*[11 OPERE]* L’ondata di opere per proiettare il Lazio nel futuro. Dall’autostrada Roma-Latina alla Cisterna Valontone. Undici opere per 11 miliardi. Sbloccati anche 286 cantieri Astral. E non solo. Verso il Giubileo ed i grandi appuntamenti
Autostrade, strade, ferrovie e stazioni: il più grande piano di opere pubbliche da vent’anni a questa parte. Come non si vedeva da prima che il cratere della Sanità si aprisse nei conti della Regione Lazio ed inghiottisse tutti i suoi progetti, i suoi investimenti, i suoi piani di crescita. Ora i bilanci della Sanità hanno le briglie anche nel Lazio: i progetti possono tornare a prendere forma, diventare cantieri, creare opere pubbliche.
11 interventi per 11 milioni
La Regione Lazio lo fa con undici grandi interventi infrastrutturali: 11 miliardi di euro di spesa. C’è tutto quello che per anni il territorio ha sognato e non si è potuto permettere. Dal potenziamento del tratto laziale della via Salaria (700 milioni), al completamento della autostrada Orte-Civitavecchia (472 milioni). C’è la bretella Cisterna-Valmontone (665 milioni), il primo passo della nuova autostrada Roma-Latina (2,1 miliardi). E poi il potenziamento del tratto laziale della A24 e della A25 (1 miliardo) e il proseguimento della Civitavecchia-Livorno (300 milioni).
Il futuro del Lazio non viaggia solo sulle autostrade ma anche sulle moderne ferrovie. Tra le opere da realizzare c’è il potenziamento della Roma-Pescara (1,3 miliardi), la chiusura dell’anello ferroviario di Roma (547 milioni), la metro C di Roma (3,7 miliardi).
Nell’elenco finiscono anche grandi opere come il potenziamento dell’acquedotto del Peschiera (700 milioni) e della rete di pubblica sicurezza nella Capitale (200 milioni).
Via anche alle 286 opere Astral
C’è Lazio che qualunque governatore di centrodestra e di centrosinistra avrebbe voluto costruire in questi anni dentro al piano “Futuro in corso“, presentato in mattinata. Prima lo aveva bloccato il piano di risanamento poi era arrivata la pandemia. La presentazione dei progetti ha visto di nuovo in prima linea il presidente della Regione Nicola Zingaretti, insieme al presidente del Consiglio regionale Mauro Buschini, gli assessori Alessandra Sartore (Bilancio) e Mauro Alessandri (Lavori Pubblici). Con loro, l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Gianfranco Battisti, il presidente dell’Autorità Portuale Pino Musolino, il presidente di Unioncamere Lazio Lorenzo Tagliavanti, il presidente di Unindustria Angelo Camilli, il rettore dell’Università La Sapienza di Roma Antonella Polimeni.
Il Lazio vuole arrivare al futuro in velocità. Per questo ha sbloccato anche le 286 opere contenute nel piano 2020/21 dell’Astral. Opere per 400 milioni di euro molte delle quali finanziate dall’ultimo decreto semplificazione e alcune contenute nel Recovery plan regionale. Tra loro c’è la via Nettunense Green, le strade collegate ai mondiali di canottaggio di Sabaudia e le infrastrutture per la Ryder Cup a Roma nel 2022.
E poi il completamento delle 4 corsie sulla via Tiburtina, l’adeguamento e il bypass da Sutri sulla via Cassia, il doppio senso di marcia con Anas sulla Rieti-Torano, la messa in sicurezza della strada statale Monti Lepini, il collegamento Canepina-Vignanello-Vallerano con la Orte-Civitavecchia e i collegamenti stradali Fornaci-Nomentana e Prenestina Nuova-Lunghezza.
Un piano per 88 stazioni
A mettere l’asso con cui creare il poker arriva Ferrovie dello Stato con un piano da 18 miliardi. Un piano che coinvolge 88 stazioni con il raddoppio della FL2 tra Lunghezza e Guidonia (320 milioni), quello della FL3 da Cesano a Bracciano (500 milioni), il nodo Pigneto a Roma (24 milioni) e la fermata dell’alta velocità di Ferentino e Supino (80 milioni).
Sempre in tema di ferrovie, sono previsti l’acquisto di 38 nuovi treni sulla Roma-Viterbo e la Roma-Lido, 19 milioni di euro per la manutenzione di tutti i convogli che circolano su queste due linee, interventi nelle stazioni e per lavori tecnologici, il potenziamento del deposito Acqua Acetosa e il nuovo deposito Ostia Lido.
Sul fronte del ferro ci sara’ la riattivazione della Civitavecchia-Capranica-Orte, il prolungamento della Metro A di Roma fino ad Anagnina, il nuovo sistema intermodale della citta’ di Tivoli, i potenziamenti della FL5 (Roma-Civitavecchia) e della FL8 (Roma-Latina) e i ripristini della Formia-Gaeta (cosiddetta Littorina) e della Priverno-Fossanova-Terracina.
Uniti verso il Giubileo
“Unità”: è la “parola d’ordine che ci dovrà caratterizzare nei prossimi mesi“, anche per costruire il Lazio del futuro. Nicola Zingaretti lo ha scandito a chiare lettere nel presentare i progetti.
“Dobbiamo unire la nostra comunità, possiamo farlo perché ci sono opportunità mai nella nostra storia cosi’ importanti – ha spiegato il presidente della Regione Lazio – Bisogna sconfiggere le paure e ricostruire fiducia e speranza nelle persone. Ci si riesce se il sistema Paese, in cui vogliamo fare la nostra parte, si rimette in moto per immaginare un Paese diverso: digitale, ragazzi, ambiente e infrastrutture moderne. Siamo dentro una sfida che ha due obiettivi: sconfiggere il Covid, fare ripartire l’economia e il lavoro“.
Per Nicola Zingaretti è credibile pensare di poterli centrare: “Ce la possiamo fare. Perche’ in questi mesi abbiamo contribuito a ricostruire le condizioni per riaccendere una speranza”.
Le strade principali che l’Italia e il Lazio devono battere per non tornare al mondo pre-Covid sono quelle della semplificazione, anche della giustizia, e del rinnovamento della Pubblica amministrazione: “Mi sono commosso nel vedere per la prima volta nei centri vaccinali del Lazio una generazione di ragazze e ragazzi protagonisti della campagna vaccinale– ha sottolineato Zingaretti– Un’immagine che racconta cio’ che potrebbe essere una pubblica amministrazione piena di ragazze e ragazzi con voglia di fare e che accanto all’attuale Pa garantiscano il passaggio di testimone“.
Un futuro che in parte è già presente e per il resto pone un orizzonte non troppo lontano. “Nel 2025 a Roma ospiteremo il grande Giubileo che rendera’ l’Italia epicentro di attenzione planetaria. Tra quattro anni, praticamente domani, nella Capitale ci sarà il primo evento globale dopo la pandemia, un appuntamento rivolto non solo ai credenti e che portera’ nel nostro Paese centinaia di milioni di donne e uomini da tutto il pianeta” ha concluso Zingaretti.
La darsena energetica
Il futuro e lo sviluppo arriveranno anche dal mare. C’è una grande opera tra quelle da realizzare: la darsena energetica grandi masse. Il presidente dell’Autorita Portuale Civitavecchia – Gaeta – Fiumicino, Pino Musolino lancia l’appello al presidente Zingaretti. “Se ne parla dal 2004 e avrebbe l’opportunità di aumentare l’offerta infrastrutture, la capacità di attrarre carichi, merci e possibilità di sviluppo. E soprattutto genererebbe nell’immediato valore e lavoro”.
Ma sui piani della regione per ora non c’è traccia di questa darsena. “La Regione non può non avere un progetto ammiraglio, che sarebbe elemento di orgoglio per il sistema paese. La Regione su questo grande tema non e’ possibile non abbia una sua infrastruttrura“.
Quello della darsena è uno dei “quattro obiettivi” che secondo Musolino il sistema portuale del Lazio ha la necessità di centrare. E lo può fare attraverso il grande piano di infrastrutture regionali che “la Regione deve aiutarci a portare a casa“.