La discussione sul Bilancio del Comune di Frosinone. Che verrà approvato. Ma metterà in luce molti aspetti: sia della maggioranza che delle opposizioni. Ecco quali
Tra la fine del mese e l’inizio del prossimo la Giunta Mastrangeli porterà in Aula i documenti di Bilancio, consuntivo e previsionale. Per i quali chiederà l’approvazione al Consiglio Comunale. Un rinvio potrebbe arrivare per le richieste avanzate da Anci (l’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia) e Upi (l’Unione delle Province Italiane). Hanno chiesto al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi la proroga al 31 maggio per l’approvazione dei Bilanci di previsione per Comuni e Province.
La richiesta di rinvio si basa su tre elementi: incertezza delle risorse Fsc, gli effetti della rinegoziazione dei mutui, le difficoltà legate alla definizione della Tari di fronte all’incremento dei costi delle materie prime. La proroga, con buona probabilità potrebbe essere accolta.
Intanto a Frosinone maggioranza e opposizione si stanno preparando alla battaglia. Ma sarà veramente così?
Il Bilancio verrà approvato
L’approvazione di entrambi i documenti non è ovviamente in discussione. Perché, qualora così non fosse, l’amministrazione comunale verrebbe dichiara decaduta: lo dice l’articolo 141 del Testo Unico degli Enti Locali (Tuel), comma 1, lettera c. È chiaro quindi che sia il Bilancio consuntivo che il previsionale verranno approvati.
Con ogni probabilità, con i soli voti della maggioranza. E qui si apre l’aspetto politico. Nel corso delle due amministrazioni Ottaviani l’opposizione spesso non ha nemmeno provato a proporre delle correzioni. O ad inserire temi che potessero caratterizzare la sua visione della città, contrapposta alla visione del centrodestra al governo.
È possibile che si registri anche qualche benevola astensione dall’opposizione. E da qui verranno i primi segnali per il Sindaco Mastrangeli. Altrettanto arriveranno dai consiglieri di maggioranza: se saranno tutti silenti ed allineati, oppure se durante la rituale riunione di maggioranza pre consiglio punteranno i piedi e chiederanno delle “incentivazioni” a votare il Bilancio.
Coliche di stagione
Ad esempio, rivendicando l’attribuzione di qualche delega. Come quella alla celebrazione dei matrimoni è già particolarmente contesa tra due Consiglieri.
Al di la della narrazione, più di qualche Consigliere di maggioranza non è particolarmente entusiasta di come stanno andando le cose in questo primo anno di amministrazione. Il problema non è né politico né amministrativo, non riguarda la visione o i progetti del sindaco Riccardo Mastrangeli. Le coliche che periodicamente attraversano ogni amministrazione sono dovute alla parziale disponibilità di qualche assessore a risolvere problemi quando sollecitati. Perché il sospetto è che non si tratti di disponibilità ma di precisa volontà. E poi viene lamentata la scarsa attitudine di taluni ad essere presenti, quando invitati, nelle Commissioni consiliari.
Altri vorrebbero essere maggiormente coinvolti nella gestione amministrativa: in realtà si accontenterebbero d’un po’ di visibilità.
Ecco quindi che il rapporto tra Consiglieri di maggioranza e Giunta potrebbe richiedere qualche intervento di “aggiustamento“, più o meno indolore. E quale migliore occasione dell’approvazione del Bilancio per farlo? Anzi del primo Bilancio della gestione Mastrangeli.
Indicazioni dai fronti
Anche la vicenda della realizzazione (soprattutto dove) delle piste ciclabili non è stata ancora metabolizzata da tutti. E la polemica sollevata da Maurizio Scaccia di Forza Italia sulla potatura degli alberi in viale America Latina potrebbe avere qualche strascico ulteriore. Ecco quindi che da come si comporteranno e da quello che diranno sia in aula che fuori i suoi Consiglieri, il sindaco trarrà sicuramente utili indicazioni di carattere politico. E non solo.
Sarà particolarmente indicativo anche quello che faranno (e come lo faranno) i Consiglieri di opposizione. Se decideranno di cominciare a fare attività critica, di stimolo e sollecitazione alla Giunta Mastrangeli, in maniera coordinata ed unitaria. Oppure se ognuno andrà per conto proprio come accaduto fino ad ora, con l’effetto di risultare un’opposizione sufficientemente rumorosa ma praticamente impalpabile e poco percepita. Al di là delle pur apprezzabili dichiarazioni di intenti, circa un auspicato nuovo corso unitario che doveva essere ufficializzato con una conferenza stampa congiunta, nulla di concreto è stato fatto.
Su questo punto saranno indicativi gli emendamenti che verranno presentati dai consiglieri di minoranza. Quanti saranno, come verranno articolati, come verranno strutturati dal punto di vista formale, se saranno unitari, e su quali temi di interesse per la città.
La scappatoia della ‘non ammissibilità’
Segnali precisi arriveranno anche dalla linea che deciderà di seguire in Aula il sindaco Riccardo Mastrangeli. Va ricordato che questo è il suo primo Bilancio. E dovrà decidere se continuare a fare ricorso (come già faceva abitualmente il suo predecessore Nicola Ottaviani) al solito escamotage, certamente legittimo, della non ammissibilità dell’emendamento presentato. Che ha il vantaggio di eludere sempre il confronto dialettico in Aula con l’opposizione. Ma per contro delega la decisione politica alla struttura tecnica. Sarebbe un segnale di debolezza. Mentre i numeri in Consiglio comunale dicono esattamente in contrario.
Molto interessante sarà vedere se gli emendamenti al Bilancio verranno presentati anche da qualche Consigliere di maggioranza: logica e coerenza politica vogliono che siano solo emendamenti tecnici. Se invece dovessero avere dei contenuti particolari sarebbero delle evidenti “cambiali” o compromessi, tutti interni ai gruppi politici, da onorare da parte del sindaco.
In ogni caso. Una cosa è già assolutamente certa, in Aula ci sarà il confronto che avrà sicuri protagonisti il sindaco in carica ed il suo sfidante che l’ha portato al ballottaggio Domenico Marzi. Incroceranno le lame sui contenziosi legali, estremamente preoccupanti per la tenuta dei conti. E sulla vicenda dei debiti fuori bilancio, in attesa delle decisioni della Corte dei Conti che tanto hanno pesato sulle casse comunali. Su tutti, quelli per la realizzazione della Monti Lepini e sulla responsabilità di chi li ha generati. Amministrazione Marzi-Marini o Amministrazione Ottaviani?
Il rischio è che un discorso su questo aspetto faccia riportare indietro le lancette dell’orologio del dibattito. Paradossalmente, in una discussione come quella del Bilancio di previsione, cioè di come quanti e quali soldi verranno spesi per la città, si rischia di non essere proiettati sul futuro. Ma sul passato.