Il sindaco Mitrano incontra la Lega. Per disinnescare il veto su Leccese candidato. E costruire un'alternativa se il Pd dovesse sfilarsi dopo anni di governo insieme
A provarci ora è personalmente il sindaco di Gaeta Cosimino Mitrano. Ma al suo interlocutore ha già posto una pregiudiziale: il confronto non dovrà avere un carattere ultimativo, ‘da prendere o lasciare’.
È stato il primo cittadino di Forza Italia a chiamare personalmente il coordinatore comunale della Lega Vittorio Ciaramaglia e chiedergli la sua disponibilità “già la prossima settimana”, per avviare un’operazione chiarimento per tentare di realizzare una coalizione di centro destra alle Comunali della prossima primavera.
L’inizio della partita a scacchi
Mitrano ha governato Gaeta in questi cinque anni tenendo insieme la sua Forza Italia ed i civici: tra i quali hanno avuto un ruolo chiave i usciti dal Pd, confluiti in una lista autonoma e sganciata dai simboli. Ma pur sempre tesserati con i Dem.
Ha di fronte due scenari: confermare lo stesso assetto sulla base del principio squadra che vince, non si cambia; allestire una coalizione di centrodestra, sostituendo i civici – Dem con la Lega. E perché dovrebbe cambiare la squadra che vince con cui ha governato? Perché i Dem potrebbero sanare la loro divisione e presentarsi compatti con un candidato alternativo al centrodestra.
Per questo il sindaco Mitrano ha deciso ora di vestire i panni del pompiere per spegnere sul nascere pericolosi focolai interni.
Incontrerà Ciaramaglia come richiesto dall’esponente della Lega (“entro la fine di novembre”). E in quella sede cercherà di disinnescare il veto già posto dal Carroccio alla possibile candidatura a sindaco di Cristian Leccese, il delfino del sindaco in carica. (Leggi qui) Che nelle settimane scorse ha messo in rete un sito web ed affittato una sede per il suo comitato elettorale all’angolo tra piazza Roma ed il tratto iniziale di via Indipendenza. (Leggi qui)
Fronte destro
Sia Vittorio Ciaramaglia che il portavoce di Fratelli d’Italia Marco Di Vasta hanno fatto sapere a Mitrano che il coinvolgimento delle rispettive forze politiche dovrà avere una ‘conditio sine qua non”. In pratica: la presenza dei simboli di Lega e Fdi nella coalizione. Niente civiche mascherate.
E l’hanno anche motivato: “Abbiamo aspettato anche troppo. È ora di iniziare un percorso politico di cambiamento, abbandonando o perlomeno limitando l’abuso di liste civiche. È ora di rimettere la politica al centro delle attività amministrative della città. Un ciclo è finito”.
La Lega a Gaeta non è presente nel Consiglio comunale, Fratelli d’Italia sì con il suo portavoce cittadino. Marco Di Vasta un’avvisaglia l’ha mandata martedì nel primo consiglio comunale utile dopo l’estate. C’era da approvare il Documento unico di programmazione, propedeutico per l’approvazione del Bilancio di previsione 2022 in Giunta (“entro la settimana” ha anticipato Mitrano) ed in Consiglio comunale poi.
Di Vasta non ha timbrato il cartellino. E con lui erano assenti al voto altri consiglieri di maggioranza: Di Ciaccio, Pellegrino e Coscione. Se delle assenze dei primi due esponenti era a conoscenza la presidente d’aula (la Dem Pina Rosato), il forfait consiliare del Consigliere provinciale di Forza Italia Luigi Coscione si è rivelato un nodo politicamente significativo che il sindaco di Gaeta (con l’apporto del coordinatore regionale Claudio Fazzone) dovrà sciogliere ‘ad horas’.
Coscione, la spina nel fianco
Esponente di primo piano di Forza Italia con un forte potere contrattuale nel settore Urbanistica del Comune, l’immobiliarista Luigi Coscione potrebbe diventare una spina nel fianco (insieme alla Lega e alla Fdi) per la candidatura a sindaco di Cristian Leccese.
Il rimedio disponibile è uno soltanto: garantire a Coscione una ricandidatura nella lista di Forza Italia al prossimo Consiglio Provinciale del 18 dicembre e poi “convincere” il resto della coalizione a concentrare i voti sul ribelle ex presidente del Consiglio comunale. Ci riuscirà?
Come ha tamponato Cosmo Mitrano quelle assenze nella sua maggiopranza al momento di votare il Dup? Intercettando i voti favorevoli di tre consiglieri d’opposizione: Gennaro Romanelli, Rocco Galiano e Gino Gaetani.
Proprio per questo un altro motivo di preoccupazione per il sindaco in carica è lo svolgimento del tesseramento del Partito Democratico di Gaeta.
Il tesseramento del Pd
Perché il tesseramento nel Pd dovrebbe preoccupare il sindaco di Forza Italia? Perché dietro c’è il tentativo della principale forza progressista di riorganizzarsi. Per porre fine al decennio mitraniano. È un’impresa anch’essa complicata ma hanno deciso di affrontarla l’ex sindaco pidiessino Silvio D’Amante (ha guidato la città dal 1994 al 2002) ed il capogruppo in carica della lista “Una Nuova stagione” l’ex Dem Emiliano Sciniscariello.
Puntano a fare in modo che il simbolo del Pd torni a campeggiare sulla scheda elettorale in occasione delle prossime Comunali di Gaeta. Nessuno è riuscito nell’intento dal 2008. Di occasioni ce ne sono state due: nel 2012 e nel 2017 ed in entrambe le circostanze si è imposto il sindaco Mitrano appoggiato da una lista civica con la sola componente Pd dell’allora Segretario provinciale Claudio Moscardelli.
D’Amante e Scinicariello hanno cominciato a travolgere di email il commissario provinciale del partito Matteo Mauri e un risultato l’hanno portato a casa: la sospensione della campagna tesseramento.
L’aveva avviato la Segretaria Dem di Gaeta Nunzia Madonna – vicinissima alla presidente del consiglio comunale Pina Rosato. Colpa di due vizi procedurali da superare: la mancanza di una commissione elettorale, sapere dove e quando tesserarsi.
La segretaria Madonna è stata invitata a resettare tutto. Ed ha dovuto farlo anche con una certa fretta. E così che ha nominato la commissione elettorale di cui fanno parte,oltre alla coordinatrice Moscardelliana, il marito della presidente del consiglio comunale Pina Rosato, Franco Di Domenico, Angelo Nastrelli, Michele Bovero, Damiano Fedele e, in rappresentanza dei Giovani Democratici, Gabriele Piras.
Esito poco scontato
Di questo organismo sono stati chiamati a far parte esponenti delle tre anime del Pd cittadino: la prima vicina alla presidente del Consiglio comunale Pina Rosato (e dunque all’amministrazione Mitrano), la seconda guidata dall’ex sindaco Silvio D’Amante, la terza indicata proprio dal capogruppo Emiliano Scinicariello.
Dove ci si tessera? Il Partito non ha una sede cittadina, procederà on the road: il 18 e 24 novembre, il 1 e 9 dicembre prossimi, nella galleria Cavour, dalle ore 18 alle ore 19.30.
L’esito di questo congresso non è scontato come negli anni scorsi e lo sa lo stesso sindaco Mitrano. Se dovesse vincerlo una delle due componenti vicine a D’Amante e a Scinicariello, il Pd avanzerebbe la candidatura a guidare il nuovo campo progressista, schierando una lista di Partito ed esponendo il simbolo come avvenuto nella vicina Formia.
Questo scenario non fa dormire sonni tranquilli al sindaco Mitrano impegnato a costruire a Leccese una coalizione che sia il più collaudata possibile.
La Lega e Fratelli d’Italia già ora non vogliono sentir parlare di liste civiche più o meno mascherate. Figuriamoci, nell’ipotesi peggiore, se ci fosse il logo del Partito Democratico.
Da qui il monito di Ciaramaglia a Mitrano: “Caro Cosimino, amici più di prima”.