Le tre incognite e la certezza di Abbruzzese verso l’Ue

Tre incognite ed una certezza per l'ex presidente del Consiglio regionale del Lazio, Mario Abbruzzese. Sulla via di Bruxelles dovrà fare i conti con una serie di fattori. Dopo che alla cena di Natale della Lega a Roma il suo nome è confermato tra quelli che andranno a via Bellerio per comporre la lista per le Europee

L’ex presidente del Consiglio regionale del Lazio Mario Abbruzzese è andato a dormire con tre incognite ed una certezza. Il primo punto interrogativo: quanta potenza spingerà il Carroccio sulla strada delle prossime elezioni Europee. Seconda domanda: quanto saranno micidiali i regolamenti di conti interni nell’aggiustare la mira con cui azzoppare i candidati (lui compreso). Terzo elemento da scoprire: quando verrà annunciato il colpo della candidatura del generale Vannacci.

L’unica certezza è quella che lo ha lasciato dormire tranquillo: alle scorse Regionali di febbraio la sua macchina elettorale ha generato 14mila voti con la scritta ‘Pasquale Ciacciarelli‘ sulla scheda. Per vincere le Europee a lui basta confermarli e prenderne altrettanti e poco più nel resto del Lazio, della Toscana, dell’Umbria e delle Marche.

L’annuncio di Durigon

Claudio Durigon

Che Mario Abbruzzese sia della partita è quasi una certezza. I nomi da mettere in lista sono 16 ed il Lazio ne esprime in genere 4. Alla cena di Natale fatta due sere fa a Roma con il Coordinatore regionale Davide Bordoni ed il suo predecessore Claudio Durigon sono usciti i nomi che il Lazio porterà a Milano in via Bellerio. Lì diranno se vanno bene e chi dovrà cedere il posto a Vannacci.

I nomi durante la cena li ha anticipati Claudio Durigon. Sono quelli di Mario Abbruzzese, ex presidente del Consiglio Regionale del Lazio; Matteo Adinolfi e Cinzia Bonfrisco, parlamentari europei uscenti; Pino Cangemi, vicepresidente del Consiglio Regionale del Lazio; Monica Picca, assessore alle Politiche Sociali di Fiumicino.

La volta scorsa il motore del Carroccio era spunto dal turbo di un Matteo Salvini che non era ancora quello del Papeete e non aveva mandato all’aria il Governo gialloverde per chiedere pieni poteri. Erano gli anni del 33,45% alle Europee nella circoscrizione Italia Centrale, dei 516.920 voti al Capitano nella stessa zona. Alle sue spalle la toscana Susanna Ceccardi con 48.241 voti, seguita a ruota dal romano Antonio Rinaldi con 48.105. Poi Cinzia Bonfrisco con 39.404 seguita da Simona Baldassarre con 35mila e Luisa Regimenti distaccata di 400 preferenze. Matteo Adinolfi con 32mila voti ringrazia da allora sua Maestà Britannica, Boris Johnson e tutta la perfida Albione: la loro Brexit liberò quel tanto che basta di seggi per assicurarne uno anche a lui.

La percentuale della Lega è sotto quel 33,45% e 30mila voti oggi valgono un biglietto per l’Europa.

Sarà sfida vera

Susanna Ceccardi (Foto: Paolo Lo Debole / Imagoeconomica)

La Lega sa che dovrà spingere. Che la strada per Bruxelles stavolta è in salita: il turbo oggi soffia sul motore di Fratelli d’Italia. È per questo che ha messo in campo gli uomini con il maggior numero di preferenze in portafogli. Sarà sfida vera. Perché se Mario Abbruzzese vale 14mila preferenze certificate alle scorse Regionali, Pino Cangemi ne vale 14.919; il primo può allargarsi in un bacino di partenza da mezzo milione di abitanti, il secondo in uno da 3,5 milioni.

Giocheranno molto i fattori interni. Cangemi nella Lega sta stretto, la vicepresidenza del Consiglio regionale è poca roba per uno coni suoi voti; i rumors dicono che se i Fratelli d’Italia dovessero candidare il presidente d’Aula Antonello Aurigemma lui sarebbe disposto ad affratellarsi per prenderne il posto. Altrettanto giocheranno un ruolo chiave i nomi toscani: la volta scorsa hanno condizionato il voto, una parte del risultato si costruisce lì. Abbruzzese c’è già stato più volte e non è un caso.

Poi dipenderà da quanto la Lega riuscirà a reggere e di conseguenza quanti Parlamentari riuscirà ad eleggere. E quanto il generale Vannacci riuscirà a portare al Carroccio. Ma soprattutto dipenderà da quanti scriveranno il nome di Abbruzzese.