Entra nel vivo il confronto serrato tra Nadia Bucci ed Eugenio Iannetta: con un'assise civica sul termovalorizzatore contestata sul timing
E’ già campagna elettorale baby, e non ci sono santi che tengano, perciò, come accade puntualmente in circostanze simili, la dialettica politica cambia. Lo fa nel senso che temi ed argomenti del presente immanente tracimano nel futuro imminente. E diventano non solo argomenti di dibattito sull’amministrazione della cosa pubblica di oggi, ma anche occasioni di scontro per l’amministrazione della cosa pubblica che verrà. A giugno, quando a San Vittore del Lazio si confronteranno per il voto comunale la sindaca uscente Nadia Bucci e l’unico sfidante per ora accreditato, il consigliere di opposizione Eugenio Iannetta.
A San Vittore il focus – elettorale o mainstream che sia – resta quello sul termovalorizzatore di San Cesareo. Solo che adesso è rampa di lancio anche per altro. E tema portante incardinato su altri comparti di discussione che oggi consegnano l’ultima polemica in corso.
Disegniamo lo scenario, per step: c’è un Consiglio Comunale convocato il 4 aprile ed in punto di regolamento comunale su istanza di congruità temporale dell’opposizione, che a febbraio aveva anche scritto al Prefetto Liguori.
Il quadro generale e la polemica
C’è un punto bicipite all’ordine del giorno: “Convenzione Acea-Ambiente relativamente alla nota 0006679/23 dell’Amministratore delegato di Acea ed alla lettera ‘aperta’ del Consigliere di maggioranza Domenico Spennato”. C’è poi un orario di convocazione albeggiante. Orario che viene invocato da una parte come movente per non coinvolgere i cittadini su un tema clou, dall’altra come motivo su cui glissare perché c’era già stata riposta. E c’è la dialettica politica, infervorata dalle imminenti amministrative e sostanziata dalle prese di posizione dei due protagonisti – Bucci e Iannetta – dopo l’assise. Su merito e forma della stessa.
Il fuoco alle polveri lo ha dato Iannetta, che sui social ha scritto cose che riportiamo in silloge. “Un Consiglio Comunale convocato d’urgenza soltanto 36 ore prima e alle 8,00 di mattina (…). Una tematica di grande rilevanza e di interesse pubblico, risalente però a dicembre 2023. Che poteva essere affrontata, con buonsenso, in altri consigli ordinari svoltisi nei mesi scorsi”.
A seguire l’affondo: “Modalità e orario sono surreali e inspiegabili, considerato che la convocazione non è oggetto di diffida prefettizia. Non ha rispettato i termini del regolamento comunale e neppure le norme che regolano gli enti locali sulla convocazione dei Consigli”. Iannetta contesta l’orario: “L’argomento avrebbe meritato la partecipazione della cittadinanza. Come richiesto dal consigliere di maggioranza Domenico Spennato. Che non è stata invece agevolata dai tempi urgenti di convocazione, né dall’orario, le 8,00 di mattina”.
E ancora: “Aspetto fondamentale, quello della partecipazione, che non è stato ritenuto tale dalla maggioranza. Proprio all’interno della quale sono sorti dissidi in merito alla convenzione con Acea”. I “dissidi” sarebbero stati quelli innescati da una lettera aperta del consigliere Spennato.
Cosa ha replicato Bucci
Non passano due giorni che la Sindaca Bucci replica. E scrive sui social. Lo fa facendo riferimento all’assise richiesta “da un quinto dei consiglieri di minoranza. (…) Nonostante avessero già ricevuto una mia risposta nel consiglio comunale di dicembre 2023, i consiglieri Iannetta, Marcone e Forgione hanno rinnovato la richiesta di convocazione di consiglio comunale ‘d’urgenza’. Data la rilevanza dell’argomento”.
E ancora: “È stato sorprendente il fatto che il consigliere Iannetta, dichiarata aperta la discussione, abbia esordito chiedendo perché fosse stato convocato questo consiglio comunale. Dimenticando che lui stesso aveva formulato la relativa richiesta, insieme ai suoi colleghi”.
Poi l’affondo: “Il consigliere Iannetta, dopo anni di opposizione ben dovrebbe conoscere gli articoli dello statuto comunale vigente. Le convocazioni dei consigli comunali ‘urgenti’ (come da lui richiesto) devono avvenire almeno 24 ore prima… ed in questo caso è avvenuta ben 36 ore prima!”. Bucci ha anche stigmatizzato “la totale impreparazione con la quale ha affrontato il punto posto all’ordine del giorno. Non ha argomentato alcunché, non ha presentato documenti da allegare a supporto delle sue fantasiose tesi. Una discussione talmente priva di contenuti che si è esaurita in poco più di 20 minuti!”.
Temi accessori e campagna elettorale
Poi ci sono i temi accessori, perché sì, ormai è campagna elettorale baby. Quella per cui oggi i sanvittoresi non vanno solo informati, ma anche benevolmente “arruolati”. Da entrambe le parti. Ci sta, si chiama democrazia. In attesa di ogni argomentazione settata in formula di quesito-riposta della controparte ecco come la pensa Iannetta. Che ha chiesto di essere ulteriormente “pungolato” sulla vicenda specifica e non solo.
Non prima di aver pubblicato un ulteriore post di controreplica con questo esordio: “L’ordine del giorno del Consiglio Comunale che si è tenuto il 4 aprile, è stato richiesto da noi consiglieri di minoranza in data 22 dicembre 2023. In allegato alla richiesta, vi era tutta la documentazione relativa ai rapporti epistolari tra Sindaco, Consigliere di Maggioranza e Amministratore Delegato di Acea”. (…) “Il punto non sono né gli orari né le modalità di convocazione, ma la volontà di un confronto e la mancata trasparenza che da ben 4 mesi restano tali”.
Un Consiglio comunale di interesse tale da presupporre una massiccia partecipazione della cittadinanza. Farlo alle 8 del mattino è un modo per coinvolgere o escludere?
“Ascolto costante, confronto e coinvolgimento dovrebbero essere assi portanti di una amministrazione per aprire le porte dell’Ente ad un dialogo aperto con i cittadini. Rimuovere ostacoli anche tra le differenti visioni politiche chiamando maggioranza e minoranza a collaborazioni costanti, poteva essere motivo di un rasserenamento. rasserenamento di un clima che ha tolto oramai l’anima a San Vittore del Lazio”.
“Purtroppo i Consigli comunali sono stati costantemente convocati in orari e giorni lavorativi senza mai pattuire eventuali disponibilità. Questo Consiglio, di particolare interesse pubblico per diaspore sorte all’interno della maggioranza e con il coinvolgimento dell’A.D. di ACEA, non è stato un’eccezione. La richiesta presupponeva un incontro pubblico. Farlo alle 8,00 di mattina di un giovedì, con un preavviso di 36 ore, evidenzia come di fatto sia stata disattesa la richiesta iniziale del consigliere di maggioranza“.
A suo dire, la lettera di convocazione dell’assise contiene una implicita ma evidente ammissione di errore di merito. La può illustrare?
“Il carattere d’urgenza con cui è stato convocato il Consiglio comunale del 4 aprile, è decaduto. Dato che non è stato convocato nei giorni immediatamente successivi alla data di richiesta del 12 gennaio 2024. Inoltre è stato convocato oltre ogni termine di legge, così come previsto dall’Art.39 comma 2 del D.lgs. 267/2000 (Il Sindaco e/o Presidente del Consiglio comunale, è tenuto a convocare e discutere gli ordini del giorno richiesti da un quinto dei consiglieri entro venti giorni)“.
“In questi cinque anni, spesso è accaduto che le richieste di integrazione di ordini del giorno, siano state disattese. E’ bene ricordare che tali richieste sono un obbligo e non una discrezionalità di chi ha la responsabilità della convocazione e integrazione degli ordini del giorno”.
Il contenuto della “famosa” lettera del consigliere di maggioranza Domenico Spennato sembrava suggerire – nel merito dei concetti espressi – una trattazione pubblica congrua ed adeguata? O è solo un’iperbole?
“Quanto scritto dal Consigliere Domenico Spennato, in maniera così aperta, è stato prima di tutto un grido di allarme rivolto ai cittadini. A mio modo di vedere, ha voluto evidenziare un cambio di rotta della sua maggioranza rispetto agli impegni presi con l’elettorato. Lo ritengo un gesto forte da riconoscere come coerenza, nonostante su alcuni punti abbiamo visioni diverse. Le sue tesi prendono forza dalla nota dell’Amministratore delegato di Acea che conferma quanto da lui sostenuto“.
A San Cesareo verrà inaugurata una nuova Chiesa.
“La Chiesa è stata fortemente voluta dai cittadini della frazione di San Cesareo e sicuramente rappresenterà un luogo di aggregazione e di partecipazione. La struttura, costruita negli anni 2000, non è stata mai aperta a causa di un contenzioso. L’imminente inaugurazione, non è frutto di una definizione del contenzioso, ma nella facoltà che il TAR ha dato al Comune di San Vittore di poter provvedere ad un esproprio coattivo. Questo per tentare l’acquisizione dell’area che costerà alle casse comunali quasi 100mila euro”.
“Circa 26mila per l’acquisizione dei terreni, 35mila per interessi (dal 2004 al 2024) più spese per una eventuale trascrizione pari a 9mila euro. Oltre la condanna a spese di giudizio. La sentenza parte dal presupposto che il Comune nelle sue tesi difensive datate 11.07.2023, ‘non ha minimamente contestato che l’occupazione illegittima sussista e persista’. Pertanto poteva metterla a disposizione dei cittadini quantomeno dal 2014, quando invece revocò l’impegno di spesa per gli arredi che era stata determinata dalla precedente amministrazione”.