D’Onorio e Diamanti: da leghisti a civici d’area, con Caperna e senza bandiere

"Non verranno meno le nostre idee e le nostre posizioni, ma siamo certi che il nostro modo di intendere la città sarà pienamente rappresentato da Caperna”

Piero Cima-Sognai

Ne elegantia abutere

La Veroli che punta sul civismo in purezza e la Veroli che deve spogliarsi dell’identitarismo partitico, ma per gradi ed avendo come stella polare i temi presenti e futuri del solo territorio comunale. In chiave delle prossime elezioni amministrative non sono due città possibili, ma la stessa Veroli. Che però deve necessariamente viversi questi momenti di scolorimento di bandiera prima di entrare nel vivo della campagna elettorale. E non è uno scolorimento “tattico”, ma solo la prova provata che, almeno sul fronte di Germano Caperna candidato sindaco, non ci sono anime plurime messe a recinto ma un’anima sola messa a servizio.

Di Cosa? Di un progetto amministrativo comune che ha calamitato molte componenti della vita pubblica ernica. E nel nome del quale anche i consiglieri locali in quota Lega nel Consiglio attualmente in carica vogliono dire la loro, dire con chi stanno, come ci staranno e perché ci stanno.

Via le sovrastrutture partitiche

E per il voto di giugno staranno con Caperna, senza remore e soprattutto senza sovrastrutture partitiche. Lo spiega bene una nota congiunta firmata da Laura D’Onorio e Gianclaudio Diamanti, già consiglieri comunali in quota Lega. Che nello scritto ribadiscono, anche al netto di un quadro generale già disegnato, “piena sintonia con Germano Caperna e il suo progetto”.

Che significa? Che a poche settimane dalla presentazione delle liste a sostegno dei candidati a Piazza Mazzoli è arrivato il momento non solo di schierare le forze in campo, ma soprattutto di far capire su quale campo si giocherà la partita. Sarà un campo civico, tutto a servizio del territorio. E senza che i vertici di segreterie, sezioni e circoli possano metter becco o parola.

Campo civico e “sostegno convinto”

Ci si gioca una briscola verolana e lo si farà solo con ciò che si presume, su diversi fronti, possa essere utile a Veroli. Hanno scritto i due: “Sosterremo con impegno e lavoro attivo la sua candidatura a sindaco”. D’Onorio e Diamanti si dichiarano quindi “pronti a correre in questa sfida elettorale con una lista di espressione civica in appoggio a Germano Caperna. Viene facile chiedersi: perché?

La risposta c’è ed è esaustiva: “Caperna è la persona giusta per essere il prossimo sindaco di Veroli”. Questo perché (il suo) “è un progetto di valenza civica che abbiamo sposato sin dalle prime battute sicuri di poter lavorare in maniera incisiva”. Lo step concessivo in questo caso non è quindi roba accessoria, ma disegna esattamente un quadro nel quale non si rinuncia alla propria identità politica, ma la si fa retrocedere nel nome di un diverso approccio.

Gli interessi della città “al centro”

Veroli, Piazza Mazzoli (Foto © Ciociaria Turismo)

Ogni porta ha la sua chiave e quella verolana che vuole aprire Caperna con chi lo sosterrà è porta senza targhette di partito. “Davanti alla possibilità di governare Veroli, Germano Caperna è stato in grado di proporre un progetto politico concreto, che mette gli interessi della città al centro”. Perciò “non verranno meno le nostre idee e le nostre posizioni ma siamo certi che il nostro modo di intendere la città sarà pienamente rappresentato da Caperna”.

Tutto sta nel saper fare un passi indietro e nel saperlo fare senza fumo di facciata. “Le logiche di partito, soprattutto a livello locale, devono saper fare un passo indietro perché le persone sono la priorità”.

Un nome per la “sintesi migliore”

Perciò “trovare un figura in grado di rispondere a questa necessità è l’obiettivo da raggiungere. Noi siamo certi che il nome di Caperna sia la sintesi migliore per Veroli”.

Perciò D’Onorio e Diamanti chiosano: “Daremo il nostro contributo stando in prima linea, mettendoci soprattutto la faccia, continuando ad essere un riferimento per e sul territorio”. Esattamente dove il territorio sfratta i paracadutisti-paracadutati con il breviario di partito nel taschino. A Veroli, dove il civismo proverà a vincere a giugno.