Zero nuovi casi in provincia di Frosinone: è la prima volta da quando il covid-19 è apparso sul territorio. Sotto quota cento anche oggi in tutto il Lazio
Il virus si è fermato. Il numero dei contagi registrati in 24 ore nell’intera provincia di Frosinone è zero. Non accadeva dal 4 marzo scorso: quel giorno era scattato l’allarme rosso al San Raffaele di Cassino: il Caso 1, l’anziano pensionato della provincia di Isernia trovato positivo al nuovo Coronavirus. Morirà dopo pochi giorni allo Spallanzani di Roma: primo di una lunga serie di vite falciate ad ogni età, senza distinzione di Comuni.
Zero nuovi casi dopo una settimana al minimo: due nuovi casi in media ogni giorno, più gli altri scovati dalla Asl che da una settimana ha cambiato strategia e non aspetta più che il Covid-19 si manifesti attaccando i polmoni, il sistema nervoso, l’olfatto ed il gusto. Gli uomini della Asl ora vanno a cercare il Sars-Cov2 lì dove potrebbe annidarsi, convocano i potenziali portatori e senza nemmeno farli scendere dalla macchina li ‘tamponano‘. Se il test esce positivo isolano il paziente, spesso senza sintomi: spezzano la catena, evitano che possa trasmettere la bestia ad altri.
È il successo della strategia messa in campo mutuando ciò che ha funzionato sugli altri terreni di scontro, dalla Corea al Veneto. Poco importa che altri l’abbiano scoperto prima: l’importante è vincere questa battaglia, azzerare il mostro, tornare a vivere seppure in una ‘nuova‘ normalità.
Una normalità che sarà fatta di convivenza con il nemico, almeno fino a quando non ci sarà il vaccino. Fino a quel giorno il rischio di finire stritolati e soffocati dal Covid-19 sarà alto: nelle scorse c’è stato un altro morto in provincia di Frosinone. È un pensionato di 91 anni che abitava ad Alatri.
Nella Asl di Latina invece i nuovi casi scoperti in ventiquattrore sono stati 11: non è il ssegnale che il virus sta tornando. Nove di quei casi vengono dal focolaio della Rsa San Michele di Aprilia, gli altri due sono stati scoperti 1 a Latina ed uno a Sezze.
Il dato più confortante è che la Terapia Intensiva si sta svuotando in tutto il Sud del Lazio. Al Fabrizio Spaziani di Frosinone fino a dieci giorni fa erano occupati tutti i posti letto riservati ai pazienti che vivevano solo grazie ad un respiratore: ora c’è un solo letto occupato. Al Santa Maria Goretti di Latina ci sono in tutto due pazienti in Intensive Care.
Sotto quota cento
Il dato regionale dice che i nuovi positivi registrati nelle ultime ventiquattrore in tutto il Lazio sono stati 78: per il sesto giorno di fila siamo sotto la soglia psicologia di quota cento. Il trend di diffusione del virus non si schioda e rimane ancorato all’1,3%. Soprattutto il coefficiente di replicazione del virus di 0,5.
Ci sono altri 63 guariti per un totale di 1.256. Nove i decessi.
Nel corso della quotidiana video conferenza tra l’assessore regionale Alessio D’Amato ed i direttori generali delle Asl e degli ospedali del lazio è emerso che aumentano i controlli sulle RSA e le strutture socio-assistenziali private accreditate. Ad oggi sono 506 le strutture per anziani ispezionate su tutto il territorio.