Missione Primarie, in cerca del sindaco e dell’unità

Nessuna menzione dei rapporti con i partiti di centrodestra durante il confronto tra i cinque candidati alle consultazioni del 28 gennaio. Langiano e Borraccio favorevoli a una sintesi politica, mentre Sebastianelli e Di Folco contrari. Critiche e assenze durante il dibattito. Langiano si impegna per un fronte unito.

Alberto Simone

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Nessun accenno ai rapporti con i partiti di centrodestra. Nessuno ha toccato il tasto più delicato. E cioè: nel caso in cui sia necessaria una sintesi politica e dunque fare un passo indietro dopo la celebrazione delle Primarie, cosa fareste? I cinque candidati alle consultazioni del prossimo 28 gennaio sono stati ben attenti a non andare a toccare temi divisivi.

Perché è ormai noto che Gianrico Langiano è l’anima più diplomatica del gruppo ed è quello con l’indole del pontiere, più che disponibile ad un dialogo. Per lui, se necessario si deve essere pronti a considerare la possibilità di un passo indietro dopo le Primarie pur di cercare una sintesi con i Partiti.

In sintonia con lui c’è la consigliera Laura Borraccio. Di tutt’altro avviso l’ex consigliere comunale Giuseppe Sebastianelli e ancor di più il civico Giorgio Di Folco che chiudono a qualunque tipo di accordo e passi di lato dopo il 28 gennaio.

Il primo confronto

E dunque l’altra sera nel foyer del teatro Manzoni durante il primo confronto tra i 5 candidati alle Primarie indette dai civici di centrodestra per scegliere il loro candidato sindaco si è preferito trovare un collante per non disunirsi: le opere dell’amministrazione Salera.

Ad ogni modo non sono mancati i distinguo ed in particolar modo il videomaker Di Folco, videomaker, ha punzecchiato gli alleati, oggi avversari alle primarie, a proposito della chiusura di Corso della Repubblica: “Io ero con la mia telecamera a fare servizi per denunciare quello che stava accadendo, voi dove eravate? Io sono con i cittadini tutti i giorni, ad ogni ora, non solo in campagna elettorale“. In sala scattano gli applausi, e più volte l’esponente civico ha incassato il plauso dei cittadini.

Le critiche all’amministrazione Salera si susseguono in crescendo, tuttavia anche gli scivoloni. Laura Borraccio, avvocato nonché consigliere comunale in carica, dunque colei che tra i cinque dovrebbe conoscere meglio l’attuale amministrazione, ha rimediato due gaffes. La prima: “Queste opere si stanno realizzando solo perchè ci sono i fondi del Pnrr” ha spiegato mostrando pollice verso alla piazza. Quali sarebbero i fondi del Pnrr destinati al rifacimento di piazza Diamare e Corso della Repubblica non è dato sapere, anche perché non esistono fondi Pnrr in tal senso. Ma Borraccio – che, è bene ricordarlo, è sempre consigliera comunale – probabilmente non lo sa. Infatti insiste, ecco il secondo scivolone, se possibile ancora più grave: “Questa amministrazione non è stata capace di intercettare altri finanziamenti se non quelli del Pnrr“.

Regione e non Pnrr

Piazza Diamare

Il Pnrr con l’isola pedonale c’entra nulla: le opere in piazza Diamare e in Corso della Repubblica sono state realizzate con fondi regionali. Borraccio avrebbe, semmai, potuto evidenziare il fatto che Salera ha ‘beneficiato’ di un’amministrazione regionale dello stesso colore politico di quella Comunale, ma pensando si trattasse di fondi del Pnrr ha continuato imperterrita senza che nessuno degli altri intervenisse a mettere un freno. 

Sebastianelli ha badato alla sostanza: “Se vinco io, riapro il Corso“. Quindi il confronto è proseguito mettendo nel mirino le criticità dell’amministrazione Salera. Tutti hanno spiegato perché secondo il loro punto di vista è necessario voltare pagina, dal momento che Salera è stato un sindaco divisivo.

Tanti gli apprezzamenti da parte della platea, ma numerose anche le assenze: non c’era Benedetto Leone, il ‘papà delle primarie’, colui che più di ogni altro si è battuto per la consultazione popolare. Non c’erano altri esponenti di centrodestra come il consigliere Franco Evangelista e Massimiliano Mignanelli. In quell’orario passava da quelle parti anche Rossella Chiusaroli di Forza Italia, ma non ha voluto neanche affacciarsi in sala.

Perché c’è come l’impressione che si ragiona già sul post primarie, in quanto chiunque vincerà il 28 gennaio sarà forse il candidato sindaco. O forse il candidato sindaco che dovrà confrontarsi prima con il nome proposto dai Partiti di Centrodestra, se si vorrà arrivare ad una sintesi.

Missione pontieri

Gianrico Langiano

Perché c’è un’evidenza con la quale non si può fare a meno di confrontarsi. E cioè che le elezioni si vincono con i voti. Non si vincono con le buone intenzioni o con la pancia. Ma con la testa. Un tema sul quale è stato chiaro la scorsa estate in una delle poche interviste sulle elezioni comunali di Cassino Mario Abbruzzese. L’ex presidente del Consiglio Regionale prima di tuffarsi nella campagna elettorale per le Europee fu chiaro: «Per vincere le elezioni Comunali di Cassino è indispensabile presentarsi uniti. È più importante della scelta del candidato. Perché andare divisi significa solo fare un piacere alla sinistra di Salera. I numeri sono chiari, basta rileggere tutti i risultati delle ultime elezoni».

Un tema sul quale sta cercando di fare breccia Gianrico Langiano. Ha già incontrato gli esponenti dei Partiti di centrodestra e sta compiendo opera di persuasione tra i primatisti. «Le Primarie sono un momento fondamentale di scelta. Ma se ci si presentasse l’occasione di avere un fronte unito, compatto, da contrapporre a questa amministrazione abbiamo il dovere di mettere da parte i nostri egoismi e le nostre seppur legittime aspirazioni personali».

Anche per Gianrico Langiano l’arma più forte sarebbe la creazione di un blocco unito, sulla scia di quanto accaduto lo scorso anno a Latina: una sfida ad eliminazione diretta. È per questo che sta dialogando con gli ex compagni di amministrazione dei tempi del sindaco Carlo Maria D’Alessandro: stanno quasi tutti sotto le bandiere politiche. Sta cercando di fare il tratto d’unione, il ponte: pronto a farsi da parte se dovesse essere necessario. Ma nel nome di Cassino.