati esteri. Ci sarà una svolta in autunno con la nuova rete di vendita, approcciando Paesi europei ed oltre oceano. Puntiamo su Est Europa, Usa, Australia, Nuova Zelanda ed Asia.

Vivere a Fiuggi cosa le ha insegnato sul piano turistico?

Qui c’è un turismo vivo ma mordi e fuggi, resta cioè a dormire solo una notte. La nostra scommessa è proporre esperienze che facciano restare più a lungo. In città ci sono strutture di livello altissimo in grado di soddisfare il crescente desiderio di vacanze brevi ma fortemente “esperienziali” ed è in questo contesto dobbiamo inserirci. Per non deludere queste aspettative, ben consci del nostro ruolo di Azienda Privata, ci siamo presi del tempo per verificare nella realtà gestionale quotidiana quali fossero le priorità da affrontare per cogliere nel breve le opportunità di crescita”.

Quale tipo di esperienze cerca oggi il pubblico?

Noi abbiamo la fortuna di poter spaziare su diverse proposte. La fonte Bonifacio VIII con la sua forte vocazione Sanitaria deve sviluppare servizi e prodotti in linea con un turismo che trova la sua nuova ragion d’essere nella ricerca del benessere teso alla longevità, nella medicina estetica, nella prevenzione. Invece la Fonte Anticolana sarà meno vocata al medicale e più al relax: un tripudio della natura, naturalmente dedicabile ad una offerta di Benessere, di servizi Culturali e ludico ricreativi, dando diversi momenti e motivi di frequentazione”.

Il campo da Golf è un impegno economico che incide: continuerete a scommettere su quella struttura?

“Il nostro obiettivo è portare a Fiuggi un turismo alto spendente, logica conseguenza è stata concentrarsi sul rilancio del glorioso Golf Club. È un campo unico, splendido. Incastonato in un contesto paesaggistico raro per un campo da Golf. La sua particolarità di essere realmente biologico non è solo un vincolo per noi che lo rende particolarmente difficile e costoso da manutenere, ma è un reale vantaggio competitivo nella offerta di turismo golfistico di alto livello”.

“Il campo ha un bellissimo disegno ad alto tasso tecnico che vogliamo ulteriormente incrementare per renderlo di nuovo un punto di riferimento in questo sport. È corredato poi da un gruppo di tre maestri di alto livello e da una offerta ristorativa distintiva”.

La Spa è ancora attuale?

Servizi diretti ed indiretti, come quelli ristorativo e della vicina nascente Spa saranno oggetto di sviluppo nei prossimi mesi. È il primo ed importante tassello per l’integrazione di questo progetto imprenditoriale con il territorio: Sport, Benessere ed Offerta Turistico – Alberghiera di Livello. L’imperativo categorico è non sbagliare: il pilastro su cui stiamo basando tutti i ragionamenti è l’eccellenza”.

Tutto ciò rappresenta grandi potenzialità da mettere a terrà facendo dimenticare un modello non più replicabile, quello della Belle Epoque e degli Anni 80 e 90. Noi puntiamo ad uno sviluppo che sia realmente strutturale ed autosostenibile. L’azienda ha nel suo Dna imprenditoriale la volontà e le capacità per farlo, gli asset compresi nel perimetro del progetto sono una occasione unica di crescita economica, necessaria in una provincia con una storia imprenditoriale importante ma in forte tensione”.