La conferenza dei servizi sul futuro della 'brandizzata' parte alta della città. Un'aula consiliare piena di portatori di interesse e opportunità
“Frosinone Alta” è arrivata al momento clou. Tutti gli stakeholder, i portatori di interesse, ne hanno portato eccome all’interno dell’Aula consiliare di Palazzo Munari. Non soltanto i partner e relatori principali, ma una platea fatta di giovani e storici imprenditori, associazioni radicate nel Capoluogo, frequentatori abituali. Sono loro, con la loro presenza, a dire che è suonata la sveglia per il centro storico. Erano loro il vero obiettivo della Conferenza dei servizi sulla riqualificazione urbanistica e mentale della parte alta della città.
È il progetto lanciato nel 2017 dall’Amministrazione Ottaviani e rilanciato ora dall’Amministrazione del sindaco Riccardo Mastrangeli: con risultati concreti e obiettivi a medio e lungo termine. La protagonista è sempre la stessa, Rossella Testa, oggi come allora Assessora al Centro Storico extralarge. (Leggi qui L’Assessora agli Aperitivi? Sta cambiando Frosinone Alta).
Frosinone Alta: la giornata degli annunci
È stata soprattutto la giornata di tanti annunci a “Frosinone Alta, Frosinone, Tutta” per riprendere uno degli slogan della campagna. E lanciare un messaggio chiaro: se la parte alta della città si riempie la pancia, quella bassa non resta di certo a bocca asciutta.
È stato annunciato che il “Parco delle Colline” di via Vittorio Veneto, il mai valorizzato parco di Frosinone Alta, rinascerà come “Parco della Collina Alta”: tra maggio e giugno sei artisti, tra cui l’intervenuto Leonardo Antonucci, realizzeranno opere nel parco e le doneranno alla città. Ma l’intenzione è quella di creare anche un’area giochi.
I principali stakeholder, che hanno portato un sacco di interesse e fatti, sono quattro: la Camera di Commercio di Frosinone e Latina, Banca Popolare del Cassinate, Accademia di Belle Arti di Frosinone e Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. E non sono mancati annunci importanti.
La Camera prende casa a Frosinone Alta
La Camera di Commercio trasferirà la propria sede a Frosinone Alta. Sempre lì la Bpc farà sì che il proprio sportello bancario, una rarità di questi tempi, venga presidiato anche e soprattutto per il progetto “Prima Idea”: il finanziamento di almeno 50mila euro, senza richiedere garanzie ma buone idee, per l’avvio di un’attività imprenditoriale da parte di giovani dai 18 ai 40 anni. Si possono restituire in dieci anni, senza interessi. Soltanto per Frosinone Alta, affinché i frusinati Under 40 aprano lì. La Cassinate ha messo sul piatto cinque milioni di euro.
Ci sono la Camera e la Banca, non mancano due eccellenze culturali di Frosinone. Per l’Accademia di Belle Arti, ospitata dal comunale Palazzo Tiravanti, questo è un anno speciale: ne compie cinquanta. È stato annunciato, tra l’altro, che partirà un concorso sulla migrazione antica e attuale. Si promuoverà al contempo, mentre già si sta provvedendo in generale alle vetrine e serrande sporche, la riqualificazione e il decoro di un bene comune abbandonato: le scalinate di Frosinone Alta, da restituire alla comunità in modo da conservarne la memoria.
L’altra eccellenza, ma non tutti lo sanno, è il Polo frusinate dell’Unicas. Per ora c’è un eccellente corso di ingegneria gestionale, ma nel prossimo anno accademico ne verrà inaugurato uno al passo con i tempi: Economia e management del Made in Italy. Un altro slogan è “Stiamo lavorando per una città al passo con i tempi”. Non “a una città”, ma “per una città”: perché è un obiettivo.
La continuità tra Ottaviani e Mastrangeli
Ad avviare e concludere i lavori è stato il sindaco Riccardo Mastrangeli: «Frosinone Alta è stata nel cuore della precedente Amministrazione e sta nel cuore di quest’Amministrazione. Le vogliamo riservare le migliori attenzioni, ma è logico interpellare e sentire manifestazioni di interesse. Il Centro non è solo la parte del cuore della nostra città, dove affondano le radici ed è custodita la nostra identità, ma è soprattutto un punto di interesse fondamentale. Noi ci proponiamo come parte attiva e intendiamo dare un impulso forte a questo percorso».
Il primo cittadino detiene le deleghe ad Urbanistica, decoro e ornato urbano, grandi eventi. Con lui, oltre all’assessora Rossella Testa, gli altri due colleghi di Giunta coinvolti appieno nel progetto di Frosinone Alta: il vicesindaco Antonio Scaccia, delegato all’ambiente, e Angelo Retrosi, assessore ai Lavori Pubblici e alle Manutenzioni.
L’assessora Testa, dal canto tuo, ha voluto accentuare la continuità: a suo tempo non era facile credere in questo progetto. «Avevamo il 50% delle case sfitte e i negozi, una volta che chiudevano, non riaprivano più. Da dieci anni a questa parte, invece, abbiamo sempre un risultato positivo. Può chiudere un negozio, ma ne apre un altro con una tipologia che sia al passo con i tempi in questa parte alta della città. Ieri l’Amministrazione Ottaviani, oggi l’Amministrazione Mastrangeli, abbiamo sempre investito su tante opere pubbliche e manifestazioni culturali».
Meno vetrine sporche, più verde pubblico
Ma ci sono tutte quelle serrande e vetrine sporche dei negozi chiusi. A questo punto, viste le ambizioni a Frosinone Alta, non ancora riaperti. Anche l’assessora Testa è stata categorica: «Se servirà, useremo anche il pugno duro. Devono capire che Frosinone Alta è di tutti». Per ora li si inviterà a metterle a disposizione quantomeno per essere allestite per la vendita.
L’attenzione, nel mentre, è rivolta anche al “Parco della Collina Alta” da realizzare in collaborazione con l’assessore Scaccia. «Abbiamo già un primo progetto – ha detto a riguardo Rossella Testa – ma la forza viene data dai portatori d’interesse. Nell’area verde del centro porteremo le opere d’arte, che saranno realizzate tra maggio e giugno da Leonardo Antonucci e altri artisti, ma anche i giochi per i bambini, perché è un progetto attento a ogni esigenza».
Nel 2017 l’Amministrazione Ottaviani sottoscrisse un protocollo d’intesa con la Confcommercio Lazio Sud, presieduta da Giovanni Acampora. Gli impegni presi sono stati portati avanti dalla Camera di Commercio di Frosinone e Latina, presieduta dallo stesso Acampora. Ha colto l’occasione per annunciare il prossimo trasferimento di sede da viale Roma al pieno centro storico.
Acampora: «Una sede che darà linfa»
«Un segnale importante e per noi un grande motivo di orgoglio – ha detto il presidente Acampora -. La sede sarà a disposizione della città e darà nuova linfa vitale alla stessa. Avremo una meravigliosa sala congressi che potrà essere utilizzata da associazioni, cittadini e imprese, nella convinzione che enti pubblici come il nostro debbano mettere il loro patrimonio al servizio della collettività». Ha accentuato l’importanza dell’apertura al confronto: «È il modo giusto per realizzare le cose e per raggiungere l’obiettivo fondamentale di rilancio dei nostri centri storici. Non possiamo più vedere i locali sfitti e i nostri giovani andare altrove».
La Camera di Commercio ha un’azienda speciale, Informare – per l’internazionalizzazione e l’innovazione – e si è già attivata: risorse, idee, progettualità a favore di bandi per imprese, comuni, eventi, mamme in carriera, destagionalizzazione, imprese giovanili e femminili.
«Ci assumeremo, in piena condivisione con la rotta tracciata oggi – ha concluso Acampora – il compito di studiare iniziative, condivise con i principali stakeholders, per favorire gli investimenti e l’insediamento delle imprese nella parte alta della città, ragionando su nuove agevolazioni e detassazione. Insieme, la Frosinone del futuro sarà davvero quella che stiamo progettando, per noi e per le nuove generazioni».
Formisano: «Siamo la Periferia di Roma»
Il professor Vincenzo Formisano, presidente della Bpc, non si è di certo fermato al progetto “Prima idea”: che propongono da dodici anni. Ha auspicato che a Frosinone Alta venga attuato un Piano Colore, sulla falsariga del loro progetto “Fai più bella la tua città”. E vorrebbe che ci si spingesse fino a farla diventare un Centro commerciale naturale: una cittadella dello shopping tradizionale. Ha voluto fare un passaggio, mai scontato, sull’eterno dualismo tra Frusinate e Cassinate.
«Io mi sento cittadino della provincia di Frosinone e abbiamo la fortuna di avere tanti meravigliosi centri storici – così il numero uno della Banca Popolare del Cassinate -. Penso che Frosinone Alta sia una grande risorsa per l’intero Capoluogo, anche quella Bassa. Le due parti devono essere complementari. Credo fermamente che questo possa essere il futuro dei nostri giovani».
Poi ha parlato più da genitore e insegnante: «Voglio che i nostri figli girino il mondo ma le risorse migliori devono tornare per sfruttare le potenzialità delle nostre città e mettersi a disposizione della comunità. Altrimenti finiscono per dire che vivono e lavorano a Londra, ma stanno a cento chilometri di distanza. Noi siamo la Periferia di Roma, non crediamo ai miti che se si va fuori è tutto meglio. Se ci rimbocchiamo le maniche e troviamo le motivazioni giuste, i nostri territori possono dare tanto».
Cassinate, l’unica Banca (per ora)
Nel frattempo tutte le Banche, piccole o grandi che siano, stanno chiudendo gli sportelli nei piccoli centri e li stanno aprendo direttamente nelle grandi città. La Cassinate è in controtendenza: «Noi vogliamo essere corretti con il nostro nome, ci chiamiamo “Banca Popolare” – ha scandito Formisano -. Vogliamo aprire e rafforzare le filiali nelle nostre città. Per questo riteniamo Frosinone centrale nella strategia della Banca Popolare del Cassinate. Non ci importa nulla dei campanilismi. Qualche anno fa mettemmo lo sportello automatico a Frosinone Alta, però è poco, dobbiamo rilanciare. Vogliamo presidiarlo e iniziamo subito con una persona delegata».
«Più lo stakeholder ci vede come una banca di riferimento, più possiamo investire sul territorio – ha aggiunto in conclusione il presidente di Bpc -. Siamo tranquilli sul fatto che dietro la Cassinate arriveranno tutte le altre banche. La concorrenza si fa alzando l’asticella, non abbassandola. Siamo in un sistema e da soli non ce le faremmo. Oggi la mia presenza qui non è per fare pubblicità alla banca, ma per mettere risorse a disposizione della città».
A seguire ha preso la parola il vicesindaco Antonio Scaccia, assessore all’ambiente, ma partendo dal tema chiave: «La città di Frosinone è valorizzata soprattutto dalle persone – ha detto a tutti i presenti -. Siamo noi che amministriamo, però chi amministra deve avere l’umiltà di chiedere quali siano le esigenze dei commercianti che la mattina si alzano per alzare una serranda. Come le esigenze delle tante associazioni presenti. È da loro che arrivano i consigli per far andare avanti la città tra mille ostacoli e difficoltà. Stiamo dando cercando di dare un impulso positivo a Frosinone tutta, ma siamo consapevoli del fatto che il tesoro si trova nella parte alta della città».
«Malgrado i sacrifici, tante opere a Frosinone Alta»
Era lì, però, anche e soprattutto per il futuro “Parco della Collina Alta” tra viale Vittorio Veneto e viale Roma. «Ci sono dei sacrifici che abbiamo dovuto fare, abbiamo fatto e stiamo ponendo a termine, ma investiremo molto sull’ambiente a Frosinone Alta – ha accentuato a tal proposito -. Pensiamo fermamente che un parco, un polmone verde nel centro storico, sia anche sinonimo di aggregazione. Quell’aggregazione che fa bene alle attività commerciali e a tutti quanti noi, dopo un periodo devastante per la socialità. Andremo finalmente a valorizzare un parco centrale mai valorizzato. Qui ci sono tanti giovani e tante persone che hanno fatto la storia di Frosinone Alta. Non ho mai pensato che si potessero fare le cose senza di loro».
Non si possono fare se non partono le grandi opere. Perché non è stato ancora aperto il cantiere della “Piloni city”? Che problemi ci sono con la riqualificazione di Largo Turriziani? Il tallonato Angelo Retrosi, assessore ai lavori pubblici, sapeva bene di avere gli occhi puntati. E ha aggiornato riguardo agli attesissimi interventi a Frosinone Alta.
«Il cantiere di Largo Turriziani – ha esordito l’assessore Retrosi, replicando anche all’opposizione consiliare – è sospeso perché stiamo valutando come trovare una nuova locazione per la magnolia malata. Stiamo cercando di sistemarla in un habitat consono, non è nostra intenzione abbatterla come qualcuno sta blaterando. Salviamo la magnolia e, al suo posto, verranno piantato altro». Sul resto, per entrare anche nei dettagli, ha ceduto la parola all’ingegner Benito Caringi: il capo dell’Ufficio tecnico comunale.
Le grandi opere? Procedimenti complicati
«L’amministrazione comunale – ha dichiarato il responsabile del settore dei lavori pubblici – ha messo in campo le proprie azioni e risorse, ma le opere pubbliche sono soggette a procedimenti e possono essere più o meno complicati. Scontiamo un po’ queste difficoltà, ma siamo arrivati. A Largo Turriziani il cantiere è aperto, per i Piloni ci stiamo organizzando. Al netto del fatto che aprire molti cantieri nel centro storico inizia a essere complicato».
Retrosi, ancor prima, ha fatto presente di non esser rimasto con le mani in mano: «In meno di un anno abbiamo cantierizzato la città, siamo stati l’unica Amministrazione che ha riportato una gru al centro storico. Abbiamo dato l’input al rifacimento del Teatro Vittoria, da 280 posti. Io ricordo un cumulo di macerie ed eternit. Senza intoppi, avremo la possibilità di rendere fruibile il teatro a settembre. L’intento è quello di rendere il centro storico il fiore all’occhiello della città».
C’è stato poi tutto lo spazio meritato da parte dell’Accademia delle belle arti di Frosinone. «Quest’anno l’Accademia compie cinquant’anni e ricorre l’ottantesimo anniversario dei bombardamenti del 1943 – ha sottolineato, nell’occasione, il presidente Giorgio Bartolomucci -. Nel 1937, trent’anni dopo, nasce l’Accademia di belle arti favorita dalla Cassa del Mezzogiorno e dai Governi dell’epoca. Si è investito sulla Bellezza per recuperare il patrimonio andato distrutto».
Il ruolo dell’Accademia di belle arti
Ha poi preannunciato una programmazione importante, a partire da due iniziative: «La creazione di una carta accademica per gli studenti. L’Accademia, con i suoi studenti stranieri residenti e pendolari, lascia sul territorio circa tre milioni di euro all’anno. Una Carta dello studente, che possa dare diritto a una scontistica o particolari condizioni, è un modo per rapportare l’Accademia al territorio. È stata sempre vista un po’ un’eccellenza autoreferenziale sulla collina».
Sono donne la maggioranza degli iscritti all’Accademia. «Anche nel mondo dell’arte e della moda abbiamo bisogno di imprenditoria giovanile – ha sollecitato allora Bartolomucci -. Abbiamo un ottimo corso di Fashion design. Nello spazio di Frosinone Alta si potranno sicuramente realizzare una serie di piccoli atelier e insediamenti artigianali e semi-industriali. Siamo disponibili per una consulenza a tal riguardo, anche perché l’Accademia vuole aprirsi il più possibile al territorio».
Le iscrizioni sono cresciute negli ultimi anni, nemmeno la pandemia le ha fatte scendere. Ovviamente, però, si sono azzerate quelle un tempo cavallo di battaglia: in arrivo dall’Estremo Oriente. Ciò nonostante il numero di studenti è sempre lo stesso: ottocento. «L’Accademia, oltre alla sua importanza per il tessuto sociale e culturale, rappresenta una risorsa economica – così la direttrice Loredana Rea -. L’idea è quella di far diventare Frosinone Alta una sorta di Campus diffuso ed è stata abbracciata sin dall’Amministrazione Ottaviani».
Quando Ottaviani investì sulla Grande Bellezza
Loredana Rea ha rammentato che con il due volte Sindaco Nicola Ottaviani, ormai Onorevole, il Comune ha investito fortemente sull’Accademia. A suo tempo l’assessore al Bilancio e alle Finanze, nonché suo braccio destro, era l’attuale sindaco Mastrangeli.
«L’Amministrazione ha investito sull’Accademia malgrado le violenti polemiche ci furono più o meno dieci anni fa per averlo “scippato” alle scuole elementari – ha aggiunto Loredana Rea -. Poi la ristrutturazione con fondi ministeriali e ancora adesso l’Accademia può essere occasione per intercettare i fondi del Pnrr e contribuire alla rigenerazione di questo territorio». C’è già un accordo di massima anche per la concessione del venturo Teatro Vittoria all’Accademia di Belle Arti. Non appena verrà ultimato l’intervento, diventerà un luogo di sperimentazione per la scuola di scenografia e linguaggi dell’audiovisivo.
«Gli studenti potranno realizzare progetti da riportare sul territorio che li accoglie – ha preannunciato la direttrice dell’Accademia -. La riqualificazione urbana deve essere occasione di rigenerazione umana, vista l’importanza che la Cultura e l’Arte hanno per il territorio italiano con una possibilità di crescita non solo culturale ma anche economica. La caratteristica di Frosinone Alta sono le scale, ma versano spesso in una situazione di abbandono. Non basta una riqualificazione architettonica ma serve anche il decoro urbano lungo una linea di continuazione con la comunità, di riscoperta della memoria».
L’altra eccellenza culturale di Frosinone Alta
Marco Greco, presidente del corso di ingegneria gestionale nel polo frusinate dell’Università di Cassino, ha portato anche saluti e interesse del rettore Marco Dell’Isola: «Sin da quando si è insediato, ha messo il polo di Frosinone al centro delle strategie dell’ateneo – ha attestato il professor Greco -. Stando ai fatti, tra un po’ di tempo inaugureremo la nuova mensa, stiamo per bandire l’intervento di rifacimento delle facciate. Vent’anni sono una bellissima età per i nostri studenti, ma per gli edifici un pochino meno, quindi era il momento di investire anche su questo».
Prossimamente i corsi diventeranno due: oltre a ingegneria gestionale, come detto, anche economia e management del Made in Italy, in linea con il nuovo Ministero e il gradimento del sindaco Riccardo Mastrangeli. «Al momento sono 300 gli iscritti al Polo di Frosinone, a cui si aggiungono i docenti e il personale tecnico -amministrativo, che vive a Frosinone Alta – ha fatto presente il presidente del corso di ingegneria gestionale –. Il 75% degli iscritti non è del Comune di Frosinone, ma proviene dal resto della provincia e da altre regioni».
Sì, c’è l’Università (di Cassino) a Frosinone
È stata anche l’occasione per farlo sapere in giro: «Molti ragazzi di Frosinone spesso non sanno nemmeno che c’è l’Università a Frosinone – si è rammaricato il docente -. Invece ci siamo da prima che nascessero e abbiamo dei corsi che sono tra i primi in Italia. Ci stiamo dando da fare per non dare scuse ai giovani per andare altrove, offrendo però un eccellente programma Erasmus, visto che l’Unicas è tra le più internazionalizzate d’Italia. Le persone che portiamo a Frosinone Alta hanno un impatto su commercio e valore degli immobili, ma sono persone che vengono formate per poter poi dare competenze sul territorio in cui vengono formate».
Per Salvatore Lala, cofondatore e art director del gruppo di lavoro Frosinone Alta, l’estetica è un valore: «Questa è una campagna generazionale, nel centro storico ci sono tutte le generazioni – l’ha spiegata -. È molto abitato da persona in tarda età, ma è anche molto frequentata dai giovani. Ha tutte le caratteristiche positive per un’azione di marketing territoriale. Questa campagna presenta persone che camminano, giocando sul fatto del passeggiare ma anche del passo. Al passo con i tempi non “a una città”, ma per una città. Perché è un obiettivo».