D’Azione e d’anarchia: la solitudine di Carlo Calenda

L’ex candidato sindaco di Roma asfalta Letta, Renzi e il Movimento Cinque Stelle. Ma con chi vorrebbe allearsi. E anche in provincia di Frosinone Gatti e Antonellis non esplicitano la linea del Partito

Mentre Nicola Zingaretti lo invitava a posare il piccone, il leader di Azione Carlo Calenda si metteva alla guida di un blindato. E nel giro di pochi minuti ne aveva per tutti. Prima asfaltando Enrico Letta, segretario del Pd: “Parla più con Giorgia Meloni che con noi”. Quindi dicendo che non condivide nulla del modo di fare politica del leader di Italia Viva Matteo Renzi.

Poi l’attacco ai Cinque Stelle: “Non credo ci sia nessuna esigenza dei Cinque Stelle in Italia, penso che prima Luigi Di Maio, nella versione gilet giallo, fosse inutile e dannoso. Ora è solo inutile. Perché dobbiamo avere i Cinque Stelle. Dobbiamo avere i Cinque Stelle perché sono in tanti ad averli votati? Si, in questo Parlamento. Nelle ultime amministrative, però, tutte le loro liste nei capoluoghi di provincia hanno preso meno voti della mia lista a Roma”.

Ancora: “E poi loro non esistono più: hanno un pezzo di Conte che si odia con Di Maio; Grillo che bastona Conte. Mi piacerebbe fare un confronto con loro ma non ci si riesce mai. Penso  che ci voglia un’alleanza larghissima, ma una cosa è un’alleanza di governo, come quello in cui siamo oggi. Un’altra è un’alleanza politica, che replichi il modello delle alleanze “contro”, col comune denominatore contro la destra o la sinistra”.

Rischio solitudine

Carlo Calenda (Foto: Andrea Panegrossi / Imagoeconomica)

Ma se ci sono attacchi del genere, contemporaneamente, a Pd, Cinque Stelle e Italia Viva, con chi pensa Carlo Calenda di fare un’alleanza larghissima? Fra l’altro il risultato di Roma è stato sicuramente notevole: è stato ottenuto però anche grazie al sostegno dei renziani di Italia Viva che hanno eletto due consiglieri comunali (primo e seconda della lista Calenda Sindaco).

In Italia le percentuali di Azione sono intorno al 4%. Non tali da poter pretendere di dettare la linea.

Inoltre anche nei territori non si capisce bene cosa vorrebbe fare Azione. E dove si posiziona. Alle provinciali, per esempio, voterà per candidati di centrosinistra? Antonello Antonellis e Luciano Gatti non lo hanno detto esplicitamente. E neppure fatto capire. Alle Comunali di Frosinone Azione ha un esponente importante come Alessandra Sardellitti, che però sta partecipando ad un altro tavolo di centrosinistra, quello con i Socialisti. Non quello del Pd.

Sarebbe importante che il Partito di Carlo Calenda esplicitasse la propria linea. Sia a livello nazionale che locale.