Confcommercio, a Frosinone in 10 anni sono spariti 120 negozi

La crisi del commercio tradizionale. Quante saracinesche sono state abbassate in Italia. Ed a Frosinone. Un mondo che cambia. Attività che aprono. Il fenomeno Centro Storico.

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Giù le saracinesce. E non per una chiusura settimanale. Ma per sempre. Nelle città italiane sono “spariti” 111mila negozi negli ultimi dieci anni. A dirlo è l’indagine comunicata in queste ore da Confcommercio. Si intitola Città e demografia d’impresa: come è cambiato il volto delle città, dai centri storici alle periferie, negli ultimi dieci anni.

C’era una volta il commercio

C’era una volta il commercio. Non è l’inizio di una favola ma la sintesi di un fenomeno che di anno in anno assume contorni sempre più rilevanti. Così, se l’anno scorso erano state quasi 100mila le saracinesche abbassate ed oltre 15mila le bancarelle degli ambulanti ad essere “sparite” (rispetto ai dieci anni precedenti), stavolta – nel conteggio 2024 – il totale sale rispettivamente a più di 110mila e ad oltre 24mila.

A tenere la terribile contabilità di un commercio che cambia e sparisce è l’Ufficio Studi Confcommercio in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di Commercio. Il trend si conferma e si accentua.

Non andiamo più a fare la spesa nel negozio di paese perché non troviamo l’assortimento che invece c’è al supermercato; non facciamo il giro delle botteghe perché parcheggiare l’auto è un’impresa e farlo dal macellaio, poi dal fruttarolo, poi dal panettiere è ogni volta una quantità di tempo perduta al volante che non possiamo sprecare: meglio il centro commerciale.

Un mondo che cambia

(Foto: Barbara Iandolo)

Ma non è l’unico segnale di cambiamento. Il commercio ha volti differenti. Si viaggia infinitamente di più, prendere l’aereo per i ventenni di oggi è come prendere il bus per i loro nonni o il treno per i loro genitori. E allora c’è più turismo: meno d’elite e più fast. Ed il mondo del commercio si adatta.

I numeri registrano la crescita delle attività di alloggio e ristorazione, aumentate di quasi 10mila unità tra il 2012 e il 2023, anche se in misura leggermente minore rispetto alla rilevazione precedente. Da notare la crescita esponenziale dei bed and breakfast: +168% nei centri storici del Sud e +87% in quelli del Centro-Nord. Nello stesso periodo risultano rilevanti la riduzione del numero di imprese italiane attive nel commercio, negli alberghi e nei pubblici esercizi (-8,4%, con bar in calo e ristoranti in crescita) e il conseguente  aumento di quelle straniere (+30,1%).

Ed è interessante notare che metà della nuova occupazione straniera nell’intera economia (+242mila occupati) viene proprio da questi settori.

Nei centri storici sono sempre meno le attività tradizionali (carburanti -40,7%, libri e giocattoli -35,8%, mobili e ferramenta -33,9%, abbigliamento -25,5%) e sempre più quelle che offrono servizi e tecnologia (farmacie +12,4%, computer e telefonia +11,8%), oltre alle attività di alloggio (+42%) e ristorazione (+2,3%).

Categorie merceologiche nei centri storici
DiminuisconoAumentano
– 40,7%Carburanti+ 12,4%Farmacie
– 35,8%Libri, giocattoli+ 11,8%Computer e telefonia
– 33,9%Mobili, ferramenta+ 42%attività di alloggio
– 25,5%Abbigliamento+ 2,3%Ristorazione

La situazione a Frosinone

Isaia Biasini ed il suo storico negozio

L’indagine condotta dal centro studi della Confcommercio ha elaborato i dati dei 120 comuni medio-grandi italiani (regione per regione), di cui 110 capoluoghi di provincia e 10 comuni non capoluoghi di media dimensione. Fuori dallo studio le città di Milano, Napoli e Roma perché multicentriche, dove non è possibile cioè la distinzione tra centro storico e non centro storico.

Tra i Capoluoghi di provincia, lo studio ha interessato anche la città di Frosinone ed il risultato è questo. In generale, anche per la città di Frosinone si conferma il trend negativo circa la diminuzione di attività commerciali, sia al centro storico che nel resto del Capoluogo.

Un dato però è molto interessante. Nella parte antica della città, la perdita di attività commerciali è stata paradossalmente più contenuta rispetto al resto. Significa che il lavoro svolto in questi anni dalle amministrazioni Ottaviani e Mastrangeli sul centro Storico stanno ottenendo qualche effetto.  

Al Centro storico infatti i negozi censiti nel 2012 erano 88, sono passati a 90 nel 2019, per arrivare a 77 a giugno del 2023. Stessa flessione nel resto della città. Si è passati da 670 attività commerciali nel 2012, a 577 nel 2019, fino a 563 nel giugno del 2023.

Variazione dei negozi a Frosinone
Centro storicoAltre zone
Anno 201288 negoziAnno 2012670 negozi
Anno 201990 negoziAnno 2019577 negozi
Anno 202377 negoziAnno 2023563 negozi

In percentuale al centro storico dal 2012 al 2023 sono spariti l’11% dei negozi, mentre sale al 16% la percentuale delle saracinesche abbassate e non più riaperte nel resto di Frosinone.

Hanno chiuso anche i bar nel capoluogo: erano 121 in totale nel 2019, sono rimasti 110 a giugno del 2023. In compenso sono aumentati i ristoranti: da 119 nel 2012, a 135 nel 2023. (Leggi qui Il destino di Isaia nascosto in una scatola da calzolaio).