La clamorosa operazione rivelata nei dettagli dal Corriere della Sera. Era già pronto un gruppo di Responsabili per sostituire i voti di Italia Viva nel caso di crisi di Governo sulla prescrizione. Poi il dietrofront, ma rimane l’allerta. Il ruolo di Renata Polverini.
Il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha voluto lanciare un messaggio fortissimo al leader di Italia Viva Matteo Renzi. Non solo gli ha detto che è proprio l’ex rottamatore in questo momento il più grande alleato di Matteo Salvini e del centrodestra. Ma gli ha fatto anche capire ch sia il Governo che la maggioranza potrebbero fare a meno dei renziani.
Il motivo lo si capisce bene leggendo l’articolo di Tommaso Labate (principe dei retroscenisti) sul Corriere della Sera. In queste ore è stata in atto una manovra per dare vita ad un gruppo di “Responsabili” che sostituissero i voti degli esponenti di Matteo Renzi.
Labate scrive: “Dietro quel «tutto» c’è il lavorio, nato in ambienti del centrodestra, che punta alla costruzione di un gruppo cuscinetto per salvare la pelle al governo Conte e non solo; un’assicurazione sulla vita della legislatura stipulata con l’obiettivo di sostituire i numeri dei renziani, soprattutto in Senato, nel caso in cui sulla prescrizione si fosse arrivati alla resa dei conti.
Dell’operazione Responsabili si parla da tempo. Mallegni, al pari dell’ex capogruppo di FI Paolo Romani, un altro big ormai distante dall’ortodossia berlusconiana, è uno dei maggiori indiziati. «Io? Ma se sono un irresponsabile da sempre», dice l’ex sindaco di Pietrasanta. Certo, aggiunge, è evidente che in geometria se salta un tassello puoi sostituirlo con un altro… Ma questo Governo, per quel che mi riguarda, non sta facendo gli interessi degli italiani e deve andare a casa”.
Continua Labate: “Il dossier arriva sul tavolo di Lorenzo Cesa, che da quasi tre lustri ha ereditato il timone del Partito ch’era stato di Follini e Casini (ndr: l’Udc). L’ex parlamentare europeo capisce di essersi trovato al centro di un gioco che può determinare le sorti della legislatura. È a quel punto, siamo a giovedì scorso, che decide di alzare il telefono e chiamare Silvio Berlusconi. Tempo qualche ora e Cesa viene ricevuto ad Arcore dall’ex premier, che capisce dell’esistenza di un gruppo in grado di salvare il governo Conte forse prima di Conte stesso.
Sia come sia, dopo il vertice di Arcore, Cesa chiede ai suoi in Senato di ingranare la retromarcia. Contemporaneamente, a Montecitorio, si arresta per l’ennesima volta l’attivismo di Renata Polverini, considerata una specie di quinta colonna del centrosinistra, che vanta rapporti consolidati più con i zingarettiani che non con i renziani. L’operazione si arresta. Ma è chiaro che il cantiere dei Responsabili in Senato è già aperto, con una casa da inaugurare solo quando ce ne sarà bisogno”.
Adesso sembra che la crisi di Governo sulla prescrizione possa essere scongiurata e probabilmente l’idea del disegno di legge serve a tenere insieme le posizioni dei Cinque Stelle e di Italia Viva. Ma il premier Giuseppe Conte non si fida più di Matteo Renzi. Alla fine però sarà soltanto Nicola Zingaretti a decidere se far partire o meno l’operazione Responsabili.