Il presidente della Regione Lazio sarà nel Palazzo della Provincia. Riparte ora la macchina organizzativa degli Stati generali. Per coinvolgere tutte le categorie. In un documento preliminare sul quale poi lavorare per i prossimi mesi. Generando proposte di legge, emendamenti ed iniziative politiche. Per il territorio
Vuole esserci. Il governatore della Regione Lazio Francesco Rocca vuole essere a Frosinone il giorno in cui nel Palazzo della Provincia verranno riunite tutte le categorie produttive del territorio, i sindacati, la politica. Vuole ascoltare con le sue orecchie le voci chiamate a raccolta dal presidente Luca Di Stefano. Lo ha detto con chiarezza l’altro giorno da New York mentre era impegnato nella missione che ha vinto anche Giorgia Meloni all’Onu. E lo ha ribadito questa mattina con una telefonata al presidente della provincia di Frosinone.
Ora sarà necessario sincronizzare le agende. È per questo che verrà rinviata la riunione degli Stati generali prevista per giovedì 28 settembre. Verrà spostata in avanti di circa un mese: si terrà a novembre. La data precisa è questione di ore.
Riposizionamento
Che ci fosse questa concreta possibilità di avere direttamente il governatore era evidente già da una decina di giorni. Da allora infatti si è fermata la macchina organizzativa: stoppando inviti, contatti preliminari, convocazioni in attesa di avere la conferma arrivata questa mattina; per questo moltissimi non avevano ancora ricevuto la convocazione. Ora la macchina ripartirà: con un altro obiettivo prioritario.
È quello di mettere a punto il documento preliminare da portare il giorno in cui Francesco Rocca sarà a Frosinone. Nella visione del presidente Luca Di Stefano, la riunione di novembre deve essere una specie di ‘sessione introduttiva‘ agli Stati Generali veri e propri. Perché?
Perché occorrono dati, cifre, analisi. Ogni organizzazione ed ogni sindacato le possiede. Ma delineano un punto di vista. Luca Di Stefano vorrebbe che quelle singole opinioni confluissero in un testo sul quale poi lavorare con calma nei prossimi mesi tracciando un percorso politico ed amministrativo sul quale far riflettere tutta la Provincia, la Regione Lazio, gli organi del Governo che sono interessati alla crescita del territorio del Lazio Sud.
Dalle prossime ore partiranno quindi le mail in cui coinvolgere tutte le categorie produttive, i sindacati, le forze sociali, il volontariato. Tutti – ha detto il presidente – devono contribuire.
Due fasi
Ci sarà quindi una prima fase che culminerà a novembre quando verrà tracciata la situazione, indicate le criticità e le possibile vie per superarle. Come? Sollecitando politiche regionali e nazionali calibrate sui problemi evidenziati da Frosinone. Ed anche con proposte di emendamenti alle leggi regionali e nazionali attualmente in vigore.
Tanto per fare un esempio: nelle mail già fatte pervenire alla Provincia c’è un’organizzazione che ha messo in luce una serie di lacune nella norma sulla Qualità dell’Aria. E quelle lacune rendono difficile il lavoro degli uffici ed anche delle aziende. Occorrerebbe un chiarimento o un ritocco alla normativa messa a punto dal Movimento 5 Stelle con il Pd nell’ultima fase della legislatura Zingaretti. Altri hanno fatto notare la necessità di rifinanziare la norma sulla Fiscalità di Vantaggio. Altri concordano ma chiedono di agganciarla ad un incremento della qualità dei nuovi posti di lavoro. Tutti chiedono di rivedere le Zes. (Leggi qui: “A Porte Aperte” con… la non-politica industriale).
L’idea di Luca Di Stefano è quindi rimettere in moto la macchina organizzativa, coinvolgere tutti, giungere ad un documento di sintesi in cui vengano tracciate le linee guida. Illustrarlo a novembre e lì dare il via alla Seconda Fase.
La fase due
A quel punto, insieme alla Regione, varare un ‘pensatoio’ che approfondisca quei temi nel giro di alcuni mesi e su ciascuno produca una proposta di legge, di emendamento, una sollecitazione di natura politica con cui rilanciare il territorio.
Il principio è quello del coinvolgimento a 360 gradi. E della scossa da dare ad una Provincia che rischia di essere meno attrattiva se non saprà snellire le sue procedure ma nel pieno rispetto della legge, abbreviare i tempi tra idea e realizzazione, mettere a disposizione dei Comuni quell’apparato tecnico che sta mancando per il pieno sfruttamento del Pnrr e che mancò già in occasione dei Piani Prusst.
Tutti elementi da iniziare a valutare adesso. Per esporli alla Regione. E rilanciare Frosinone ed il sud Lazio.