Zingaretti attento, Renzi vuole fregarti: ecco come

L’anticipazione del quotidiano Il Foglio. Per la segreteria l’ex rottamatore pensa a Marco Bentivogli, leader dei metalmeccanici della Cisl. Nel Pd continua la sfida a farsi del male. la corsa di Zingaretti verso la Segreteria partirà da Bologna in autunno

Matteo Renzi vuole fermare l’ipotesi Nicola Zingaretti per la segreteria nazionale del Pd. E Il Foglio spiega come.

Scrive l’autorevole quotidiano:

“Zingaretti sa di non poter passare come il nuovo che avanza, però è conscio del fatto che la sua figura non è affatto usurata al contrario di quella di tutti gli altri dirigenti del Partito Democratico. Ed è su questo che conta. Quello che invece il presidente della giunta regionale del Lazio non sa è che sta per partire un’altra operazione che per lui potrebbe essere rischiosa. Marco Bentivogli, segretario dei metalmeccanici della CISL, un tempo frequentatore delle Leopolde, sta scrivendo a diversi esponenti dei territori (appoggiato in questo dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori), non provenienti solo dal Pd, per sottoporre loro l’idea di dare vita a qualcosa di nuovo. L’ipotesi non è quella di fare qualcosa contro il Partito Democratico ma insieme. Sempre che il Pd lo voglia, perché altrimenti le strade di tanti Dem interessati a questa nuova iniziativa e di quelli che invece sono convinti che occorra rimanere nei confini stretti del partito, si potrebbero separare”.

 

Continua Il Foglio:

“Quello che è certo è che questa nuova partita che si gioca dentro e fuori del Pd potrebbe rovinare i piani di Zingaretti, che pensavano di avere la strada spianata anche perché Matteo Renzi non riesce a convincere Graziano Delrio a scendere in campo. E l’ipotesi di Teresa Bellanova, sempre sostenuta dai renziani, non sembra preoccupare troppo Zingaretti (se invece l’ex ministro Marco Minniti decidesse di essere della partita, come vorrebbe Renzi, i giochi potrebbero anche riaprirsi). Ma questa novità potrebbe rimescolare le carte e spostare la partita su un altro campo da gioco. Più vasto di quello del solo Pd”. 

 

Dunque, nonostante la calura estiva, all’ombra di quel che resta del Pd le trame sono sempre le stesse. Domanda semplice semplice: ma con il Partito ridotto ai minimi storici, perché non si pensa a come rilanciare il centrosinistra e a contrastare l’onda gialloverde?

Perché per l’ex rottamatore è così importante controllare un Partito che sotto la sua guida ha inanellato sconfitte su sconfitte?

 

La corsa di Nicola Zingaretti verso la segreteria partirà da Bologna in autunno. L’altro giorno lo ha fatto capireintervenendo alla festa dell’Unità di Villalunga di Casalgrande.

Sarà «una campagna di ascolto per l’Italia nuova».

Sempreché il congresso venga davvero convocato: al Nazareno in molti frenano sui tempi, dal segretario Maurizio Martina ai renziani che ancora non hanno un candidato segretario.

Nei giorni scorsi molti dirigenti locali del Pd dell’Emilia Romagna hanno chiesto andare subito al congresso. E Zingaretti ha promosso un manifesto degli amministratori contrari alle politiche sui migranti di Salvini. A cui hanno aderito, fra altri, i sindaci Sala, De Magistris, Pizzarotti e Merola.