Quelli come Tommaso che non vogliono vedere la verità (di P. Alviti)

L'incredulità di Tommaso non è solo lo scetticismo di chi si crede più intelligente, più scaltro. Ma è il rifiuto di ammettere la realtà di fronte a noi. Ecco perché Cristo risorto gli prende la mano e la porta alle ferite

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani

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C’è un’azione di Gesù che non avevo mai capito bene: Tommaso, l’apostolo che non crede, che vuol mettere il dito, è stato spesso assunto a campione di chi non si fa prendere in giro, di chi deve guardare bene per capire. Insomma un po’ meglio di quegli altri stupidi creduloni dei suoi compagni, delle donne che avevano accompagnato Gesù per tre anni, che l’avevano sentito dire tante volte che sarebbe risorto: ora, fessacchiotti, credevano a quelle donne isteriche o a quei due ragazzotti che avevano incontrato uno mentre se ne andavano da Gerusalemme e l’avevano scambiato per Gesù.

Tutti vedevano Gesù, lui no! Non mi fregate: devo mettere il dito. È tutto un inganno, sono notizie false di chi vuole imbrogliarci.

Perché ci si dovrebbe preoccupare di uno così? Non si fida degli amici, dei compagni. Faccia come vuole, allora. Non vuole stare con noi? Se ne vada pure. Chissà quanto avranno discusso di Tommaso.

Tommaso lo strano, Tommaso “sa tutto lui”  “capisco tutto io”, Tommaso il rompiscatole, Tommaso che mette in crisi le nostre certezze. Se ne vada piuttosto. Quante volte pensiamo  anche noi così, quante volte ci diciamo: ah come staremmo meglio se non ci  fosse quello o quell’altro. Come vivremmo bene se chi ragiona diversamente da noi ci lasciasse campo libero, eclissandosi una volta per tutte.

Caravaggio – L’incredulità di Tommaso

Invece l’atteggiamento di Gesù è totalmente diverso. Non abbandona Tommaso, anzi lo va a cercare di nuovo, insiste con lui…  Tommaso è schiavo della sua volontà di non voler vedere la verità. Caravaggio interpreta l’azione di Gesù in maniera ancora più esplicita. Nell’incredulità di Tommaso è la mano di Gesù a portare le dita di Tommaso dentro la ferita, mentre l’apostolo cerca di guardare altrove, per non ammettere il suo errore: ecco la nostra vita è piena di situazioni in cui cerchiamo di non guardare la verità, anzi quella verità è talmente sconvolgente che non vogliamo crederci.

Molti, in questi giorni, cercano di arrampicarsi sugli specchi, non vogliono vedere quante responsabilità ci siano in quello che è accaduto attorno a noi, silenzi, disorganizzazione, scelte sbagliate: nulla gli fa cambiare idea se nessuno prende le loro dita e le infila nelle ferite.

Il gesto di Gesù  è un gesto di grande carità per Tommaso che non riesce a vincere la sua incredulità perché la verità che tutti gli dicono è troppo scomoda da accettare. È necessario essere pazienti, non maledirli, non cacciarli ma essere fermi, allo stesso tempo, perché non cadano vittime delle loro stesse menzogne.