Missione compiuta, FdI riunita e di nuovo in maggioranza

Il commissario inviato ad Alatri Fabio Tagliaferri raggiunge il traguardo. Ma le difficoltà maggiori sono state determinate da pezzi del suo Partito. E lo si comprende dalla lettura tra le righe delle dichiarazioni finali.

Obiettivo raggiunto. E non è stato facile. I più difficili da convincere non sono stati gli alleati: ma quelli del Partito. Che non volevano l’accordo bensì tenere la situazione in sospeso il più possibile. L’abilità di Fabio Tagliaferri non è stata quella di riunificare Fratelli d’Italia e riportarla nella maggioranza al governo di Alatri. Ma è stata quella di superare i reticolati e le trincee scavate da una parte del suo Partito.

Accordo raggiunto

Il sindaco Cianfrocca ed il commissario Tagliaferri

Fabio Tagliaferri è assessore comunale a Frosinone. Con la propensione ad aggiustare le cose rotte in politica. Quando un paio di anni fa lo hanno nominato commissario di Fratelli d’Italia a Frosinone ha richiamato nel Partito tutti i nomi più in vista che lo avevano lasciato. Schierando in lista alle Comunali un ex sindaco come il professor Paolo Fanelli che a prescindere dalle preferenze ha contribuito a qualificare lo schieramento.

Ad Alatri gli hanno chiesto di rincollare i cocci di FdI. Quelli in cui lo aveva ridotto la strategia scelta a livello locale dal Partito. A febbraio avevano imbarcato il consigliere Gianluca Borrelli uscito dalla Lega e subito avevano preteso di avere un assessore in più togliendolo al Carroccio. O in alternativa il Presidente del Consiglio Comunale che ad inizio consiliatura non avevano voluto dare al loro Antonello Iannarilli: il sindaco aveva minacciato di dimettersi senza nemmeno presiedere la seduta di insediamento.

Di fronte a quelle pretese l’intero centrodestra aveva fatto quadrato intorno al sindaco. Respingendo al mittente le richieste di assessore ed ignorando le minacce di sfiduciare la maggioranza. Risultato finale di quella strategia: Fratelli d’Italia era uscita dalla maggioranza che lei stessa aveva contribuito a costruire, si era spaccata con una parte del Partito in maggioranza ed una all’opposizione.

Fabio, pensaci tu

Mattia Santucci e Massimo Ruspandini

A Fabio Tagaliaferri il Partito ha chiesto di ricucire la lacerazione. E possibilmente riportare FdI in maggioranza. Senza una delega formale. L’assessore è commissario a Cassino. Mentre ad Alatri è andato armato della sua sola autorevolezza.

Risultato: questa mattina FdI è formalmente rientrata nella maggioranza del sindaco Maurizio Cianfrocca. Fabio Tagliaferri ha accompagnato dal sindaco i consiglieri Mattia Santucci e Umberto Santoro. Quest’ultimo entra in Consiglio a seguito delle dimissioni dell’ex presidente della Provincia Antonello Iannarilli indicato dal Partito per la guida dell’Ater. E che al momento dell’uscita non ha risparmiato critiche velenose alla sua stessa maggioranza. «Al consigliere comunale Umberto Santoro che ben ha gestito in questi anni la delega assessorile ai servizi sociali il sindaco ed il Partito hanno chiesto di continuare a guidare questo importante settore strategico per l’intera collettività».

Con il Commissario, Santucci e Santoro c’era Giorgio Tagliaferri: i due consiglieri lo hanno indicato a rappresentare il Partito di Giorgia Meloni nella giunta di centrodestra che amministra la città ernica. Esce Santoro che entra in Aula al posto di Iannarilli. «L’incontro estremamente cordiale sancisce l’inizio di un percorso nel quale Fratelli di Italia ha intenzione di recitare un ruolo centrale e determinante nel processo di crescita di una delle più belle città della nostra Provincia».

Fabio Tagliaferri ha raggiunto il traguardo: «L’obiettivo di ricomporre il quadro politico di centrodestra ad Alatri, affidatomi dal nostro segretario Arianna Meloni, è stato raggiunto».

Quello che non c’è scritto

Gianluca Borrelli

Primo elemento non scritto. Da nessuna parte viene citato Gianluca Borrelli: come se non esistesse; in appena sei mesi è riuscito a diventare un reietto anche in Fratelli d’Italia. Esattamente la stessa situazione che si era creato nella Lega dove lo avevano esautorato dal ruolo di Capogruppo.

Secondo elemento. Deferenza per l’ex presidente della Provincia Antonello Iannarilli ma nessun riferimento ad un suo ruolo attivo nella trattativa. Non c’è un riferimento perché non poteva esserci. Perché Iannarilli non ha fatto i salti mortali su questa soluzione. Nella sua visione strategica, Fratelli d’Italia sarebbe dovuta restare in bilico: un limbo dal quale fra tre anni poter attaccare il sindaco ed esprimere un proprio candidato al posto di Cianfrocca.

Una visione che non coincide con quella di Fabio Tagliaferri.