E alla fine venne il giorno delle Regionarie

E venne il giorno delle Regionarie: le famigerate votazioni on line con cui selezionare il candidato governatore della Regione Lazio per il Movimento 5 Stelle. Tra veleni, sgambetti e colpi bassi, fino alla fine.

Il popolo a Cinque Stelle ha votato. Al termine di una settimana scandita dai veleni e dalle polemiche è arrivato il giorno delle ‘regionarie’: ‘le votazioni on line (dalle ore 10 alle 19) sulla piattaforma Rousseau per individuare il candidato da schierare contro Nicola Zingaretti per le elezioni regionali del Lazio.

I dieci candidati oggi più votati passeranno al secondo turno, e tra loro – in una seconda votazione che si terrà nei prossimi giorni – si potrà scegliere il candidato governatore, che sarà proclamato sabato prossimo a Marino in una iniziativa pubblica del M5s.

 

PENSATECI BENE

L’appello al voto ragionato è partito in mattinata dall’ex candidato governatore Davide Barillari.

Abbiamo un numero elevatissimo di candidati alle nostre regionarie per il Lazio, e questo e’ un ottimo segnale di democrazia. E’ importante quindi esprimere un voto pienamente consapevole, non selezionando semplicemente un nome ed un cognome.

Anche se siamo già al lavoro, a scuola o in università e ci sono davvero poche ore per valutare una per una tutte queste candidature, vi chiedo di trovare il tempo necessario per leggere tanti curriculum, e valutare l’esperienza personale e lavorativa di ogni candidato compresi, molto importante, i suoi anni di attivismo concreto nel MoVimento 5 Stelle.

 

Ma sul web, tra i militanti, c’è già chi protesta. Sulla bacheca di Barillari, Vitale scrive: «Per leggere centinaia di cv quanto tempo ci vuole? Se stiamo al grande fratello ti do ragione ma qui si sceglie la classe dirigente».

Insomma troppi i candidati – diverse centinaia – ma soprattutto troppo poco tempo per conoscerli (la data del voto è stata annunciata con 24 ore di anticipo, sembra per il timore degli hacker) col rischio che nel mare magnum di nomi e curricula per forza di cose emergano quelli più noti o appoggiati da qualcuno.

A chi dice che l’orario non è adatto, sempre sulla bacheca di Barillari arriva il consiglio di Teresa: «votate dal telefono non necessariamente da un pc fisso, ci vuole pochissimo tempo, quanto quello di scrivere un post»

Con sano realismo risponde Stefano: «Avete centrato il problema, ancora in Italia ci sono molti ambienti di lavori seri in cui non è permesso in orario di lavoro stare 1 ora al computer o al telefono a farsi i ca….voli propri».

Torna alla carica Vitale e aggiunge: «Anche chi indice le votazioni mi sa non hanno mai lavorato in vita loro… »

Viva l’onesta, Stefania scrive: «Le ore di lavoro sarebbero pagate “per lavorare”… ma siamo seri e onesti quando scriviamo certe cose?».

GLI APPELLI AL VOTO

Oggi i tre candidati più in vista che puntano alla presidenza (la deputata Roberta Lombardi ed i consiglieri regionali uscenti Davide Barillari e Valentina Corrado – hanno affidato ai social i loro messaggi elettorali finali.

Dopo anni di Parlamento, ha spiegato la ex capogruppo alla Camera che gode dell’endorsement tra gli altri di Alessandro Di Battista, «mi sono resa conto che spesso il Palazzo è troppo lontano dal territorio, è troppo staccato dalle esigenze dei cittadini, al contrario della Regione che “legifera e amministra tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana“. Un videomessaggio, quello della ‘ortodossa’ Lombardi (rivale storica della sindaca di Roma Virginia Raggi) dai toni ‘istituzionali’, da cui non traspare il clima infuocato in seno al M5s attorno a queste ‘regionarie’.

Clima che emerge invece dalle parole di Valentina Corrado: «In questi ultimi giorni ho letto tantissime cattiverie, supposizioni, illazioni – ha scritto – ma resto sempre convinta che le chiacchiere passano, il lavoro resta».

Davide Barillari, da parte sua, auspica «un voto libero e consapevole, fuori da cordate o pressioni».

Corrado e Barillari solo ieri, per usare le parole del capogruppo regionale Pd Massimiliano Valeriani, «si sono pestati come l’uva» sui social.

Barillari – che giorni fa ha rischiato di essere escluso per via di una sua remota candidatura con un’altra lista in Lombardia (leggi qui ‘Barillari? Non candidabile, a norma di (non) statuto’) – ha infatti accusato Corrado di aver boicottato, in Regione, le sue iniziative sulla sanità.

Valentina Corrado, considerata la candidata più vicina alla sindaca Virginia Raggi, era finita nella bufera insieme al sindaco di Pomezia Fabio Fucci, a cui è politicamente legata, per via di alcune mail inviate agli attivisti che spingevano la sua candidatura: una pratica, quella delle ‘cordate’, condannata però dal M5s, che ha messo la questione nelle mani dei probiviri. (leggi qui ‘Qualcuno impallinò Valentina alle primarie dei Cinque Stelle’)

Dietro il trio di punta Lombardi-Corrado-Barillari, altri candidati comunque sembrano poter sperare in un posto nella lista M5s: c’è, per esempio, Francesca De Vito, sorella di Marcello, presidente dell’Assemblea Capitolina (leggi qui ‘Vendette a Cinque Stelle sulle Regionali del Lazio: si candida De Vito’) , e ci sono gli altri consiglieri regionali uscenti Devid Porrello, Silvana Denicolò, Gaia Pernarella e Silvia Blasi, tutti rimasti affezionati alla Pisana dopo esserci entrati disgustati e con la promessa di usare l’apriscatole.

All’appello manca solo Gianluca Perilli, accusato di avere messo le mani nella marmellata dei rimborsi: ad agosto dell’anno scorso è stato accusato di essersi fatto rimborsare anche 2634 euro di contributi minimi per la cassa forense, cioè i contributi che lui – avvocato – deve versare al suo ente di appartenenza. Così, quel mese, dei 3500 euro di diaria ha restituito solo poche centinaia di euro. Perilli stando ai i boatos della Regione, si prepara al ‘salto’ in Parlamento