Un tubo della fogna blocca l’elezione di Fabio Forte a Montecitorio: udienza il 30 marzo

Colpo di scena nella vicenda dell'elezione di Fabio Forte a Montecitorio. Sono sparite le schede. Il presidente del tribunale di Tivoli: "Ridotte in poltiglia da un'infiltrazione d'acqua”. I numeri a dicembre erano stati già verificati. E dovevano aprirgli le porte ella Camera. La Giunta per le Elezioni decide di andare avanti. Udienza pubblica il 30 marzo. Tutto è ancora possibile

L’elezione di Fabio Forte a Montecitorio rischia di saltare. Tutta colpa di un tubo della fogna. Si è rotto. L’acqua ha bagnato le schede che dovevano essere sottoposte ad un’ulteriore verifica: riducendole ad “una poltiglia inconsultabile, eliminata poi per ragioni di sicurezza e igiene” ha scritto il presidente del Tribunale di Tivoli. Niente schede, niente seggio. L’ex sindaco di Arpino ed ex consigliere provinciale di Frosinone rischia di vedere sfumare in maniera definitiva la sua elezione alla Camera dei Deputati.

Il tubo rotto

Roberto Giachetti

I conti erano già stati fatti. E parlano chiaro. C’è stato un errore nel conteggio dei voti. Che ha innescato un effetto a catena: al termine del quale il deputato Sebastiano Cubeddu (M5S) deve cedergli il seggio nella Circoscrizione Lazio I. Tutto verificato e verbalizzato dalla Giunta per le Elezioni presieduta dall’onorevole Roberto Giachetti

Il Gruppo del Movimento 5 Stelle ha però chiesto ed ottenuto un riconteggio ‘a campionecon cui fare la verifica incrociata. In pratica: fino ad ora sono state controllate solo le schede bianche e nulle, trovando un bel po’ di voti validi, i grillini chiedono di ricontrollare la sezione nell’insieme, tenendo conto anche dei voti espressi. Insomma, un riconteggio del riconteggio anche se in maniera del tutto parziale.

E qui è successo l’imponderabile. Il giudice Stefano Carmine De Michele presidente del Tribunale di Tivoli ha inviato una lettera a Montecitorio comunicando che non è in grado di trasmettere alla Giunta per le Elezioni le schede richieste per il riconteggio.Con riferimento alla richiesta in oggetto – scrive il magistrato – dopo aver disposto tutte le necessarie verifiche, mi duole non poter mettere a disposizione il relativo materiale”.

Come mai? Spiega il giudice che “le buste qui affluite erano state sì opportunamente ricoverate in un locale chiuso, ma una copiosa perdita di acqua verificatasi nell’aprile 2019 ha reso il relativo materiale cartaceo una poltiglia inconsultabile, che è stata eliminata per ragioni di sicurezza e igiene”.

Impossibile contare

Barbara Saltamartini

In pratica non è possibile fare la verifica. La Giunta delle Elezioni a Montecitorio rischia di non poter assegnare il collegio uninominale di Guidonia. E di dover lasciare tutto com’è: Sebastiano Cubeddu in Parlamento, Fabio Forte a casa.

Il riconteggio già fatto a dicembre 2019 ha permesso di scoprire che c’erano 432 nuovi voti validi ai candidati e alle liste nella circoscrizione Lazio I. Ma non erano stati assegnati. Per errore degli scrutatori erano stati considerati come voti non validi. Dopo il riconteggio, il numero delle schede bianche è sceso da 2.151 a 2.075; il numero delle schede nulle è passato da 2.773 a 2.440.

Quei 432 voti hanno innescato un effetto domino che parte da Guidonia ed arriva fino alla provincia di Frosinone

Infatti 95 nuovi voti validi sono stati riconosciuti al deputato eletto Sebastiano Cubeddu che è salito così ad un totale di 55.467 voti. Però alla sua avversaria Barbara Saltamartini la stessa Giunta ha riconosciuto altri 238 dei nuovi voti accertati.

In questo modo il totale dei voti assegnati alla deputata è salito a 55.582Scavalcando il risultato ottenuto da Cubeddu. Prima della nuova conta c’era una differenza di 17 voti tra i due, la verifica ha ribaltato la situazione dando 115 voti di vantaggio all’esponente della Lega. Era lei ad avere vinto le elezioni in quel Collegio e non il candidato grillino.

Claudio Durigon con il senatore Gianfranco Rufa. Foto © Stefano Carofei / Imagoeconomica

Cosa c’entra tutto questo con Fabio Forte e perché gli spalancherebbe le porte di Montecitorio? Barbara Saltamartini doveva essere proclamata eletta nel collegio Uninominale 12 – Lazio 1 al posto del grillino Cubeddu. Liberando così il seggio nel quale è risultata eletta: il Plurinominale Lazio 1; al suo posto entra Claudio Durigon, il già sottosegretario che ha elaborato la legge su Quota 100. A sua volta, Durigon lascia libero il seggio nel quale è stato finora considerato eletto: Plurinominale Lazio 2 – Frosinone Latina. Al suo posto entrerebbe Fabio Forte.

Udienza il 30 marzo

Che succede a questo punto? Non c’è un precedente. Il presidente Roberto Giachetti ha sottolineato che il lavoro di verifica sulle schede bianche e nulle è stato fatto. E si è arrivati ad un dato.

A questo punto compete al relatore avanzare le sue richieste: convalida o contestazione dell’elezione.

Il rappresentante della Lega (che guadagnerebbe un deputato se si andasse avanti) Cristian Invernizzi “nel considerare molto grave quanto accaduto al tribunale di Tivoli, ritiene che, nell’impossibilità di dare corso al seguito dell’istruttoria ci si debba attenere alle risultanze del lavoro di revisione delle schede bianche, nulle e contestate”.

Parere opposto per il Movimento 5 Stelle (che perderebbe un deputato): Martina Parisse ha sostenuto che l’unico dato certo è il vantaggio di Cubeddu ed il resto dell’istruttoria, così com’è ora, è incompleto “per l’impossibilità di acquisire tutti i documenti elettorali indispensabili per la conclusione dell’istruttoria stessa”.

Una via di mezzo la propone Felice Maurizio D’Ettorre (Forza Italia): propone di andare avanti, perché si andrebbe ad una seduta pubblica nella qualeciascuna delle parti può evidenziare in maniera compiuta il proprio punto di vista. Una strada che condivide Martina Nardi (Pd) sostenendo che “Conviene dare, nel merito, un esito compiuto al procedimento in Giunta mediante l’udienza pubblica

Si andrà avanti. Roberto Giachetti ha fissato al 30 marzo alle (ore 10.30) la seduta pubblica relativa alla contestazione dell’elezione dell’on. Cubeddu.

L’elezione di Fabio Forte a Montecitorio passa da lì