Ciao Pnrr, il Governo pronto a tagliare 157 milioni alla Ciociaria

La revisione del Governo sul Pnrr rischia di tagliare quasi della metà i fondi destinati alla provincia di Frosinone. Tra Ciociaria e Pontino saltano circa 250 milioni di euro.

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Un taglio netto, superiore al 40%. Quasi la metà dei fondi Pnrr destinati alla provincia di Frosinone non arriverà. Le opere per rilanciare il territorio non verranno realizzate: cresceranno altre aree ma non il Sud del Lazio. Infatti la scure si è abbattuta anche sulla provincia di Latina: tra Ciociaria e Pontino sono saltati circa 250 milioni di euro.

 È una scelta del Governo. Nei giorni scorsi ha annunciato il definanziamento di 9 misure del Pnrr. E questo per gli enti locali significa un taglio di risorse per oltre 13 miliardi.

La matita rossa di Fitto sul Pnrr

Raffaele Fitto (Foto: Carlo Lannutti © Imagoeconomica)

La scorsa settimana il ministro per gli Affari Europei ed il Pnrr Raffaele Fitto si è recato in Parlamento per presentare la proposta di modifica del piano che il Governo Meloni intende sottoporre alla commissione europea. Tra gli interventi che hanno destato maggiore scalpore vi è il definanziamento di ben 9 misure.

Il Governo ha giustificato questa scelta spiegando che si tratta di investimenti in gran parte destinati a finanziare progetti in essere; cioè ideati prima dell’avvio del Pnrr e spesso non in linea con vincoli e criteri richiesti dall’Ue. Oltre a progetti che, per come sono stati ideati, rischiano di non essere completati entro il 2026.

Tuttavia un simile taglio avrebbe un impatto particolarmente significativo per gli enti locali, in primis Comuni e città metropolitane. Una scelta che ha inevitabilmente scatenato molte polemiche: in particolare da parte dell’associazione che riunisce i Comuni Italiani. Non crede alla rassicurazione del Governo, secondo il quale tutti i progetti definanziati saranno recuperati attraverso l’impiego di altre risorse.

Ma i Comuni sono sul piede di guerra anche per un altro motivo. Nella terza relazione per il Parlamento, il Governo ha indicato proprio gli enti locali tra i principali responsabili dei ritardi. Un’accusa che viene respinta al mittente dall’Anci. L’organismo di rappresentanza dei comuni in un recente report ha evidenziato, al contrario, come anche le amministrazioni centrali abbiano una significativa parte di responsabilità.

I numeri di partenza

In base ai dati forniti dall’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale, prima della presentazione della proposta di revisione del Governo gli investimenti destinati dal Pnrr agli enti locali ammontavano a circa 40 miliardi di euro totali. La maggior parte dei quali (circa 36 miliardi) già assegnati attraverso bandi e avvisi pubblici.

Per ogni provincia è possibile conoscere gli importi aggregati che sono stati assegnati a comuni e città metropolitane. Il territorio a cui sono andati più fondi è quello di Roma (2,3 miliardi di euro). Seguono Napoli (1,8 miliardi di euro) e Milano (1,4 miliardi). Ovviamente qualora la proposta del Governo fosse approvata dalla commissione europea, questo scenario cambierebbe in maniera radicale. Parliamo infatti di progetti per oltre 13 miliardi di euro a livello nazionale che si troverebbero definanziati, in attesa di altri fondi per essere portati a compimento.

Chi ci rimette nel Lazio

Le bandiere sul municipio di Frosinone

Quanto ci rimette il Lazio da questi tagli? Soprattutto: chi ci rimette? Lo ha analizzato oggi l’associazione Openpolis.

 Abbiamo detto che la Città di Roma è quella che avuto assegnate più risorse del Pnrr: per la precisione 2 miliardi e 285 milioni di euro. Ma la Capitale è anche quella che rischia la cancellazione più pesante in termini di volumi finanziari, secondo il progetto di definanziamento del governo. Infatti i fondi definanziati  alla Provincia di Roma ammontano a 718,3 milioni di euro.

Poi c’è la provincia di Frosinone con una assegnazione originaria di 366 milioni e 600mila euro. In Ciociaria l’ipotesi di definanziamento di 157 milioni e 710mila euro. Una decurtazione quindi pari al 43% di risorse.

Viene quindi la provincia di Latina con 276 milioni e 750mila euro di assegnazioni e 110 milioni e 450mila euro di definanziamenti.

Poi c’è la provincia di di Viterbo con una previsione originaria di 231,49 milioni destinati; secondo la nuova formulazione prevista dal Governo sarebbero 87,13 i milioni definanziati.

Infine la provincia di Rieti con 158 milioni e 140mila euro assegnati  e 76,22 milioni definanziati.

Pnrr e sviluppo dimezzati

I dati relativi agli investimenti definanziati sono tratti dalle indicazioni fornite dalla cabina di regia del Governo. Due misure non sono state completamente definanziate. Da notare inoltre che la proposta di revisione del Pnrr presentata è ancora sub iudice e deve essere validata dalla istituzioni europee prima di poter essere considerata definitiva.

Il ministro Fitto ha assicurato che i progetti interessati dal taglio saranno comunque finanziati con altre fonti: fondi europei per la coesione, fondi strutturali europei e fondo complementare. Che Anci ha già detto di non credere che arriveranno.

Ad oggi, il dato concreto è che la provincia di Frosinone rischia un taglio del 43%  dei fondi Pnrr. Il che metterà a rischio una serie di assi per lo sviluppo e la ripresa del territorio. Un altro tema da inserire nell’agenda del presidente della Provincia Luca Di Stefano ora che a settembre convocherà gli Stati Generali.