Maurizio Berretta e Franco Martini sono stati i due custodi dei conti del Comune e come assessori hanno calato la briscola degli Swap. Ora il 18 luglio c'è il Consiglio. Con il nuovo Bilancio. Che promette scintille
Negli ultimi 20 anni sono stati i custodi dei conti del Comune di Ferentino. Franco Martini e Maurizio Berretta sono molto lontani tra di loro: nati in epoche diverse, cresciuti in contesti politici differenti. Ma a collegarli ci sono i tanti anni passati all’assessorato al Bilancio di Ferentino.
Subito dopo il l’anno 2000 le casse del Comune hanno vissuto una stagione drammatica. Un debito milionario rischiava di mandare in dissesto i conti cittadini. Erano gli anni del primo mandato da sindaco di Piergianni Fiorletta. Affidò il compito di risanare il bilancio ad Antonio Zaccari noto professionista del settore. Guidò l’assessorato dal 2003 al 2008 con rigore e diede vita al risanamento, delineando un piano di rientro e mettendo le briglie alle spese.
La prova del nove che fa sudare: il Bilancio
A Zaccari subentrò Maurizio Berretta, assessore al Bilancio dal 2008 al 2013. Poi fu il turno di Franco Martini, fondatore di Forza Italia in città e poi passato con il centrosinistra. Ha guidato l’assessorato al Bilancio dal 2013 al 2018, poi c’è stato un periodo di interim dell’ex sindaco Antonio Pompeo e poi ancora Martini dal 2020 al 2022.
Le dimissioni del sindaco Pompeo per partecipare alle elezioni Regionali hanno staccato la spina all’amministrazione con un paio di mesi d’anticipo sulla scadenza naturale. C’è stato un breve periodo di commissariamento. Ad inizio 2023 le urne rieleggono sindaco dopo dieci anni Piergianni Fiorletta che chiama ancora una volta Franco Martini a governare il Bilancio.
Berretta ricorda i momenti difficili di quei tempi con diverse operazioni di cui si vedono i benefici anche oggi. «Siamo stati l’unico Comune in Italia a guadagnare sulle operazioni Swap di Finanza derivata. Si tratta di strumenti sui quali molti Comuni hanno rischiato l’asso del collo. La nostra fortuna è stata la capacità di capire quale Derivato fosse capace di portare guadagni».
Tassi giù e mutui ristrutturati
Il Comune in quegli anni ha giocato sugli interessi. «Abbiamo ristrutturato tanti mutui, abbattendo i tassi d’interesse, abbassando i costi. In questo modo abbiamo creato la capienza per contrarre nuovi mutui».
L’asso nella manica? Per l’ex assessore è stata la visione di prospettiva: «Abbiamo avuto l’intuizione di non recedere dagli Swap nel momento in cui andavano male. Molti Comuni se la sono fatta addosso ed hanno deciso di non portarli avanti, accumulando solo perdite» spiega Maurizio Berretta. Aggiungendo: «Quelli sono stati gli anni degli affitti azzerati. Io da assessore al Bilancio ho istituito il Suap con il Patto di stabilità centrato per tutti e 5 gli anni. Poi con le licenze di bar e ristoranti, ho anticipato di qualche anno la liberalizzazione».
Moltissimo lo si deve alla capacità di Antonio Zaccari, fu lui a scommettere sulla finanza derivata e sullo Swap. «Nella finanza, lo Swap consiste nello scambio di flussi di cassa tra due controparti, determinati in relazione a uno strumento o un’attività finanziaria sottostante. Si scommette sul rischio: si punta sul fatto che un’operazione vada in un determinato modo e se non accade scatta lo Swap. Cioè una sorta di assicurazione sul rischio di quell’operazione. Ma se tutto va bene, lo Swap non scatta e chi ha messo i soldi per finanziare la copertura del rischio incassa per il fatto di avere messo a disposizione i capitali. È uno dei più moderni strumenti di copertura dei rischi utilizzato prevalentemente dalle banche, dalle imprese e anche dagli enti pubblici».
Berretta in quegli anni è riuscito a vendere anche 13 mezzi Comunali ormai obsoleti del parco mezzi in dotazione all’Ente di piazza Matteotti. Evitando così le spese di manutenzione e razionalizzando il parco.
La giostra della “finanza creativa” si ferma
Per Franco Martini quello di quest’anno è un ritorno. Ha spiegato che ora i tempi sono cambiati, i Bilanci sono più reali con numeri che corrispondono alla realtà. Prima non era così? Prima c’era la ‘finanza creativa‘, si inventava una voce in entrata e per quanto campata in aria era sufficiente a tenere in equilibrio i numeri. Ad esempio: un Comune inventava che avrebbe fatto nell’anno un miliardo di contravvenzioni e quell’espediente evitava di dover coprire un miliardo di debiti da scaricare sui cittadini.
Ma la giostra non poteva girare per sempre: i Bilanci dei Comuni italiani erano gonfiati e pieni di crediti inesigibili. Venne così l’armonizzazione dei Bilanci: cioè i bilanci degli Enti italiani si fanno in base alle regole europee valide per tutti i Comuni dell’Unione. Fine dei sotterfugi.
Ora quando ci sono uscite ci deve essere la copertura prima di fare la spesa. E se ci sono spese impreviste si deve accantonare per pagare quel debito fuori bilancio. Questo spinge ad una programmazione più mirata.
Il 18 luglio si fanno… i conti
Ora gli uffici hanno maggiore potere e la parte politica funge più da indirizzo che come funzione operativa. Martini ha 79 anni, Maurizio Berretta poco più di 50. Entrambi hanno un vasto consenso che si avvicina e supera anche le 300 preferenze personali. Martini ora è nel Pd, Berretta nella Lega anche se vicinissimo a Gianluca Quadrini di Fi.
Entrambi ora sono in maggioranza dopo che per anni hanno battagliato su posizioni spesso molto differenti. Il tutto in attesa che la nuova amministrazione il 18 luglio porti in consiglio il bilancio di previsione 2023. Ci saranno conti in sofferenza come sostiene la maggioranza? Oppure i conti saranno in attivo come sostiene il sindaco uscente Antonio Pompeo? Il 18 luglio è vicino. (Leggi qui: Indizi dal primo Consiglio: come sarà l’opposizione di Pompeo).