Welcome to Italy, i numeri dell’accoglienza in Ciociaria

I migranti in fuga da crisi umanitarie è un argomento politico ricorrente. Soprattutto in campagna elettorale. Le cifre del Sistema di accoglienza e integrazione (SAI). Il lazio è in settima posizione. I 10 Comuni ciociari coinvolti

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Un grimaldello per scardinare, una clava per colpire, un mantice per soffiare sul fuoco: paragonatelo a quello che volete ma il problema dei migranti in fuga da fame, miseria e guerre è un tema che ad ogni campagna elettorale viene utilizzato come argomento di confronto e scontro. E si può assolutamente essere certi che verrà agitato ancora una volta in occasione delle prossime elezioni Europee.

Proviamo allora a capire, numeri oggettivi alla mano, come stanno realmente le cose in termini di accoglienza e integrazione nei Comuni. Anche in provincia di Frosinone.

Il sistema dell’accoglienza

Il barcone di migranti affondato al largo della Grecia (Foto: Guardia Costiera greca © Imagoeconomica)

ll Sistema di accoglienza e integrazione SAI è costituito dalla rete degli enti locali. Per la realizzazione dei progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo.

A livello territoriale gli enti locali, con il supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di accoglienza integrata. Cioè? Oltre ad assicurare servizi di vitto e alloggio, prevedono in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.

Il Sistema di accoglienza e integrazione rappresenta quindi un modello di governance centrato sulla relazione tra Ministero dell’Interno ed Enti locali. Funziona? Riscuote apprezzamento anche in Europa per la sua portata innovativa.

 Le caratteristiche principali del SAI sono: il carattere pubblico sia delle risorse messe a disposizione e sia degli enti politicamente responsabili dell’accoglienza. E poi la volontarietà degli enti locali nella partecipazione alla rete dei progetti di accoglienza. Il decentramento degli interventi di accoglienza integrata.

Il rapporto Sai

Foto Malavolta © Imagoeconomica

Nella sede Anci di Roma è stato presentato questa settimana il nuovo Rapporto SAI. C’erano i Comuni componenti la Commissione Immigrazione e Politiche per l’integrazione, il Capo Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del Ministero dell’interno e in collegamento da remoto le operatrici e gli operatori della Rete SAI.

Dal Rapporto SAI emerge che nel corso del 2022 sono state 53.222 (+ 25,3% rispetto al 2021) le persone accolte nei progetti SAI. 

Il 76,0% è stato accolto nei progetti per accoglienza ordinaria; significa 40.481 persone. Sono il 20,4% in più rispetto al 2021.

Il 22,4% è stato accolto nei progetti per minori stranieri non accompagnati; sono 11.910 ragazzini con meno di diciotto anni, caricati da soli sui barconi senza un familiare che li accompagnasse; affidati al destino con la speranza di riuscire ad avere una vita. Sono cresciuti del 47,5% rispetto al 2021.

C’ infine un 1,6% (831 persone) aiutate nei progetti per persone con esigenze di carattere sanitario e disagio mentale. Sono cresciuti del 9,5% rispetto al 2021.

Nel 2022 le fasce d’età maggiormente rappresentate sono quelle che vanno dai 18 ai 25 anni (30,8%) e quella dai 26 ai 40 anni (32,2%). La somma di queste due fasce di età raccoglie quasi i due terzi degli accolti. Ma rispetto agli anni precedenti si rileva un aumento dei minori appartenenti alla fascia di età più giovane (0-17) che sono giunti a rappresentare il 28,8% degli accolti. In termini assoluti sono 15.331 minori: indicano la crescita del numero di nuclei familiari accolti nella Rete.

Da dove vengono e chi sono

Foto © DepositPhotos.com

I  beneficiari accolti nel 2022 provengono da 110 Paesi, in prevalenza africani e asiatici. Le 10 nazionalità più rappresentate sono Nigeria, Bangladesh, Afghanistan, Pakistan, Ucraina, Egitto, Tunisia, Mali, Somalia e Gambia.

Nel 2022 si registra altresì un incremento delle presenze femminili (23,6% degli accolti), a conferma del trend di costante crescita degli ultimi anni. La popolazione femminile dei SAI proviene soprattutto da Nigeria (30,0%), Ucraina (20,06%) e Afghanistan (14,6).

I progetti SAI nel 2022 sono presenti in 104 Province (su 107) e in tutte le Regioni d’Italia. Sono 804 gli Enti Locali titolari di progetto, di cui 709 Comuni, 16 Province o Città metropolitane, 30 Unioni di Comuni e comunità montane, 49 altri Enti (Ambiti o distretti territoriali e sociali, Associazioni o Consorzi intercomunali, Società della salute).

 Sono 1.378 i Comuni direttamente coinvolti dal sistema (ovvero circa il 17% dei Comuni italiani) in quanto titolari di progetto e/o sede di struttura SAI. Il dato sale a 1.999 se si considerano i Comuni interessati dalla rete SAI a vario titolo (in quanto titolari di progetto, sede di struttura o perché facenti parte di un’aggregazione). Il 54,4% sono piccoli Comuni, sotto i 5.000 abitanti (1.087 su 1.999). Tutte le città metropolitane e le città capoluogo di regione sono titolari di progettualità SAI, nucleo storico del sistema di accoglienza.

A livello regionale

Foto: Carlo Lannutti © Imagoeconomica

Come nel 2021, anche nel 2022 la Sicilia si conferma la Regione con il numero di posti maggiore rispetto a tutte le altre realtà regionali. Presenta da sola il 15,8% di tutti i posti complessivi a livello nazionale, con un totale di 7.053 posti, quasi 1500 in più rispetto ai 5.514 del 2021.

A seguire, considerando le percentuali in ordine di capienza, troviamo la regione Campania (con un totale di 4.896 posti che rappresentano l’11% del totale dei delle disponibilità). C’è poi la Puglia (9,8%), la Calabria (9%), l’Emilia Romagna (8,7%), la Lombardia (8,5%). Al settimo posto troviamo il Lazio (7,5%) seguito dal Piemonte (5,9%).

In tutte le altre regioni sono presenti posti che, in termini percentuali, si attestano con valori sotto al 5%. Fra le regioni con il numero minore di posti in accoglienza nella Rete SAI ci sono Valle d’Aosta (0,1%), Friuli – Venezia Giulia (0,7%), Trentino – Alto Adige (0.6%) e Sardegna (0,9%), tutte con meno dell’uno percento del totale complessivo di posti. 

In totale nel Lazio sono state 3362 le persone ospitate, il 7,5% del totale nazionale,  nei 39 centri di accoglienza della Rete. Che hanno gestito 44 progetti di accoglienza e rappresentano il 4,7% del totale in Italia. Di questi, 8 strutture sono in provincia di Roma, 6 in quella di Viterbo. 5 in provincia di Rieti, 10 in quella di Latina e infine ancora 10 in Ciociaria.

LA RETE SAI IN CIOCIARIA

In Ciociaria sono 10 i Comuni coinvolti nella rete SAI che hanno offerto accoglienza e recupero a 367 persone. Con questa distribuzione.

| Città               | Accolti |
|---------------------|---------|
| Aquino              | 50    |
| Arce                | 50    |
| Cassino             | 55    |
| Ceccano             | 65    |
| Esperia             | 20    |
| Ferentino           | 58    |
| Frosinone           | 49    |
| Ripi                | 20    |
| S. Giovanni Inc.    | 20    |
| Sora                | 55    |