Il grido di guerra lo lancia Francesco Giro, senatore di Forza Italia che nei governi Berlusconi era sottosegretario alla Cultura: «Avvertirò i consiglieri regionali Mario Abbruzzese e Giuseppe Simeone affinché allertino tutti i nostri sindaci delle provincie di Frosinone e Latina. Devono fare le barricate! Virginia Raggi è peggio del Pd. Getta la sua monnezza in giro per il Lazio a Frosinone ed a Latina. Il solito schifo. Non è cambiato e non cambierà nulla».
L’invio dei rifiuti romani nel Sud del Lazio è stato confermato durante l’intervento fatto in Campidoglio dal sindaco della Capitale. Per Giro «La sindaca ha letto un discorsetto elettorale scritto da altri. E per dire cosa ? Nulla. Vuoto pneumatico, zero proposte, slogan elettorali ad uso e consumo di una campagna elettorale finita da un pezzo. Solo poche battute finali, buttate li che ci preoccupano come la proposta di Raggi di gettare la monnezza di Toma nel termovalorizzatore di Acea a San Vittore del Lazio che già brucia fino a 800 tonnellate di Cdr al giorno nelle sue due linee attive, ma Grillo non era contrario agli inceneritori ?!»
Sulla provincia di Latina, Virginia raggi ha detto di voler trasferire altri rifiuti nell’impianto di compostaggio ad Aprilia che già tratta fino a 50mila tonnellate.
Orvieto dice no
A sbarrare la porta alla soluzione individuata dal sindaco di Roma sono anche il Comune di Orvieto e gli ambienti politici dell’Umbria. Lì Virginia raggi intendeva spedire altre spazzature romane, collocandole nelle strutture della società municipalizzata Acea.
«Non autorizzeremo mai in nessun modo l’arrivo nella nostra discarica di rifiuti di qualsiasi altro territorio e meno che mai da parte della capitale d’Italia. Il sindaco Raggi deve rivedere immediatamente la sua strategia e la sua politica per quanto riguarda i rifiuti» ha detto il sindaco di Orvieto Giuseppe Germani. Il primo cittadino ha detto di avere appreso «con stupore» che Raggi «vorrebbe risolvere i propri problemi scaricando su altre città e altri territori i propri rifiuti e proponendo la soluzione più antica del mondo cioè quella di smaltire i rifiuti in discarica. Se questo è il nuovo che avanza abbiamo di che preoccuparci».
Germani sollecita quindi la sindaca di Roma a «rivedere immediatamente la sua strategia e la sua politica per quanto riguarda i rifiuti» e si augura «che il Movimento di cui lei fa parte a tutti i livelli prenda immediatamente le distanze da una simile dichiarazione, se realmente formulata in Consiglio comunale a Roma».
Serve a noi
Un netto no all’utilizzo degli impianti umbri è arrivato anche dalla responsabile ambiente e politiche dei rifiuti del Pd Umbria, Daniela Pimponi. «L’incapacità dell’amministrazione di Roma non può essere scaricata su Orvieto e su Terni» dice. Sottolineando che «la discarica di Orvieto non può essere esaurita dai rifiuti di Roma. Tantomeno può subire ampliamenti tali da poter sostenere il carico di una metropoli al collasso per i prossimi anni».
«Se il nuovo sindaco di Roma non è in grado di gestire la città che ha voluto amministrare, eviti almeno di riversare con tanta scaltrezza e leggerezza tutti i suoi problemi su territori che già in passato hanno dato a sufficienza (anche in aiuto di altre regioni in emergenza) e che oggi hanno scelto una strada faticosa ma virtuosa scartando scorciatoie irresponsabili ed insostenibili» ribadisce Pimponi.