Primarie del centrodestra? “Apriti cielo”

L'apertura di Evangelista non è piaciuta al duo Abbatecola-Picano: non è "Mario Free". E la rottura Salera-Di Rollo potrebbe non essere lontana

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Le primarie per la scelta del candidato sindaco nel centrodestra stanno creando più di qualche malumore a Cassino. Le parole del consigliere Franco Evangelista non sono state gradite dai vertici locali del suo Partito. L’esponente dei Fratelli d’Italia di Sant’Angelo in Theodice, primo degli eletti del centrodestra alle scorse Comunali, aveva detto una cosa di una semplicità disarmante. Ma non è stata accolta in questo modo dagli alti esponenti del Partito.

“Spetta a noi la scelta del candidato sindaco, in quanto primo Partito della coalizione”, aveva esordito il consigliere. E fin qui, tutti d’accordo. E’ stato il passaggio successivo a far saltare dalla poltrona Gabriele Picano e Angela Abbatecola. “Nel caso in cui non dovesse esserci una sintesi condivisa, nessun problema nel fare le Primarie”. (Leggi qui: Indietro tutta o avanti mezza: a Cassino FdI apre alle primarie, forse).

Il dirigente regionale e la portavoce locale di FdI hanno letto questo passaggio come una “cessione” a Mario Abbruzzese. I suoi fedelissimi, del resto, ormai da mese insistono sulla necessità di celebrare le primarie.

Benedetto Leone ci mette il “carico civico”

Il primo ad intervenire in tal senso è stato il consigliere comunale Benedetto Leone, che, all’indomani delle dichiarazioni di Evangelista, commenta con orgoglio. “Mi fa piacere – dice – che con la nostra iniziativa abbiamo avviato un sano dibattito. Aperto non solo al centrodestra ma a tutte le forze civiche e politiche che non si riconoscono nell’attuale amministrazione. E che hanno detto la loro sull’opportunità di celebrare le primarie per scegliere il candidato da schierare contro il sindaco uscente.

L’ex vicesindaco di Carlo Maria D’Alessandro rispedisce al mittente il termine “ammucchiate” utilizzato dalla portavoce del circolo Fdi Angela Abbatecola. Spiega che è invece necessario aprire la coalizione di centrodestra ad altre realtà: “Adesso – dice Leone – il passo successivo da fare è quello di coinvolgere le realtà della società civile, di aprire il dibattito al di fuori dei Partiti. Se pensiamo di fare le Primarie solo nel nostro recinto – manda a dire in maniera neppure troppo implicita alla portavoce del circolo locale di Fratelli d’Italia Angela Abbatecola – sbagliamo in partenza. Noi dobbiamo coinvolgere tutti coloro che non si rivedono nell’amministrazione Salera.

Di Rollo inclusa? “Sì, ma faccia come Renatino”

Un fronte talmente ampio che possa comprendere anche l’attuale presidente del Consiglio Barbara Di Rollo? “Perché no!”. Lei è una iscritta al Pd ma Leone non esclude affatto l’ipotesi. Spiega che, ad oggi, non ci sono fatti che permettono di fare queste aperture. “Leggiamo dai giornali questo clima di freddezza con il sindaco. Ascoltiamo ricostruzioni, ma non c’è nulla che possa permettere un dialogo fin quando Di Rollo non decide di staccare definitivamente la spina.

“Se davvero non si trova più a suo agio in maggioranza, faccia come Renato De Sanctis. Che dopo aver siglato un patto al ballottaggio con il sindaco, ha progressivamente preso le distanze fino a diventare uno dei più fieri oppositori. Con gli accessi agli atti, le interrogazioni e i fatti concreti, non con le dichiarazioni fatte trapelare sulla stampa”. Questo spiega Leone.

Il Consiglio della verità e il voto della Presidente

Non è escluso che un primo segnale concreto di opposizione da parte di Barbara Di Rollo possa giungere però tra poche ore, Cioè nel corso del Consiglio comunale in programma mercoledì 12 luglio alle ore 18 in sala Di Biasio. Ben 16 i punti all’ordine del giorno. Oltre a sette interrogazioni e all’approvazione di alcuni regolamenti, l’Aula sarà chiamata ad esprimersi anche sul piano triennale delle opere pubbliche.

Non solo: ci saranno altri tre punti “caldi”. Ovvero l’approvazione dei debiti fuori bilancio. Un’astensione o un voto contrario della presidente del Consiglio Barbara Di Rollo segnerebbe la rottura definitiva. E a quel punto non più ricucibile con il sindaco e con il resto della maggioranza. Il clima, insomma, si fa rovente. Fuori e dentro l’Aula.