Un’altra commissione speciale per la Regione Lazio

Tutti insieme in modo collaborativo. Per affrontare il tema della realizzazione del Pnrr. All'unanimità è stato votato un ordine del giorno che prevede l'istituzione di una commissione speciale. L'Aula chiede massima trasparenza e condivisione.

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

L’occasione l’ha fornita la discussione nel corso del Consiglio regionale straordinario richiesto dall’opposizione. È la seduta che è stata convocata per affrontare il tema dello “Stato di attuazione e prospettive del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) nella Regione Lazio“. Chi si aspettava uno scontro all’ultimo sangue si è dovuto ricredere: niente sciabola, solo fioretto tra maggioranza ed opposizione.

Eppure i presupposti per un assalto frontale c’erano tutti. Perché alla guida del Lazio ora c’è un’amministrazione di centrodestra e pure a Palazzo Chigi sventola la bandiera di Fratelli d’Italia. E quelli che il Pnrr giuravano che non servisse, ora ci stanno aggrappati come un naufrago all’unica boa in mezzo all’oceano.

Gli osservatori parlano di “dibattito particolarmente collaborativo tra centro destra e centro sinistra”.

L’altra chiave di lettura

Mario Ciarla (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

Al di là della valenza del tema trattato: il Pnrr ha dato, in finale dei lavori nell’Aula della regione, una ulteriore chiava di lettura, circa lo spirito di grande collaborazione manifestato tra tutte le forze politiche.

Il tema è stato introdotto dal Consigliere Mario Ciarla del Pd. A nome della intera opposizione ha spiegato il perché della richiesta formulata al Presidente d’aula Antonello Aurigemma per la convocazione del consiglio straordinario. È stato richiesto “perché siamo fortemente preoccupati che un’occasione straordinaria come quella della realizzazione del Piano di ripresa e resilienza possa essere sprecata o almeno colta solo in parte”.

Dopo gli interventi di opposizione e maggioranza la prima parte del Consiglio si è conclusa con l’intervento del presidente della Regione Francesco Rocca. Che si è detto “piacevolmente sorpreso dai toni del dibattito. Favorisce un ritorno della centralità dell’Aula consiliare”. Sul Pnrr il Governatore dice che “ci sono delle difficoltà ma la Regione è in linea, ad oggi, con gli obiettivi di attuazione del Piano“.

Il dibattito poi è stato sospeso per consentire la presentazione di un documento: un Ordine del Giorno, condiviso tra tutte le forze politiche ed i Gruppi consiliari presenti in Consiglio.

Voto unanime

Francesco Rocca e Antonello Aurigemma (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

È stato votato all’unanimità. Quell’Ordine del Giorno impegna il Consiglio Regionale del Lazio ad istituire una commissione speciale sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ed impegna la Giunta “a garantire, in ogni circostanza, relazioni con il Consiglio regionale  improntate alla massima trasparenza, alla massima condivisione e alla chiarezza su spesa, iter di attuazione e proposte di revisione del Piano“, informando tempestivamente su motivazioni ed effetti di eventuali cambiamenti. Tradotto?

È il tema che aveva innescato le prime scintille tra Aula e Giunta nelle settimane scorse: al punto che il presidente del Consiglio regionale Antonello Aurigemma aveva preso carta e penna, scrivendo a Francesco Rocca. Dicendo che il Consiglio non voleva essere ostaggio della Giunta. Secondo una chiave di lettura era il segnale del braccio di ferro in atto tra il cerchio romano di FdI ed il Governatore. Rocca ha subito stemperato: “Voci surreali” (Leggi qui: Il braccio di ferro tra Rocca e Fdi, nessuno vuole essere Yes Man).

Il documento impegna il Presidente della Giunta regionale a riferire ogni sei mesi in Consiglio regionale circa lo stato di attuazione del Piano nel Lazio e rafforzare la relazione con tutti i comuni del Lazio e tutti i soggetti attuatori nell’espletamento del dispositivo del Piano e delle sue revisioni.

La Commissione speciale

Il Consiglio regionale, grazie a questo ordine del giorno, nelle prossime settimane provvederà ad istituire una ulteriore commissione speciale. Che avrà, ovviamente, un Presidente ed una Segreteria, con annesso personale.

Nella Terza, come nella Seconda così come nella Prima Repubblica, una Commissione speciale aiuta sempre a far passare, o comunque a mitigare, qualche mal di pancia politico latente. Malumori che al di là delle “voci surreali” di Francesco Rocca oggettivamente esistono in Regione Lazio come dimostrano chiaramente i cambi di gruppo consiliare già fatti e quelli in itinere. Angelo Tripodi è uscito dalla Lega, Giuseppe Cangemi sta alla finestra della Lega ed osserva lo scenario, Enrico Tiero nei giorni scorsi ha mandato un chiaro segnale a Fratelli d’Italia: il rifiuti di dargli un assessorato nonostante i suoi 15mila voti per assegnarlo alla candidata arrivata alle sue spalle con 6mila voti in meno non lo ha digerito. (Leggi qui: Forza Italia raddoppia: dopo Tripodi anche Tiero?).

Con la prossima sul Pnrr le commissioni speciali in Consiglio regionale in totale saranno cinque. Avranno competenze su Giubileo 2025; Expo 2030 e grandi eventi; Semplificazione amministrativa; Piani di zona per l’edilizia economica e popolare:; più il Comitato per il monitoraggio dell’attuazione delle leggi e la valutazione degli effetti delle politiche regionali.