Le candidature alle Regionali nel Lazio sono tutte in attesa della decisione di Sergio Pirozzi: si candiderà? Con il centrodestra o a capo di uno schieramento civico. Gli scenari in entrambi i casi.
Il quotidiano Il Messaggero ha descritto così la situazione:
“Nicola Zingaretti per il centrosinistra sì, Roberta Lombardi per il Movimento 5 Stelle anche, Sergio Pirozzi per il centrodestra nì. A pochi mesi dall’appuntamento delle Regionali (presumibilmente si voterà tra febbraio e marzo) il sindaco di Amatrice continua a sfogliare la margherita e, soprattutto, a tenere sulle spine l’intero establishment del centrodestra laziale, da Forza Italia alla Lega Nord, da Silvio Berlusconi ad Alemanno e Storace, passando per Matteo Salvini. A Roma c’è già chi parla di una candidatura solo da ufficializzare, tanto che Pirozzi avrebbe già individuato – zona Eur – il quartiere generale dal quale condurre la sua campagna elettorale. Resterebbe solo un nodo da sciogliere, in verità neppure tanto piccolo: correre da solo, ovvero a capo di un movimento civico, o come alfiere del centrodestra? Il diretto interessato continua a nicchiare su tutto. E a chi gli chiede quando scioglierà la riserva, risponde deciso: ma quale candidatura alle regionali. Io non ci penso proprio. Io faccio il sindaco di Amatrice, abbiamo mille cose ancora da fare e sistemare. No, il mio posto è qui, tra la gente”.
Bisognerà aspettare le regionali siciliane, per vedere quali saranno le posizioni. Nel Lazio la candidatura alla presidenza spetterebbe a Forza Italia (leggi qui ‘Abbruzzese in contropiede: «Il presidente della Regione lo indichiamo noi» ‘), visto che la Lega esprimerà la sua in Lombardia e Fratelli d’Italia ha il candidato in Sicilia. Se proprio dovrà essere Sergio Pirozzi, allora Silvio Berlusconi dovrà caricarselo in quota Forza Italia. Ma il sindaco di Amatrice accetterà? Probabilmente no. Lui ha in mente una “felpa” civica, magari proprio con la Scossa dello Scarpone.
Il fatto è che i colonnelli di Forza Italia non vedono di buon occhio questa soluzione e in diversi potrebbero scegliere di disimpegnarsi. Certo è che Sergio Pirozzi lo stanno corteggiando tutti: da Nicola Zingaretti ai Cinque Stelle, come dimostra il recente incontro con la sindaca di Roma Virginia Raggi.
Il Pirozzi della provincia di Frosinone poteva essere Nicola Ottaviani, sindaco del capoluogo. Dopo la vittoria al primo turno dell’11 giugno Silvio Berlusconi lo lodò pubblicamente, specialmente sul progetto Solidiamo. Ottaviani, in quanto sindaco di un capoluogo, è ineleggibile e i big di Forza Italia in questi mesi gli hanno detto che non si poteva correre il rischio di far incentrare la campagna elettorale su un aspetto formale del genere.
Se invece Sergio Pirozzi dovesse andare per proprio conto, allora il quadro cambierebbe radicalmente. Con il centrodestra in difficoltà e con Francesco Storace, Gianni Alemanno, ma anche Fratelli d’Italia, che potrebbero sostenerlo. Silvio Berlusconi dovrebbe cercare di evitare lo strappo a quel punto. Perché il Lazio non è una regione qualunque, ma quella che comprende Roma, la Capitale.
Alle politiche e alle regionali si vota lo stesso giorno. Il rischio è grande.