Dopo il Sant’Uffizio scende in campo la CEI cioè l’assemblea permanente che riunisce tutti i vescovi italiani. Dalla Segreteria Generale di Circonvallazione Aurelia a Roma sta per partire un documento indirizzato a tutte le diocesi italiane per comunicare la scomunica in cui sono incorsi i fedeli del Bambinello di Gallinaro. (leggi qui il precedente).
La nota ufficializzata oggi nella diocesi di Sora – Cassino – Aquino – Pontecorvo dovrà essere letta in tutte le chiese presenti sul territorio italiano.
Una raccomandazione particolare potrebbe essere fatta per l’arcidiocesi di Salerno – Campagna – Acerno, per l’arcidiocesi di Campobasso – Bojano, per l’arcidiocesi di Gaeta, per la diocesi di Frosinone – Veroli – Ferentino, la diocesi di Latina – Terracina – Sezze – Priverno. In quelle sedi risultano presenti le comunità più numerose della ‘Nuova Gerusalemme’.
Una presenza così nutrita che l’arcidiocesi di Salerno – Campagna – Acerno già a gennaio aveva preso posizione, facendo affiggere in tutte le chiese una nota. Si sosteneva che con la morte di Giuseppina Norcia la situazione dei gruppi di preghiera devoti al bambinello di Gallinaro stava prendendo una grave deriva ed «il movimento ha assunto posizioni totalmente negative. Gli animatori del Gruppo sostengono che il Signore Gesù Cristo non è presente nell’Eucaristia, né con la Sua grazia nei Sacramenti, né nella Chiesa cattolica; essi sono ostili ai sacerdoti cattolici, al Papa e alla Chiesa; insinuano che i Comandamenti ed il Vangelo sono superati e sembra delinearsi fra di loro un qualche culto della personalità del leader del Gruppo, Samuele Morcia». L’arcidiocesi avvertiva che molte adesioni venivano riscontrate a Fisciano, Montoro, Mercato San Severino e Castel San Giorgio. e per questo invitava a «informare in modo sistematico tutte le comunità parrocchiali della incompatibilità della dottrina di questo Gruppo con la fede cattolica e della incompatibilità dell’adesione a questo Gruppo con l’adesione alla Chiesa, diffidando anche dal partecipare ai pellegrinaggi a Gallinaro».
Il Sant’Uffizio ha disposto che sia competenza dei vescovi l’eventuale rimozione della scomunica per chi si pentirà e chiederà di essere riammesso. Il vescovo Gerardo Antonazzo ha già trasmesso la stessa facoltà a tutti i parroci della diocesi di Sora – Cassino – Aquino – Pontecorvo (leggi qui il precedente)