I clamorosi risultati del sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera. Crescono Movimento Cinque Stelle e Fratelli d’Italia. Democrat logorati dall’alleanza con i pentastellati: il segretario deve guardarsi le spalle. Boom degli indecisi: sono 22 milioni.
La Lega di Matteo Salvini si mantiene in testa ma è al 24% e in discesa (-0,3%). Lo rivela il recente sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera. Ma se il Capitano deve preoccuparsi molto per il sistematico calo dei consensi, il segretario nazionale del Pd deve decidersi ad affrontare la situazione una volta per tutte, perché il quadro è davvero molto preoccupante letto nel suo complesso. Peggio della Lega fa infatti il Partito Democratico di Nicola Zingaretti che perde lo 0,8% e scende al 20,4%. Il distacco tra il Partito di Salvini e i Dem secondo questi sondaggisi accentua dunque.
Ma non è l’unica brutta notizia per il Nazareno. Il Movimento 5 Stelle di Vito Crimi, infatti, vola: cresce fino al 18% con un guadagno di +1,3% rispetto alla precedente rilevazione dei sondaggi Ipsos. E si avvicina al Pd. Segue Giorgia Meloni vede stabile Fratelli d’Italia con il 16,3% (+ 0,1%).
Forza Italia di Silvio Berlusconi viene rilevata al 7,2% (-0,2%). Tra le forze minori, secondo quanto riporta il Corsera, si registra un aumento di Azione di Calenda che passa dal 2,2% al 2,8% e di Sinistra italiana-Articolo1 che passa da 1,8% al 2,3%.
Nel complesso il sondaggio vede i tre partiti del centrodestra al 47,5% mentre le forze della maggioranza sono al 43,6%. In un mese si riduce il vantaggio delle forze dell’opposizione su quelle della maggioranza da 5,2% a 3,9%. Va sottolineata l’area grigia dell’astensione e dell’indecisione molto ampia al 43,7%, un dato elevatissimo corrispondente a circa 22 milioni di elettori.
Una quota così ampia di indecisione e astensione vuol dire che in tanti non si riconoscono nell’attuale offerta politica. Ma il significato politico di questo sondaggio è rilevante. Il Pd sta arretrando in modo preoccupante, mentre i Cinque Stelle hanno ripreso a crescere. Vuol dire che l’alleanza sta logorando i Democrat, che non riescono a imporre il loro programma e che restano schiacciati e prigionieri sulle posizioni pentastellate. La conferma che continuando in questo modo il Pd andrà a sbattere.
Nicola Zingaretti deve cominciare a guardarsi le spalle anche all’interno. Perché è evidente che in questo modo il Partito non va da nessuna parte. L’aumento dei Cinque Stelle significa che una parte del Paese si riconosce nelle posizioni del Movimento per quanto riguarda anche le politiche economiche: zero investimenti, niente fondi europei, redditi di cittadinanza vari e decrescita infelice. Ne va preso atto.
Per il resto, il centrodestra è maggioranza, ma non assoluta. Con Giorgia Meloni che si riduce la forbice con Matteo Salvini. La Lega paga anche le massicce adesioni di ex di Forza Italia. Evidentemente incompatibili con il dna del partito di Salvini.
Resta l’enorme quota di indecisi: c’è spazio per un altro Partito. Quello di Giuseppe Conte. O di Mario Draghi.