I più renziani del reame

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Matteo Renzi ha iniziato la campagna elettorale per il referendum con una determinazione “feroce”: attacchi frontali a Movimento Cinque Stelle e Lega, ripetizione ossessiva dello slogan “se vince il sì un politico su tre va a casa”.

A tutti il Partito Democratico ha chiesto un impegno da “guerra santa”. Ha più volte ringraziato i parlamentari dei Democrat che in questi anni si sono battuti per cambiare la Costituzione. In provincia di Frosinone sono tre: i senatori Francesco Scalia e Maria Spilabotte e il deputato Nazzareno Pilozzi. Si ripartirà da loro per le candidature alla Camera, sia con l’Italicum (nel 2018, se vincono i sì), sia con un altro sistema elettorale (se vincono i no).

Naturalmente i risultati delle amministrative (Roma, Napoli, Milano) diranno molto, ma Renzi è comunque già concentrato sull’autunno.

In provincia di Frosinone le città “attenzionate” sono due, considerando che a Sora Ernesto Tersigni è dell’Ncd. Ad Alatri c’è Giuseppe Morini (per il quale l’assessore regionale Mauro Buschini si è impegnato molto), mentre a Cassino il duello tra Giuseppe Golini Petrarcone (Scalia, Pilozzi, Fardelli, Pompeo, Alfieri) e Francesco Mosillo (De Angelis, Buschini, Costanzo, Battisti) determinerà parecchio. Perché nell’ipotesi di vittoria di Petrarcone, l’area che ha vinto il congresso, quella di Francesco De Angelis, Mauro Buschini, Simone Costanzo e Sara Battisti, rischia di ritrovarsi con spazi davvero limitati nelle prossime candidature. Al Parlamento questa area appare chiusa, alle Regionali l’assessore Mauro Buschini si ripresenterà, ma dovrà competere con Marino Fardelli e con Antonio Pompeo.


Scalia, Pilozzi e Spilabotte dimostrano la loro “renzianità” tutti i giorni in Parlamento, con rapporti politici quotidiani con Luca Lotti e Maria Elena Boschi. Per l’area di Francesco De Angelis la partita si fa dura. Chissà, se Massimo D’Alema e Pierluigi Bersani dovessero “chiamare”…