Cosa significa il messaggio lanciato nelle ore scorse da Pietro Pacitti? Già aspirante sindaco di Cervaro, già dirigente provinciale di Forza Italia. Leale collaboratore di Pasquale Ciacciarelli in ogni suo spostamento. Come si legge la nota delle ore scorse e come va decifrata. C'è molto che fotografa il centrodestra in movimento
Poche frasi, a metà tra l’addio e l’arrivederci. Affidate ieri pomeriggio ai giornali, aprendo la via a molti interrogativi e qualche perplessità. In realtà c’è una strategia ben precisa dietro la strada che ha deciso di imboccare Pietro Pacitti: già consigliere d’opposizione a Cervaro, destinato a candidarsi come sindaco e poi protagonista di un dietrofront all’ultimo istante. Esponente provinciale di Forza Italia durante il periodo di Pasquale Ciacciarelli Coordinatore provinciale, suo leale collaboratore in quel periodo ma anche con il passaggio a Cambiamo. Al suo fianco pure nel momento di salire sul Carroccio della Lega. Della quale non ha preso però la tessera.
Il messaggio di Pacitti
Ai giornali ha affidato un messaggio. Nel quale parla della «scelta di lasciare vecchi percorsi politici, nata dall’esigenza di voler ampliare la mia formazione che ho inteso sempre mettere a disposizione del prossimo: come del resto ho fatto nel corso degli anni passati quando rivestivo la carica di consigliere di opposizione al comune di Cervaro». Tradotto: si allontana di qualche passo da Pasquale Ciacciarelli ma non lo rinnega. (Leggi qui Il serpente, la lucciola e la candidatura in bilico di Pacitti).
Rivendica di avere «sempre messo il mio volto davanti ad ogni iniziativa, sbagliata o giusta che fosse. Questo mi ha dato la forza di chiudere con certi percorsi e di proseguire su altre strade che, se molti hanno capito il mio essere, non intendo percorrere in solitudine ma con il sostegno di tutti voi». Significa che si allontana anche dalla Lega ma senza rinnegare il centrodestra e nemmeno intende abbandonare la politica.
Allora cosa intende fare? Dove vuole andare e con chi? «Mi sono messo subito all’opera per costituire un “Gruppo lavoro” il cui obiettivo possa essere quello di migliorare la qualità delle proposte politiche per il territorio, ispirandomi ai valori del civismo politico e della cultura del centro-destra, che si esprime anche nello svolgimento di studi, ricerche ed analisi relative ai temi dello sviluppo locale al fine di sviluppare un programma d’azione».
Cose c’è in ballo?
La realtà dei fatti è che Pacitti si è avvicinato ad un Think Tank di matrice centrista di destra, vicino ai valori del cattolicesimo democratico, del liberismo, dell’impegno politico un po’ più a destra di Forza Italia ed un po’ più al centro della Lega. Con figure che ideologicamente sono vicine all’area politica un tempo rappresentata dall’Udeur di Mastella e Cossiga.
L’obiettivo del Think Thank? Non è quello di formare un nuovo Partito. Ma di elaborare idee che i Partiti di centrodestra possano portare avanti e sviluppare nei loro programmi e nella loro azione.
E Pacitti che c’entra? In quel pensatoio vuole portare la sua esperienza di amministratore che ha militato in Forza Italia e vissuto da una posizione privilegiata sia Cambiamo che la Lega.
“Ah, voi vi siete lì per pensare...” è la celebre battuta del film Un Gatto in Tangenziale. Pacitti ha in mente qualcosa di più: un gruppo di azione composto da amministratori locali, capace di incidere, stando ai margini dei Partiti. Infatti la sua nota si conclude dicendo: “Ho incontrato già diversi amministratori locali, sindaci, assessori e consiglieri comunali del nostro territorio e non solo, unitamente a tanti professionisti ed imprenditori anche della capitale notando un grosso interesse per questa nuova proposta politica. Non mi rimane che lavorare e andare avanti”.