«No ad accordi al ribasso, con Acea» lo ha detto il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani anche nella sua veste di membro della Consulta d’Ambito (l’organismo ristretto composto da otto primi cittadini) commentando la possibilità di riapertura del dialogo tra Acea e territorio. (leggi qui l’apertura del presidente Pompeo – Leggi qui l’apertura dell’a.d. Acea Ato5 Paolo Saccani).
In serata, prima del consiglio comunale chiamato ad approvare il Bilancio, Ottaviani ha detto «Quando c’è il confronto, il dialogo è sempre un dato positivo ma non si può prescindere da quello che è lo stato dell’arte sul territorio».
Acea ha in mano le sentenze che le riconoscono 75 milioni di euro di danni determinati dai sindaci che non sono stati capaci di accordarsi sulla tariffa del servizio. «E’ vero: ci sono state responsabilità nel corso degli anni e sono state sentenziate da vari tribunali, la mancata individuazione delle tariffe da parte dei sindaci ha rappresentato un inadempienza Acea. Ma dal momento in cui le assemblee hanno votato le tariffe riteniamo che ci sia stato un inadempimento grave e forte in capo ad Acea perché se le condotte idriche continuano a scoppiare in varie parti del territorio la responsabilità è di Acea».
La riapertura del dialogo potrebbe portare a qualcosa di positivo? «Riteniamo che sicuramente quando c’è dialogo c’è un elemento di novità. Ma non vorremmo portare avanti accordi al ribasso sulla pelle dei cittadini. Alla fine della fiera a noi interessa poco chi ha ragione e chi ha torto. Ci interessa avere un servizio a basso costo ma di alta qualità per i cittadini e cioè i fruitori del servizio, con qualità per lo meno come avviene su Roma».
In giornata, sull’ipotesi di riapertura del dialogo tra Acea e Comuni erano intervenuti anche altri due sindaci della Consulta. Marco Galli (Ceprano) aveva detto «Il fatto che si apra un confronto serio con Acea ritengo sia un grosso passo avanti, anche se l’esito non è per nulla scontato. C’è bisogno di impegnare i migliori ambasciatori da una parte e dall’altra, ma quel che è certo è che questo clima di scontro perpetuo non fa bene a nessuno». ( leggi qui l’intervento di Marco Galli). Libero Mazzaroppi (Aquino) aveva evidenziato che il tavolo potrebbe essere «l’occasione per spiegare al gestore che alla base del contenzioso non ci sono tanto questioni di carattere giuridico o tecnico bensì le perplessità, la sofferenza, l’insoddisfazione generalizzata di un intero territorio, sia per le manutenzioni che per le tariffe e pure per i mancati investimenti» ed aveva messo in evidenza come in molti comuni ci sia un’evasione delle bollette inaccettabile perché poi quelle morosità vengono fatte pagare ai cittadini onesti (leggi qui l’intervento di Mazzaroppi).