L'inaugurazione del nuovo ostello. Che farà parte di una rete regionale. Ed il via all'ultimo tratto della Gaeta - Formia. Il segnale al Sud Pontino che la Regione ha realizzato tanto anche per lui
Le indiscrezioni sostengono da mesi che el campeon per contendere al centrosinistra la Regione Lazio nel dopo Zingaretti verrà dal Sud. E che il Golfo metterà in campo tutte le sue abbondanti riserve di preferenze. Che sia il deputato leghista Claudio Durigon da Latina o il senatore berlusconiano Claudio Fazzone il prossimo pretendente alla Regione, al Governatore titolare Nicola Zingaretti non fa differenza. In queste ore è andato nella tana del lupo: a Formia e Gaeta. Missione rigorosamente istituzionale (all’apparenza) che però ha ribadito un concetto: è il centrosinistra a poter mettere il cappello sui progetti che cambieranno il Golfo, è l’esecutivo Zingaretti ad avere finanziato il ritorno della ferrovia Formia – Gaeta che spezzerà l’isolamento dell’antica cittadella; è il centrosinistra ad avere finanziato il progetto del comune di Gaeta che ha preso un ex locale comunale chiuso da anni, un tempo adibito ad asilo nido, trasformandolo da oggi in un Ostello con vista mare sul Golfo di Gaeta in cui ospitare i giovani e avvicinarli alla cultura, all’arte del territorio del sud pontino e della provincia di Latina.
Sotto la pioggia
È stata la pioggia mancata per tutto l’inverno a fare da cornice al ritorno del Governatore: mancava su quell’area dai tempi in cui a Formia regnava il centrosinistra di Sandro Bartolomeo. Il temporale ha bagnato le sedie messe ad un metro di distanza nel piazzale, costretto tutti ad infilarsi sotto gli ombrelli per partecipare a questa visita organizzata dal Consorzio Industriale del Sud-Pontino e da Comune di Gaeta: due enti che parlano una lingua politica, quella di Forza Italia, diversa da quella del governatore e segretario Dem.
A fare gli onori di casa sono stati il presidente Salvatore Forte ed il sindaco Cosimino Mitrano. Ma nel piazzale bagnatissimo dell’ex stazione ferroviaria di Gaeta il regista di questo affollato bagno mediatico è stato lui, il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone. Troppo esperto per non avere studiato prima la scena, calibrato i suoi gesti e movimenti: il parlamentare di Fondi è giunto a Gaeta quasi per ultimo, con il volto coperto dalla mascherina d’ordinanza, in jeans a differenza di tanti politici locali e provinciali che avevano deciso di passare in tintoria prima di partecipare alla simbolica posa della prima pietra per il tratto finale della risorta ferrovia Formia-Gaeta.
“Il completamento di questa linea ferroviaria è indispensabile per lo sviluppo del territorio sud pontino. Gli spostamenti delle persone devono essere sempre più veloci, comodi e sicuri. Il prossimo passo – ha dichiarato il Presidente della Regione Lazio – sarà quello di utilizzare questa infrastruttura come volano per i progetti, già allo studio, di interconnessione con la rete ferroviaria nazionale, così da rendere possibili sempre maggiori spostamenti di persone e merci su ferro“.
Al territorio basta già la prospettiva di poter andare, entro i prossimi due anni, al mare di Serapo in treno. E di poter percorrere finalmente una strada regionale Flacca sgravata dal traffico su gomma, grazie alla nuova metropolitana del Golfo. (leggi qui Formia-Gaeta in treno: via ai lavori. Zingaretti posa la prima pietra).
Importunato dopo il Quirinale
Il presidente del consorzio industriale Salvatore Forte racconta che appena eletto pensò di essere finito al timone dell’ente giusto ma “nel momento sbagliato: la Cassa del Mezzogiorno non c’era più, le altre istituzioni che al suo posto avrebbero potuto finanziarmi non mi ascoltavano”.
Se i gaetani potranno andare nuovamente a Gaeta in treno e viceversa, uno dei meriti può essere attribuito… ad una passeggiata al mare. Settembre 2019, il governatore era a Gaeta come tanti turisti, in compagnia della sua signora dopo le fatiche quirinalizie per la nascita del governo giallorosso. Rivela ora il presidente Salvatore Forte che (probabilmente su imbeccata del senatore Fazzone) si riversò sul lungomare di Serapo e cominciò a squadrare metro per metro tutta la spiaggia. Fino ad individuare Nicola Zingaretti tra i tanti villeggianti.
”Io la importunai – ha rivelato il presidente del Consorzio industriale rivolgendosi a Zingaretti – Non chiesi neanche scusa a sua moglie e, fermandoli, li bloccai e cominciai a parlare al presidente della Littorina e di quanto fosse indispensabile per il rilancio di questo territorio. Dissi che stavamo per avviare le procedure di gara europea. Ricordo il suo garbo presidente e l’attento silenzio di sua moglie nell’ascoltarmi… malgrado la circostanza”.
Fu un incontro che rivelò decisivo.
Il territorio riparte in treno
Forse è un segno del destino. Il comune denominatore lo coglie proprio Nicola Zingaretti: il sud del Lazio si rimette in movimento grazie ai binari. Nel suo intervento spiega che la riattivazione della Littorina di Gaeta e Formia fa il paio con la nascita della fermata Tav a Cassino (“domenica come non potrò non andare?”). Ed evidenzia che tutto questo è in grado di diventare un volano per lo sviluppo dell’intero comprensorio meridionale del sistema Lazio.
Un elemento innovativo nel sistema della mobilità ma anche di supporto, in un prossimo futuro, per il porto commerciale di Gaeta.
Ma se il treno potrà di nuovo rendere un unicum le due principali città del Golfo il merito è di un altro personaggio fondamentale della squadra Zingarettiana: “Il presidente – ha concluso Salvatore Forte – mi disse testualmente “Verrò con piacere, lo ricordi ad Albino’. Confesso, in quel momento non sapevo chi fosse ‘Albino’. Poi naturalmente il giorno dopo capii l’importanza del contatto a cui mi aveva affidato: se siamo qui oggi è anche per le innegabili capacità del suo Capo di Gabinetto Albino Ruberti”.
Intorno ci sono tutti i principali dirigenti Dem del territorio. Il Segretario Nazionale li cita chiamandoli per nome: da “Claudio” Moscardelli (segretario provinciale ) a “Salvatore” (il consigliere regionale La Penna); da “Sandro” (l’ex sindaco di Formia Bartolomeo) a ”Giorgio” (il direttore tecnico del Parco regionale dei Monti Aurunci De Marchis) passando al giovanissimo “Gennaro” il neo presidente Ciaramella dell’assemblea del Pd formiano.
All’ex consultorio
Mentre tra le nuvole faceva capolinea un sole sempre più caldo ed estivo Nicola Zingaretti ha raggiunto via Amalfi. Lì dove un tempo, alle spalle dell’istituto nautico Caboto ed a fianco dell’ex vetreria Avir, c’era la sede del Consultorio Familiare del Comune.
Qui il governatore, accolto da un polemico flash mob della Lega, ha inaugurato l’Ostello del Golfo: si tratta di 25 posti letto ricavati dall’Ipab della Santissima Annunziata.
“Abbiamo trasformato un luogo abbandonato in un luogo vivo – ha detto Nicola Zingaretti – un incubatore di cultura e bellezza. Un ex locale comunale chiuso da anni, un tempo adibito ad asilo nido, si trasforma in un Ostello vista mare sul Golfo di Gaeta in cui ospitare i giovani. E avvicinarli alla cultura, all’arte del territorio del sud pontino e della provincia di Latina. L’obiettivo è anche quello di trasformare questa nuova struttura in un polo attrattore di flussi turistici, di famiglie e visitatori interessati a conoscere le bellezze di questa zona della regione“.
Itinerario Giovani
La creazione dell’Ostello di Gaeta si inserisce nel più ampio progetto “Itinerario giovani” che è stato avviato con l’esperienza pilota di Santa Severa nel 2018. In quel caso il Castello è stato riqualificato grazie all’allestimento del complesso museale ed alla creazione di una struttura ricettiva a prezzi contenuti.
Grazie ad un investimento di 5,65 milioni di euro la Regione Lazio farà rivivere oltre 18 spazi pubblici ad oggi chiusi. Nasceranno 9 ostelli e 9 siti di animazione culturale per stimolare la creatività e l’aggregazione giovanile. A gestire la realizzazione dei progetti saranno under 35 con il compito di creare realtà multifunzionali.
In questi anni la Regione Lazio, attraverso una politica di investimenti, ha sviluppato una sorta di rete degli ostelli e siti di animazione culturale radicata su tutto il territorio.
Dove nasceranno
Nella provincia di Viterbo aprirà l’Ostello Farnese a Caprarola presso le ex scuderie di Palazzo Farnese, lungo la via Francigena.
Casale Poderenovo, costruito negli anni ’50, si trova all’interno della Riserva Naturale Monte Rufeno: verranno inaugurati anche programmi per campi scuola.
In provincia di Frosinone nasceranno l’Ostello di San Lorenzo presso il complesso monumentale del Convento di San Lorenzo, fondato dai frati Minori Cappuccini nel 1560. E quello di Trevi nel Lazio all’interno del complesso edilizio Colle Mordani. Nascerà un ostello che prevede anche corsi di formazione, percorsi naturalistici e promozione dei prodotti dell’eno-gastronomia locale.
In provincia di Latina ecco Villa Iaccarini nel Parco dei Monti Aurunci, nel Comune di Itri: sarà un eco-ostello dove svolgere attività culturali, ricreative, sportive, ambientali, artigianali. A Bassiano si dormirà in una ex caserma e le giornate trascorreranno tra corsi di canoa sul fiume Cavata. Sul lago di Paola sarà possibile praticare parapendio, momenti di teatro e musica.
Nella provincia di Rieti, infine, sorgerà l’Ostello di Configni nella piazza centrale dell’omonimo borgo e quello del Cammino di Francesco, nel centro storico di Rivodutri, all’interno di un ex asilo, oggi non più utilizzato, che sarà dedicato in particolare ai camminatori.
Ogni progetto riceverà un finanziamento che coprirà per il 50% i lavori di ristrutturazione e allestimento e per il 50% le attività di promozione nella fase di lancio. I Comuni che ospiteranno progetti dedicati alla creatività e all’aggregazione giovanile sono: Cassino (Frosinone), Roccasecca dei Volsci – Prossedi – Maenza (Latina). La Riserva naturale regionale Nazzano Tevere – Farfa (Rieti), il Parco naturale Bracciano-Martignano (Roma), Zagarolo (Roma), Bagnoregio e Ronciglione (Viterbo).