Dalla teoria del caos al caos non teorico su un territorio nel quale tra poco sarà il momento di fare i nomi per le candidature. In realtà come Latina, Aprilia e Terracina
Il battere delle ali di una farfalla in Brasile provoca un tornado in Texas? È questo il titolo della relazione presentata da Edward Norton Lorenz nel 1972 all’Associazione Americana per l’Avanzamento della Scienza a Washington, DC. È la base della moderna teoria del caos.
Allora se il sindaco di Latina Damiano Coletta l’estate scorsa avesse “convinto” gli avversari ad avversarlo meno, a battere le ali, oggi qui sarebbe tutto diverso. Invece quel battito d’ali non c’è stato e in Texas è tornata bonaccia.
La destra pontina è tornata al centro del confronto, come negli anni ’90; la sinistra a giocare di rimessa. Una destra certo non eguale a quella degli anni ’90 e successivi, con dentro il peso del governo nazionale non guidato da Silvio Berlusconi con il suo iperliberismo. Ma da Giorgia Meloni con la destra sociale e il ruolo economico dello Stato non marginale, insomma una destra dirigista.
La destra ed il caos
Quella destra che sta più nelle corde del modello pontino dove la “domanda statale” è tutto. Qui ci sono le industrie farmaceutiche come a Frosinone le automobili: solo che i farmaci li compra lo Stato e il sistema sanitario nazionale, le auto i privati. Si sta ricostruendo il legame di servizio che ha eguali sono nei decenni democristiani.
Allora se Damiano Coletta l’estate scorsa avesse “convinto” gli avversari ad avversarlo meno, a battere le ali…
Oggi il quadro politico ha come colore forte quello della Meloni e dei suoi, macchie di Forza Italia nel triangolo Fondi – Gaeta – Formia. Gli altri in cerca di farfalle che sbattendo le ali a catena creano un uragano che non c’è. Le liste dei Partiti delle Regionali, con le facilità e le difficoltà di ciascuno, nascondono dietro un problema: ma a primavera chi saranno i candidati sindaco? Hanno schierato a queste Regionali tutta la classe dirigente. E dopo?
E non si vota in zone marginali ma a Latina: 120 mila abitanti il capoluogo, ad Aprilia quasi 80.000 abitanti e la capitale industriale della provincia, a Terracina 40.000 la capitale turistica della provincia.
Chi si candida? La teoria del caos non ci aiuta, perché non sappiamo ancora chi sbatterà le ali. Per le Regionali c’è bonaccia.