L’ex senatore del Popolo delle Libertà Giuseppe Ciarrapico è stato condannato a cinque anni di reclusione. E’ stato ritenuto colpevole di bancarotta e distrazione dei fondi pubblici in relazione al crac della società ‘Editoriale Ciociaria Oggi’: società che nulla ha da spartire con la cooperativa di giornalisti che ha salvato la testata ed attualmente realizza e manda in stampa i quotidiani locali Ciociaria Oggi e Cassino Oggi.
Secondo la ricostruzione del sostituto procuratore della Repubblica Francesco D’Olio, Giuseppe Ciarrapico avrebbe utilizzato le casse dell’azienda con “l’intenzione di ingannare i soci e il pubblico” e per “conseguire un ingiusto profitto”.
In passato la Guardia di Finanza aveva sequestrato beni e proprietà per un valore di 2,5 milioni di euro. Si tratta di denaro che stava per essere erogato alle attivita’ del gruppo Ciarrapico. Poche settimane fa, inoltre, il Consiglio di presidenza del Senato ha revocato il vitalizio all’ex parlamentare. Il provvedimento decorre dal primo agosto 2015.
Il consiglio di presidenza del Senato ha deciso di revocare il vitalizio a Giuseppe Ciarrapico sulla base di una delibera adottata da Camera e Senato in cui si prevede lo stop ai vitalizi e alle pensioni degli ex parlamentari condannati a più di due anni di carcere per reati di particolare gravità. Tra questi rientrano quelli di mafia, terrorismo o contro la pubblica amministrazione, oppure reati comuni per i quali è prevista una pena edittale non inferiore nel massimo a sei anni. Giuseppe Ciarrapico, editore, ex presidente della A.S. Roma dal ’91 al ’93 ed ex senatore del Pdl, risulta condannato in via definitiva a tre anni di reclusione per il reato di truffa, per aver ottenuto indebitamente dal dipartimento per l’editoria della Presidenza del Consiglio circa 20 milioni di euro a titolo di sovvenzione. Il vitalizio che gli viene tolto è di quasi due mila euro.
C’è voluto un po’ di tempo per mettere in condizione il consiglio di presidenza del Senato di decidere la revoca del vitalizio a Ciarrapico, visto che per gli ultraottantenni le sentenze di condanna vengono cancellate dal casellario giudiziario sulla base di una legge, si spiega in ambienti di Palazzo Madama, di epoca fascista. Pertanto, la decisione si sarebbe già potuta prendere ad agosto, insieme alle revoche di altri vitalizi. Per Ciarrapico si è potuto decidere solo oggi, ma la revoca decorre dal 1 agosto 2015.