I rifiuti? Alla fine ce li hanno messi nel… Sacco

La Regione Lazio il 20 luglio avvierà l'iter per la sopraelevazione dell'attuale discarica di Roccasecca. Come aveva profetizzato il sindaco. E tutti i suoi colleghi avevano capito. Ecco perché nessuno si muoveva.

Nessuno correva perché tutti avevano capito che non ce n’era bisogno. E che le urla a bordo pista del sindaco Giuseppe Sacco di Roccasecca erano solo fiato sprecato.

Nessuno correva ad individuare la nuova discarica provinciale dei rifiuti perché tutti i sindaci avevano capito che non sarebbe stata costruita. Anche se quella vecchia ormai è a ridosso dell’esaurimento degli spazi.

I fatti oggi gli hanno dato ragione. Sia a quelli che si sono risparmiati la fatica di andare a trovare un’area, scornarsi con i cittadini e con gli ambientalisti della domenica (perché sabato c’è la partita ed il resto della settimana lavoro). Hanno dato ragione pure al sindaco Sacco: lui gridava agli altri sindaci affinché si trovasse una soluzione tutti insieme per individuare il luogo in cui portare gli scarti che avanzano dopo averli lavorati nello stabilimento Saf. Invece gli altri stavano fermi così la discarica se la tiene lui.

Non ci sarà una nuova discarica, non ci sarà nemmeno un quinto invaso da scavare a Roccasecca e riempire lentamente di rifiuti, seppure in maniera professionale come fa da anni la società Mad.

Come aveva profetizzato il sindaco Sacco, come avevano capito tutti gli altri, ora non si scava: si ammucchia.

La Regione Lazio ha inviato agli interessati una comunicazione. Con cui convoca per il 20 luglio il tavolo nel quale dare il via libera al progetto di sopraelevazione degli attuali invasi.

 

Non è il risultato di una strategia. È peggio ancora. Quando si decide di non decidere e si rinvia fino all’ultimo secondo è sempre la soluzione peggiore e più disperata a farsi spazio.

Perché la Regione Lazio sapeva da mesi che la discarica provinciale era in via di esaurimento. Soprattutto sapeva che i tempi di chiusura erano in largo anticipo sulla tabella di marcia. Perché ci siamo fatti carico dell’immondizia di Roma. E quella non era nel conto.

Gli allarmi lanciati non sono stati ascoltati: da oltre un anno Mad sta avvertendo la Regione che con questi trend la discarica si sarebbe esaurita in fretta, perché era tarata sui volumi delle provincia di Frosinone e non su Roma.

Nessuno si è mosso. La Provincia ha chiesto ai Comuni se ci fosse un’area nella quale poter realizzare un nuovo impianto. Nessuno ha risposto. Peppe Sacco ha iniziato a strepitare per sollecitare le risposte. E tutti hanno iniziato a fischiettare e girarsi dall’altra parte.

A tutti era chiaro che senza un sito alternativo si sarebbe iniziato a sopraelevare in emergenza su quelli attuali. La riunione del 20 luglio ora lo conferma.

 

Per il sindaco di Roccasecca una doppia amarezza. Quella affidata sabato scorso ad una lettera ai colleghi sindaci. Nella quale, in sostanza, dice: Ora che c’è la rogna del conguaglio e dei soldi da pagare in più sulla bolletta vi siete mossi e state facendo un comitato per andare in Regione; ricordatevi però che non c’è solo il problema dei soldi ma c’è anche quello dell’Ambiente. Non vorrei pensare che siccome i soldi toccano tutti e l’ambiente è un problema solo del mio Comune, ve ne siete disinteressati proprio per questo.

 

Invece è proprio così. Nessuno correva perché tutti avevano capito che tutto era inutile.

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