Oggi la Leopolda, domani piazza San Giovanni: le convergenze dei due Matteo

Foto © Imagoeconomica, Raffaele Verderese

L’obiettivo comune che lega Salvini e Renzi è quello di mettere in difficoltà il presidente del consiglio Giuseppe Conte. Aspettando il risultato delle regionali dell’Umbria che può cambiare molto. Forse tutto.

Oggi a Firenze inizia la decima edizione della Leopolda, che si concluderà domenica con l’intervento di Matteo Renzi. Domani a piazza San Giovanni a Roma è in programma la grande manifestazione di piazza della Lega di Matteo Salvini, alla quale è annunciata la partecipazione di tutti i leader del centrodestra: Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), Silvio Berlusconi (Forza Italia), Giovanni Toti (Cambiamo). Ci sarà anche CasaPound, il che ha provocato qualche problema a Berlusconi.

Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni © Imagoeconomica

In ogni caso però due appuntamenti importanti sul piano politico. Preparatori però, visto che tutti aspettano il risultato delle regionali dell’Umbria, in programma domenica 27 ottobre.

Matteo Renzi sulla manovra economica ha ingoiato parecchi “rospi”. Per digerirli presenterà una raffica di emendamenti alla Camera e al Senato. Matteo Salvini vuole una prova muscolare enorme per far sentire il fiato sul collo al Governo, ma soprattutto a Giuseppe Conte. E il punto di unione dei due Matteo è proprio… Conte. Nel senso che il presidente del consiglio è nel mirino del leader del Carroccio. Ma anche dell’ex Rottamatore e fondatore di Italia Viva.

Matteo Salvini e Matteo Renzi © Imagoeconomica, Alessandro Paris

In fondo per quale motivi i due capi politici più carismatici del Paese decidono di sfidarsi a duello (mediatico) nel salotto di Porta a Porta se non per legittimarsi a vicenda e uniti da un obiettivo comune? Che poi è quello di far sentire una pressione micidiale su Conte. Salvini sa perfettamente che soltanto Renzi può far cadere questo Governo. E Renzi sa benissimo che gli attacchi di Salvini metteranno in una posizione difficile proprio Giuseppe Conte. 

Non esiste un pattodi ferro tra i due Matteo, esiste però una convergenza di interessi politici.