Continua il pressing per convincere il sindaco di Anagni ad assegnare la delega ai Lavori Pubblici. Ambrosetti ormai a ridosso dello stalking
Da mezzogiorno alle 3 insieme. Dicono (ma forse è un dettaglio “grossolanamente esagerato”, come fece sapere ai giornali Mark Twain a proposito della notizia della sua morte) addirittura senza passare per il pranzo. In effetti un po’ troppo, considerato il soggetto.
In ogni caso, un esempio di quello che, in termini calcistici, sarebbe un pressing assiduo. Un modo per togliere il fiato al proprio avversario e costringerlo a più miti consigli.
Insomma, pare proprio che due giorni fa Riccardo Ambrosetti, consigliere anagnino di Fdi, oramai noto come esponente maschio ed autorevole (non autoritario, eh) della maggioranza del sindaco Natalia, abbia operato il massimo sforzo per cercare di convincere il primo cittadino a dargli la sospirata poltrona da assessore.
Sembra infatti che da giorni l’uomo di San Filippo stia cercando di approfittare dell’assenza dell’assessore ai Lavori Pubblici (anche ieri nessuna fumata bianca al riguardo) per un rimpasto che lo farebbe entrare nella stanza dei bottoni.
C’è da capirlo; dopo le elezioni, il risultato notevole del Partito dei meloniani avrebbe dovuto farlo entrare di diritto nel gruppo di quelli che contano. Se non fosse stato per la necessità di risolvere la grana delle quote rosa. Che ha invece imposto l’ingresso di Jessica Chiarelli. Ed ha lasciato in mano ad Ambrosetti il cerino di una semplice delega consiliare, anche se importante come quella all’istruzione. Un premio di consolazione. Che ad un uomo tutto di un pizzo come Ambrosetti non poteva bastare.
Ecco perché da giorni Ambrosetti si è di fatto installato nel palazzo del Comune. L’altro giorno, come detto, è rimasto a colloquio con il primo cittadino dalle 12 alle 15. Ieri mattina chi c’era dice che lo ha trovato sul posto praticamente dalle prime luci del giorno. Un vero stakanovista dell’autocandidatura.
Sveglio, tra l’altro. Tanto da intrecciare negli ultimi tempi un rapporto molto stretto con gli uomini più vicini al sindaco: ovvero, gli esponenti del gruppo Cuori Anagnini, a partire dal mega assessore Marino, per arrivare al suo più fido scudiero Luigi Pietrucci, per gli amici Antonello da Messina. L’idea è quella di avere più peso (politico). Da spendere nelle trattative che si stanno susseguendo senza soluzione di continuità. Fino ad arrivare alla tanto sospirata poltrona. Chissà cosa ne penserà il buon Vittorio D’Ercole, vicesindaco della Lega.
D’altra parte, cosa non si fa per il proprio paese.