La cultura a Latina aspettando Godot, fermo ad Arpino

Un'attesa poco metaforica, con una città ciociara che coglie i frutti della presenza di Sgarbi ed un capoluogo pontino al palo

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Vivo tutti i miei giorni aspettando Godot, dormo tutte le notti aspettando Godot. Ho passato la vita ad aspettare Godot. Nacqui un giorno di marzo o d’aprile non so, mia madre che mi allatta è un ricordo che ho, ma credo che già in quel giorno però invece di succhiare io aspettassi Godot

Samuel Beckett 

Tg nazionale, parlano di Arpino e del suo Gonfalone. E della sfida per conquistarlo, a colpi di giochi tradizionali: la corsa con gli asini, quella con le carriole da spingere in salita cariche con un sacco di grano, il tiro alla fune. Compresa la gara tra le donne con il “concone” in testa che li si chiama “cannata” ed è di coccio: nei lepini è di rame.

Sul giornale leggo di Arpino che si fa promotore di un percorso del cinema in Ciociaria. Da Ennio Morricone che insegnò al Conservatorio di Frosinone, a Vittorio De Sica che era di Sora, Marcello Mastroianni di Fontana Liri e Nino Manfredi conteso da Pastena e Castro dei Volsci. Senza dimenticare Michele Placido che in Ciociaria ci passò gli anni dell’adolescenza come studente in seminario.

Insomma Vittorio Sgarbi, sindaco di Arpino, fa il suo e alla grande. Lui stesso si veste da brigante e si immerge nella manifestazione. C’è poco da dire sta ad un altro livello e sa bene come destare l’attenzione. Il numero uno. E si è insediato da 4 mesi. (Leggi qui: Top e Flop, i protagonisti di giovedì 17 agosto 2023. E qui: Top e Flop, i protagonisti di sabato 19 agosto 2023).

Sgarbi brigante e Celentano lo aspetta

Ma? E Latina? Il sindaco di Latina Matilde Celentano ha tenuto per se la delega alla Cultura asserendo che avrebbe avuto come “consulente” Vittorio Sgarbi. Che a Latina si è candidato ottenendo una manciata di voti. Di lui non si vede neanche l’ombra e dio sa quanto ci sarebbe bisogno della sua fantasia e cultura. Invece lo aspettano come si aspetta Godot. Nelle more tutti sono assessori alla cultura, tutti tranne che il sindaco.

C’è Annalisa Muzio che lavora per “Latina capitale della cultura 2026“, è assessore all’urbanistica. Poi c’è Gianluca Di Cocco che siccome si occupa di turismo (è assessore al ramo) dice la sua. E c’è Nicoletta Zuliani incaricata gratis di dare una mano, c’è Di Matteo presidente della commissione cultura.

Insomma non c’è un assessorato ma un condominio anche litigioso. A fronte di chi, come Sgarbi, che non si occupa di potere, ne ha tanto, ma di animare la città che lo ha eletto sindaco e è meno attirato dalla città che non lo ha eletto consigliere.

Un assessorato che pare un condominio

A Latina dalla sua nascita aspettano il ritorno di un Godot, di un salvatore, di un risolutore. Di un messia per avere quella fantasia che gli angoli retti dei palazzi della razionalità impediscono a priori.

Foto © Luciano Rea

Magari facciamolo anche noi un percorso pontino del cinema: a Sermoneta il primo film lo hanno girato nel lontano 1909. Un film muto Francesca da Rimini del regista Ugo Folena. Poi sono arrivati la “Ciociara”, “Non ci resta che piangere”, “Chocolat”, “Seta”.  sono 90 le produzioni che hanno girato a Sermoneta. A Fogliano hanno girato la serie Tv di Sandokan e relativi film, a Latina “Storia di Piera” . A Fondi è nato uno dei padri del neorealismo italiano Giuseppe De Santis. Che per girare “Una strada lunga un anno”, sugli scioperi alla rovescia dei Lepini (nel 1958 fu candidato all’oscar per la Jugoslavia), riprodusse Roccagorga nel paese dei Balcani. Mi fermo qui. 

Bei tempi quando a Fogliano c’era Sandokan

Sgarbi poteva farci uscire dalla banalità, ma Latina prima o poi dovrà passare dall’aspettare Godot ad essere semplicemente se stessa nel suo territorio.

Intanto mi sono goduto Arpino in tv. Ed è proprio bella come lo sono i nostri paesi dove la storia si conta a millenni, non bastano i calendari (a Latina sono sufficienti gli orologi) e dove il sindaco si occupa di cultura per prima cosa e non di urbanistica. Lì il sindaco ha fantasia.

Godot si è fermato ad Arpino e come dargli torto.