Petrarcone era solo l’antipasto: il centrodestra si spacca sul “cantiere”

Il nodo viene al pettine. Ieri in Consiglio comunale Fdi mantiene il numero legale al centrosinistra. Oggi Leone: "E' una vergogna. Prima di rivendicare la leadership per il candidato sindaco facciano chiarezza se sono all'opposizione o in maggioranza"

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Non solo le dimissioni di Giuseppe Golini Petrarcone, annunciate a sorpresa all’inizio dell’assise civica. Il Consiglio comunale di ieri sarà ricordato anche per quanto accaduto nel finale: l’ennesima spaccatura all’interno dell’opposizione di centrodestra.

Per comprenderla, bisogna partire da un antefatto. Il consigliere di opposizione Benedetto Leone, più di tutti, si è battuto in questi mesi contro l’iter seguito dall’amministrazione del sindaco Enzo Salera nella gestione dei lavori lungo Corso della Repubblica. Ha presentato una serie di esposti per vederci chiaro in merito alle autorizzazioni. In modo particolare ha puntato il dito sull’autorizzazione paesaggistica: del caso è stato interessato anche il ministro Gennaro Sangiuliano.

Cantiere sul Corso: via la sub delega

Il cantiere di Corso della Repubblica

Nella certezza che l’iter fosse regolare, il Comune ha fatto proseguire i lavori. Nelle prossime settimane dovrebbe essere inaugurato il primo tratto di Corso della Repubblica pedonalizzato. E già sono partiti i lavori per la seconda parte del cantiere. Tuttavia, a seguito di quegli esposti, qualche ripercussione c’è stata. Una mera questione burocratica, che non riguarda nello specifico i lavori. In pratica, al comune di Cassino è stata revocata la sub delega per il rilascio delle autorizzazioni. Cioè, se la Regione non risponde nei termini ad una richiesta di autorizzazione a quel punto è il Comune a poterla rilasciare.

Non per lassismo: quando non ci sono rilievi da sollevare, contestazioni da fare, grazie alla legge sul silenzio assenso si evita di perdere tempo ed automaticamente la pratica va avanti. Come avvenuto in questo caso: Cassino ha preso atto della mancata risposta ed ha attivato i suoi poteri di sub delega, facendo in house.

Con un paradosso. Il dottor Mario Lastoria, dirigente dell’Area Tecnica rilascia l’autorizzazione paesaggistica al dottor Lastoria Mario responsabile del procedimento. Lo stesso dirigente è responsabile delle due cose ed in pratica si autorizza da solo. Benedetto Leone ha sollevato la questione. Lastoria in questo caso sarebbe, allo stesso tempo, controllato e controllore. Da qui la revoca della sub delega.

Bevilacqua ed Evangelista: ognun per sé

Dopo aver ascoltato vari pareri, l’amministrazione ha seguito la strada suggerita. Ovvero quella di varare un’apposita commissione per poter riavere la sub delega. “Non si tratta di una vittoria o di una sconfitta del Comune. Semplicemente, se riusciamo ad ottenere la sub delega, andiamo incontro alle esigenze di molti cittadini che altrimenti devono recarsi a Roma. Su questo punto auspichiamo possa esserci la collaborazione anche da parte degli esponenti del centrodestra in Regione Lazio“. Lo ha detto il consigliere Riccardo Consales in Consiglio comunale.

Ma ad ascoltarlo, dai banchi dell’opposizione, c’era la sola Michelina Bevilacqua: è stata lei, con la sua presenza, a garantire la validità della seduta e l’approvazione. A causa delle assenze, la maggioranza non riusciva a garantire il numero legale. Infatti due consiglieri del Pd erano assenti giustificati, così come un esponente della lista civica ‘Salera sindaco’. In Aula la maggioranza aveva dunque numeri risicati, ma comunque sufficiente. Ad un certo punto, però, a dover lasciare l’Aula a causa di un lutto è stato il sindaco Salera. A quel punto, scendendo sotto quota 13, non ci sarebbe più stato il numero legale.

Per questo, al momento del voto, l’opposizione con Benedetto Leone in cima alla fila ha lasciato l’Aula. All’interno è rimasta però Michelina Bevilacqua di Fratelli d’Italia, distinguendosi anche dal suo compagno di banco e di Partito Franco Evangelista che allo stesso modo non ha preso parte alla votazione. Dopo il voto favorevole, la Bevilacqua è stata ringraziata dagli esponenti di maggioranza.

FdI vuole dare le carte sul candidato sindaco

Nel centrodestra, invece, sono iniziati a volare gli stracci. Fratelli d’Italia è il Partito che ha mostrato maggiore ostilità alle primarie con cui individuare il candidato sindaco del centrodestra. E che ha rivendicato con orgoglio il ruolo di Partito leader della coalizione. Hanno spiegato che spetta loro indicare il candidato sindaco perché sono quelli che hanno preso più voti alle Regionali ed alle Politiche.

Quanto accaduto mercoledì sera, però, ha incrinato ancor di più i rapporti.  “Ora basta! Fratelli d’Italia chiarisca ufficialmente qual è la posizione del partito in consiglio comunale. Si faccia chiarezza su chi è all’opposizione di Salera“. Così ha tuonato con fare perentorio Benedetto Leone.

Spiega il consigliere: Quanto accaduto ieri sera in consiglio comunale è una grande vergogna. Con una consigliera che dichiara di appartenere a Fratelli d’Italia ma mantiene il numero legale e vota con la maggioranza di Salera. E lo fa su un argomento importante quale quello della commissione sulla paesaggistica. Dopo che il sottoscritto ha letto un documento della Regione Lazio che sospende e annuncia la revoca della sub delega al Comune. Questo per gravi inadempienze e rilevate violazioni di legge.

Non lesina certamente le parole Benedetto Leone. Parla di “grande vergogna” e intima ai colleghi di FdI di cambiare atteggiamento in assise. Di decidere da che parte stanno. “È ora di dire basta a chi gioca a tenere un piede nell’opposizione e un piede in maggioranza. Noi che facciamo opposizione, mettendoci la faccia su ogni battaglia in difesa della città, condanniamo questo modo di far politica. È ora che Fratelli d’Italia, oltre a rivendicare sulla stampa la leadership del centrodestra – punge Leone – faccia chiarezza alla città. Chiarezza su chi appartiene al partito e su quale posizione sostenere in consiglio comunale.

A fine mese nuova Assise con la matricola Russo

Armando Russo

Si tornerà in Aula alla fine del mese, ultimo Consiglio prima della pausa estiva di agosto. Sarà il “battesimo” in assise per Armando Russo, subentrato a Giuseppe Golini Petrarcone. Il figlio dello storico dirigente del Psi, non è certamente un esponente del centrodestra.

Renziano della prima ora quando nel Pd di Cassino erano tutti bersaniani, ha ricoperto ruoli apicali nel Pd. Non ultimo quello di vice segretario quando alla guida del Partito Democratico c’era Marino Fardelli. Oggi non è più nel Pd, e i rapporti con l’amministrazione di centrosinistra non sono certo idilliaci. Ancor prima di entrare in Aula, infatti, il consigliere in pectore ha avviato un dialogo con i consiglieri di opposizione, a partire proprio da Benedetto Leone. (Leggi qui: Il J’Accuse di Petrarcone prima dell’addio. E leggi anche Il giorno dell’addio di Peppino, o forse dell’arrivederci in campo civico).

E non è escluso che il dialogo possa continuare anche e soprattutto in vista delle elezioni comunali del 2024.