La tangente che ci riempie le tasche e ci svuota l’anima (di P. Alviti)

Foto © Imagoeconomica / Benvegnù Guaitoli

Le tangenti che circolano con tanta facilità. Ci sembra facile, una cosa da nulla, quasi giusto. Soldi che riempiono le nostre tasche. Ma che svuotano la nostra anima

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

nella giustizia contemplerò il tuo volto (Sal 17,15) 

*

Si, va bene non rubare, ma le situazioni della vita… Le vacanze, la macchina nuova, il week end, la spa… Dai, che sarà? Se si può pagare qualche tassa in meno, grazie ai suggerimenti di quel consulente… Se posso non versare qualche contributo… Non è peccato, dai, si tratta di sopravvivere.

E se qualcuno vuol regalarci qualcosa per quello che dovremmo fare come nostro dovere, che c’è di male? Possiamo facilitare, far passare più rapidamente, o anche ritardare,  volendo se serve per ottenere qualcosa in più: che c’è di male nel ricavare qualche altro soldo nel nostro lavoro, ci pagano tanto poco, non ci considerano. E poi, andiamo, lo fanno tutti…

È impressionante come la Parola insista nell’unire l’umano e il divino e invece nella nostra vita, continuamente, subiamo la tentazione della separazione.

Ecco questi sono i ragionamenti che ci allontanano dalla contemplazione del volto, dal poter guardare finalmente Dio, dal vivere in eterno senza i limiti della nostra terrestrità, dei nostri corpi che, vanamente, cerchiamo di proteggere dall’invecchiamento, senza invece curare ben altre integrità, quelle della nostra onestà, della nostra coscienza

È la giustizia che ci salva, non la sopraffazione, l’imbroglio, la tangente, il regalo alle feste e a ferragosto, il macchinone. 

Soltanto se stiamo nella giustizia, se viviamo nella giustizia potremo vantarci di essere amici di Dio: altrimenti siamo dei piccoli o grandi imbroglioni, senza dignità…