Frusone: «Scalia difende aziende dei rifiuti». Il senatore: «Ripassi il Codice»

Il colpo lo assesta Luca Frusone, deputato del Movimento 5 Stelle. Punta dritto sotto alla cintura di Francesco Scalia, senatore del Partito Democratico. Ma anche membro della commissione Bicamerale su ciclo dei rifiuti. E avvocato.

Frusone la prende alla larga e inizia dicendo: «E’ un periodo piuttosto particolare per il nostro territorio. Da diversi giorni è sotto la lente d’ingrandimento del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, per questione di reati ambientali». Poi inizia a mettere il dito nella piaga: «Da nord a sud della provincia di Frosinone, ci troviamo casi dove l’inquinamento di acqua, suolo e aria fa spavento. I dati rivelano un’incidenza dei tumori allarmante». Poi la denuncia: «Perché diciamolo chiaro e tondo, ci sono aziende che stranamente in questo territorio trovano terreno fertile per le loro attività illecite. Si tratta di aziende che hanno nei loro Consigli d’Amministrazione persone molto conosciute alle procure».

Il colpo sotto alla cintura di Scalia è pronto: «In provincia di Frosinone c’è il caso di un’azienda che tratta rifiuti, i cui proprietari sono stati indagati e arrestati per smaltimento illecito in Sardegna. Attualmente è in giudizio contro la regione Lazio, la quale ancora non si è espressa per un procedimento di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale». Cosa c’entra il senatore di Ferentino? « La cosa sconcertante è chi la sta difendendo: l’avvocato Francesco Scalia, senatore e membro della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati. Una commistione di ruoli da parte di Scalia gravissima e inaccettabile».

Per questo l’onorevole Frusone ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Ed ha nota la situazione «poco chiara» al Presidente della Commissione d’inchiesta Alessandro Bratti.

La la conclusione di Frusone «sarebbe doveroso che alcuni politici locali da nord a sud della provincia, abbiano più a cuore il loro territorio e che almeno formalmente si rifiutassero di difendere dei delinquenti e inquinatori».

Lapidaria la risposta del senatore Scalia. «Mi auguro che l’onorevole Frusone non abbia detto davvero quelle cose. Non lo dico per me ma per i risarcimenti che altri potrebbero chiedergli. Per quanto mi riguarda non mi occupo di diritto Penale e non ho difeso aziende che trattano rifiuti. Né in provincia di Frosinone né altrove. Forse Frusone si riferisce ad un ricorso amministrativo che ho presentato per un’azienda che a Ferentino produce crocchette per cani. La Regione tardava a dargli un’autorizzazione, ho presentato il ricorso, la risposta è stata data. Caso chiuso. E da tempo. Non ci vedo nulla di strano: faccio l’avvocato, avevo un lavoro prima di entrare in politica e continuo a lavorare. Non campo di politica. Frusone non ricordo che lavoro facesse prima di fare il deputato. Se all’onorevole Frusone occorre, sono pronto a spiegargli il Codice dell’Ambiente. Scoprirà che un’azienda per la produzione di mangime per cani è ben diverso da una società che tratta rifiuti».

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