Mario Abbruzzese vuole ricandidarsi al consiglio regionale del Lazio, con l’ambizione, nel caso di vittoria del centrodestra, di andare a ricoprire il ruolo di assessore. Accantonata ma non dimenticata, almeno per il momento, l’idea di candidarsi alla Camera. Fra le altre cose, se la riforma del Senato va in porto, dalla Regione si può arrivare direttamente a Palazzo Madama.
Dopo la convention di Fiuggi in Forza Italia c’è bisogno di ripartire. Con Antonio Tajani lanciatissimo verso la segreteria nazionale, non si possono commettere passi falsi.
Dunque è probabile che ad Alatri Abbruzzese cercherà di convergere su Antonello Iannarilli, sia che quest’ultimo si candidi a sindaco, sia che decida di fare il regista di una grande coalizione civica alleata con Forza Italia.
A questo punto, però, chi potrebbe essere candidato alla Camera. Il segretario provinciale Pasquale Ciacciarelli è in pole position, pronto però all’avvicendamento: se da Roma dovesse arrivare l’ordine di schierare Abbruzzese alla Camera allora Ciacciarelli verrebbe piazzato in lista per la Regione. Con lui c’è anche il consigliere provinciale e comunale di Frosinone Danilo Magliocchetti : sta facendo bene alla Provincia. Troppo bene. Al punto che si comincia a pensare ad una sua candidatura a presidente quando Antonio Pompeo avrà esaurito il mandato. Intanto, però, se il Capo resta lì, la strada per la Pisana resta sbarrata sia per Ciacciarelli che per Magliocchetti. Ma non quella per Montecitorio.
Dove però guardano anche Antonello Iannarilli e Silvio Ferraguti, presente a Fiuggi. Poi ci sono le quote rosa, affollatissime: Alessia Savo, sindaco di Torrice, Ombretta Ceccarelli, assessore a Frosinone, Maria Paola D’Orazio, elemento di spicco di Forza Italia, non soltanto a Sora, che però non ha ancora revocato la sua autosospensione dal partito di Berlusconi, decisa lo scorso anno quando arrivò l’ordine di abbandonare la giunta Tersigni.
Poi c’è sempre il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, intenzionato a bissare il mandato, ma con un occhio sempre rivolto alla possibilità di una candidatura alla Camera. Sa che è difficile. Molto difficile. Per questo dice in giro “Non ho nessuna intenzione di andarci, ho troppo da fare, non riuscirei a conciliare i tempi della politica con quelli del mio studio legale, mi manca il tempo”.
La marcia di avvicinamento di Antonio Tajani alla segreteria nazionale rafforza il ruolo del consigliere regionale Mario Abbruzzese. Perfino nei confronti del coordinatore regionale Claudio Fazzone. Ha saltato il primo giorno di convention a Fiuggi, dando un segnale. Ma il secondo giorno è stato in prima fila ed ha vistosamente guidato la claque.
Per quanto riguarda la Provincia, Mario Abbruzzese sta osservando il braccio di ferro tra Francesco Scalia e Antonio Pompeo sul ruolo di Forza Italia nella maggioranza. Danilo Magliocchetti, Gianluca Quadrini e Vittorio Di Carlo sostengono Pompeo. La vicenda è nota: il senatore Scalia vuole far estromettere Forza Italia dopo che Mario Abbruzzese ha sostenuto Francesco De Angelis all’Asi e Pietro Zola al Cosilam. Una “rappresaglia”. Pompeo si oppone. Ma Mario Abbruzzese in cuor suo si augura che Forza Italia venga estromessa. In questo modo caratterizzerebbe la campagna elettorale per le comunali sul piano politico “contro” il Pd di Renzi e avrebbe le mani libere negli enti intermedi per far saltare gli assetti. Venendo incontro pure ad alcune richieste di Antonello Iannarilli.
L’operazione “ribaltone” è iniziata.