Il piano segreto di Zingaretti: ticket con Conte per arrivare al 40%

E in questo modo potrebbe ridimensionare definitivamente Matteo Renzi e Luigi Di Maio. L’indiscrezione succulenta di Dagospia apre scenari imprevedibili. La benedizione di Goffredo Bettini: “Potrebbe funzionare”.

Un “ticket” elettorale e politico che potrebbe valere il 40%. Ci credono Nicola Zingaretti e Giuseppe Conte. L’indiscrezione arriva da Dagospia, che riferisce di un incontro riservato (finito poi sul sito di D’Agostino) tra Luigi Di Maio e Matteo Renzi. Tema della discussione: il possibile ingresso in Italia Viva di alcuni parlamentari eletti in Forza Italia. Ed è qui che scatta la contromossa di Zingaretti e Conte.

Scrive Dagospia: “A quel punto, il segretario Pd preoccupato avrebbe avvertito il premier: “Quei due si sono visti per inciuciare contro di noi: dobbiamo impedirlo. Per cui, fino alle regionali Pd e M5S devono stare uniti. Dopo settembre, vediamo il da farsi“. 

A delineare la strategia, come sempre, il cardinale Richelieu dei Dem Goffredo Bettini: “Conte e Zinga è un ticket che potrebbe funzionare e raggiungere il 40%”.

DI MAIO E ZINGARETTI

In quest’ottica va letta anche l’intervista del premier al Fatto quotidiano: “Diventare il leader dei grillozzi”, ironizza Dagospia. “Scavalca Di Maio e Di Battista messi insieme, tuonando Revoca! Revoca! Revoca! Fuori i Benetton!“. Com’è andata a finire, lo sappiamo. Come finirà, ancora no”.

Ma è anche chiaro che Nicola Zingaretti non può continuare a fare melina, bloccato dall’immobilismo di Luigi Di Maio da una parte e dai veti di Matteo Renzi dall’altro. E se è vero che Giuseppe Conte potrebbe “tirare” i Cinque Stelle qualora ne diventasse il leader, altrettanto vero che un “ticket” con il Pd garantirebbe al premier altre prospettive. (leggi qui Conte leader del M5S, l’ipotesi non tanto lontana che spedirebbe il Pd all’inferno).

A cominciare da quella europea. O dalla scalata al Colle. Inoltre le elezioni anticipate potrebbero essere il minore dei mali per il segretario del Pd. Intanto perché sarebbe lui a fare le liste. Ma in ogni caso, comunque andassero, le probabilità di un forte ridimensionamento di Cinque Stelle e Italia Viva sarebbero alte. E allora meglio il ticket con Conte.