Cardinali candidato in Provincia, ‘SiAmo Anagni’ vacilla

Alessandro Cardinali sarà candidato alle Provinciali. Nella lista di Fratelli d'Italia. Il che potrebbe ricreare una situazione analoga a quella di ferretti negli anni scorsi. E intanto gli effetti interni sarebbero dirompenti

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Quella che si profila ad Anagni è, per molti versi, una situazione simile a quella che si era verificata nel 2019. In quel caso, tutto era finito con le dimissioni del principale indiziato. Qui, almeno per il momento, è tutto da vedere.

Il punto di partenza  è l’imminente scadenza delle Elezioni Provinciali. Che vedranno, tra gli altri, la partecipazione del consigliere comunale di opposizione al comune di Anagni  Alessandro Cardinali, candidato alle ultime Comunali nella città dei papi nella coalizione SiAmo Anagni. Ma con quale Partito Cardinali cercherà di rientrare nelle stanze di Piazza Gramsci? Qui la vicenda diventa un tantino più intricata.

Il dato politico

Giancarlo Righini (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

Partiamo dal dato politico. Quelli che erano rumors fino a qualche giorno fa sono diventati una realtà evidente e (quasi) ufficiale: Cardinali sarà candidato alle provinciali del 22 dicembre nelle liste di Fratelli d’Italia. A spingere per la candidatura sarebbero stati direttamente i piani alti del Partito di Giorgia Meloni, a partire dall’assessore regionale al Bilancio Giancarlo Righini, felpatamente sollecitato dall’ex vicepresidente della provincia Fabio De Angelis oggi presidente della Saf. Praticamente un’investitura.

I numeri delle scorse Provinciali e quelli che hanno portato all’elezione del presidente in carica Luca Di Stefano dicono che Fabio De Angelis ha un proprio personale margine di manovra. Tradotto: sposta un numero di preferenze capace di fare la differenza. Se ha compiuto la mossa di sollecitare la candidatura significa che metterà quel pacchetto a disposizione del candidato.

Il problema però è che in questo modo si ricreerebbe, come detto, la stessa situazione del 2019. Quando in Provincia, tra i banchi della maggioranza c’era Gianluigi Ferretti, che aveva aderito a Fdi dopo essere entrato in quota civica. Lo stesso Ferretti però sedeva in Consiglio comunale tra le fila dell’opposizione. Attaccando aspramente una maggioranza che (allora come adesso) aveva proprio Fratelli d’Italia come Partito di maggioranza. Quindi: in Provincia appoggiava FdI ed al Comune gli stava contro. Inevitabili le critiche.

Reazione a catena

Gianluigi Ferretti

Critiche che lo stesso Cardinali (allora esponente di Fdi al Comune, in maggioranza con il sindaco Daniele Natalia) aveva scagliato contro Ferretti, ingiungendogli di fare chiarezza. Quella chiarezza che aveva poi spinto il consigliere dimezzato a farsi del tutto da parte, allontanandosi sia dalla Provincia che dal Comune. (Leggi qui: Il visconte Ferretti dimezzato: ma solo per ora)

Mossa che, in quel caso, aveva favorito l’ingresso nella maggioranza del Natalia 1 di Guglielmo Vecchi. Poco dopo, come noto, Cardinali aveva rotto con il sindaco ed era passato in opposizione, assumendo un ruolo civico che aveva mantenuto anche in Provincia.

Adesso potrebbe accadere qualcosa di molto simile. Cardinali è, ad Anagni, un civico. In Provincia entrerebbe da politico. Nel Partito che, da civico, attaccherebbe ad Anagni. Una contraddizione difficile da sciogliere. E che minaccia già di provocare effetti deflagranti nella coalizione di SiAmo Anagni.

Nella quale, infatti, alcune liste hanno fatto già sapere di essere pronte ad andarsene se venisse confermato il passaggio di Cardinali nel partito della Meloni. Il senso è; “abbiamo fatto un’alleanza sul piano civico; non avrebbe senso restare assieme se Alessandro rompesse gli indugi sulla sua vera identità politica”. Una prospettiva che rischia di rendere ancora più morbido il cammino della maggioranza del sindaco Natalia.