Il presidente della Provincia di Latina punta i piedi. Dice No allo stop deciso dalla Regione Lazio contro gli Egato. Reclama la convocazione dei sindaci per dare il via agli enti. "Ma quali carrozzoni? Qui da noi sono fondamentali per evitare emergenze con i rifiuti”
Un Poltronificio? Ma quando mai. Lo stop alla convocazione dei sindaci per eleggere presidenti e Consigli d’Amministrazione? Sbagliato, si doveva andare avanti. «La Regione vada avanti nella convocazione delle assemblee per consentire ai Sindaci di autodeterminarsi lontano dai giochetti fatti tavolino dei Segretari di Partito». Carrozzoni inutili? «In questa provincia la costituzione effettiva degli Egato è fondamentale per poter organizzare un ciclo dei rifiuti che finalmente in linea con le esigenze della comunità».
Vicino alla Ciociaria dove Mauro Buschini è stato eletto presidente giusto un attimo prima che scattasse lo stop, il presidente della provincia di Latina è Gerardo Stefanelli. Che con il Pd ha niente a che fare e nemmeno lo vuol sentire nominare. Ne è uscito da anni, sta con Matteo Renzi e con le logiche del suo ex Partito non vuole averci a che fare. È proprio lui a puntare i piedi contro la presa di posizione fatta venerdì sera del presidente vicario della Regione Daniele Leodori che disposto il rinvio a dopo le elezioni Regionali per tutti i nuovi Egato. (Leggi qui: Egato: tutto rinviato ma Frosinone resta valida).
Gli Egato a noi servono
La Provincia di Latina aveva chiesto da tempo che si costituisse l’Egato. Proprio perché indispensabile a risolvere il problema dei rifiuti sul territorio. «Pensiamo solo al tema della discarica e di un’impiantistica pubblica la cui realizzazione non può che essere determinata dagli Egato nel pieno delle loro funzionalità» spiega Stefanelli. Secondo il quale è proprio la mancanza dell’Egato di Latina a rallentare il completamento del ciclo dei rifiuti sul suo territorio.
Gli Egato esistono da anni nelle altre Regioni, il Lazio è in ritardo nella loro attuazione. Che è arrivata a ridosso delle elezioni Regionali 2023: troppo a ridosso per non pensare che siano una scialuppa di salvataggio per i Consiglieri arrivati a fine mandato. Un’altro dei punti di polemica è l’indennità che andrà al presidente de ai Consiglieri d’amministrazione.
Sul quale però avverte Gerardo Stefanelli «L’eventuale tema delle indennità può essere benissimo rivisto successivamente dal Consiglio regionale che si insedierà dal 13 febbraio. Ma non si può pensare, dopo venti anni di ritardo, di perdere altro tempo per una stupida polemica politica».
Polemica strumentale
Nei giorni scorsi erano arrivate anche critiche nel merito. Le aveva sollevate l’assessore all’Ambiente di Ceccano, Riccardo Del Brocco. Individuando evidenti criticità organizzative. Ma a colpire gli elettori erano state però le critiche legate alle indennità. (Leggi qui: Egato, Del Brocco: “Contro le poltrone del Pd si doveva agire prima”).
«La polemica di alcune forze di centrodestra è strumentale e demagogica e punta a togliere ai territori, ai comuni e ai sindaci il diritto ad autodeterminarsi nell’interesse delle comunità che amministrano e che rappresentano» dice il presidente della Provincia di Latina.
Che mette in chiaro: la Regione non ha alcun potere di intervenire sui meccanismi di nomina degli organi direttivi. «Tutto rimesso alla volontà dei sindaci che, ricordo a tutti, sono stati eletti liberamente dai propri cittadini e non inseriti in qualche collegio blindato».